L'Uomo dei dolori .presentazione evento.

Morazzone, 16 marzo 2016.


Presentazione evento. L'UOmo dei dolori. Iconografie del Cristo morto.


Buonasera e benvenuti, tutti, relatori e pubblico.

Benvenuti a  nome del Circolo  ACLI don  Tonino Bello, a nome mio personale  e del presidente Luca Giudici, che ci raggiungerà nel corso della serata.

Quest’incontro si inscrive nelle manifestazioni preparatorie della Pasqua  2016, ed è stato concepito come meditazione laica sulla   “Passione , il dolore , la morte”, svolta  attraverso una riflessione  guidata sulle più belle opere  della storia dell’arte italiana ed europea dal XII secolo in poi.

Dobbiamo alla tenacia del prof . Valerio Crugnola (già professore di Filosofia al Liceo classico  Cairoli)  che l’aveva concepita, se oggi possiamo concretizzarla qui, a Morazzone, e farlo  alla GRANDE .

Per la  partecipazione, insieme a Valerio Crugnola, di altri due noti  personaggi: il  professore di Storia dell’arte Enrico Cerri  ( insegnante presso il liceo Classico Frattini di Varese ) e Padre Gianni  Terruzzi , fondatore e animatore  instancabile di Radio Missione Francesca e dell’omonima rivista online.

 Benvenuti , allora, all’evento “ l’Uomo dei dolori” , fatto di riflessioni e di incanto , attraverso la musica che ci ha accolti e che ritroveremo poi alla fine ,   le immagini e e le parole  dei nostri relatori.  Opere  la cui ricchezza -  frutto  del mirabile intreccio culturale  di  radici cristiane, gotiche, rinascimentali, illuministe , risorgimentali, laiche e cattoliche - costituisce la nostra vera identità, quella di cittadini europei .

 Perché le ACLI ?  Perché coerenti con  la loro storia, fatta di  sensibilità e “fedeltà”  alla  Chiesa e alla Costituzione repubblicana, quindi all’uomo nella sua integrità e concretezza,  vogliono essere il luogo  fisico, mediatico e associativo ideale per lanciare ponti e percorrerli …fino in fondo, fino all’altra sponda , per incontrare e  includere, abbracciare e lasciarsi abbracciare. Per contaminare e lasciarsi contaminare.

Una missione che le ACLI  svolgono non da oggi , benchè sommessamente , anche qui  a Morazzone.  Ma oggi, mentre opposti integralismi e un decadimento ideale e morale  appaiono sempre più devastanti , si fa urgente scrollarsi di dosso ogni insicurezza e timidezza, per rivendicare con forza  i  valori e le identità originali,  come emergono  dai documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II e ottimamente sintetizzati nel proemio della “Gaudium et Spes” di papa Paolo VI:
“Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla Vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”.
A queste sofferenze, ed oltre, fino alle sofferenze di madre Terra, abbiamo il conforto di sapere che pensa anche papa  Francesco , grazia all’ enciclica Laudato Si’ e ai tanti, ormai quotidiani interventi per la salvezza non solo della terra ma della stessa  umanità.
A queste sofferenze pensava certamente il profeta Isaia ( cap.53, 3-7) mentre tracciava l’identità del Messia:
3 Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia,
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
4 Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
5 Egli è stato trafitto per i nostri delitti,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l'iniquità di noi tutti.
7 Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.


E qui mi fermo per non sottrarre altro tempo ai nostri relatori…tempo  prezioso. Buona serata a tutti.


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