LETTERA APERTA, agli intellettuali, artisti, personaggi pubblici, politici, statisti, funzionari pubblici, ecclesiastici, accademici, ecc...varesini per nascita, elezione, impegno o frequentazione, ecc...
Comitato Varese2.0 Vareseduepuntozero@yahoo.it
Santa Maria del Monte, vista dalle Tre Croci ( clicca sulla foto per ingrandire ) |
LETTERA APERTA A........
Oggetto: Sacro Monte di Varese.
Una necessaria premessa spiega il merito e
contribuisce ad illustrare il senso di questa “LETTERA APERTA” diretta a
Personalità originarie della città di Varese, o impegnate nella vita
intellettuale e produttiva del territorio, che hanno operato o sono attive
negli universi della Politica, della Giustizia, dell’Istruzione, della Cultura,
dell’Informazione, delle Libere Professioni, dell’Economia, dell’Impegno
Sociale e Civile; universi non disgiunti, poiché ciascuno contribuisce
all’equilibrio che induce in un Territorio e in una Comunità benessere,
coesione, progresso.
Dobbiamo tornare all’inizio della primavera di
quest’anno, quando in seguito ad assemblee cittadine spontanee e attraverso la
nascita di questo Comitato, una petizione al Sindaco raccoglie migliaia di
firme. Nessun indirizzo o scopo politico. Con la petizione si chiede coralmente
e semplicemente di fermare il “Progetto per la realizzazione di un parcheggio
interrato multipiano collocato in via del Santuario, località Prima Cappella,
per 91 posti auto”, con stanziamenti pubblici totali per euro 2.925.000 + IVA.
Con i membri del Comitato, piccola avanguardia
idealmente eterogenea, migliaia di Cittadini, approfondita la conoscenza del
progetto, trasversalmente osteggiano l’opera pubblica. Qui non si tratta
d’imputazioni di responsabilità partitiche. Intendiamo attenerci
all’oggettività. Tralasceremo riferimenti ad episodi che hanno visto chi
scopriva il proprio progetto posto in discussione tentare di trasporre la
vicenda su un piano differente e, dunque, severe contestazioni sorte su tali
episodi. E tralasceremo implicazioni seppur rilevanti che andrebbero però a
coinvolgere atti e condotte di valore politico o riconducibili a circostanze
connotate da risvolti “personali”.
Sono molteplici e gravi gli aspetti che scatenano
contrarietà e profonda preoccupazione, tanto che risulta difficile stabilire
priorità. Abbiamo proceduto quindi, in modo schematico e limitandoci
all’essenziale, ad elencare le vive questioni secondo ordine alfabetico e in
appendice a questa Lettera.
L’eccezionale mobilitazione spontanea cittadina,
rispettosa delle regole civili, non è riuscita tramite i soli, pochi, strumenti
democratici a disposizione ad affermare le proprie ragioni. La petizione e una
richiesta di referendum “consultivo” sono state arrogantemente respinte, e
l’Amministrazione, indifferente alla tangibile crisi di consenso sull’opera, ha
continuato nel suo folle progetto.
La Procura della Repubblica di Varese, è vero, ha
aperto a fine settembre un fascicolo contro ignoti per reati ambientali, abuso
d’ufficio e violazioni norme antisismiche, affidando le indagini alla DIGOS di
Varese. Ma il Sindaco ha solertemente dichiarato, dopo la notizia, la propria fiducia
e la propria determinazione affinché si proceda alla regolare apertura del
cantiere, il cui affidamento è stato “solo momentaneamente sospeso” con un atto
di autotutela in accordo con la Ditta affidataria dei lavori.
Considerata la nostra impotenza di fronte
all’irragionevole aggressione al territorio, al difetto di ragioni documentate,
alla dissennata esorbitanza del costo del piano che sta scuotendo la Città, ci
è sembrato indispensabile coinvolgere tante Personalità del mondo varesino
perché il ricordo di questa assurda vicenda resti nella mente e nella coscienza
di ognuno.
Per la riconosciuta autorevolezza e per il ruolo che
La distingue, ci rivolgiamo a Lei e ad altre Figure la cui opinione può
incidere sul patrimonio di conoscenza e dei valori della Comunità, esercitare
influenza sulla formazione dei giovani, agire in termini di modello
di comportamento da offrire alla Cittadinanza, affinché, secondo lo spirito che
La vincola a Varese, conservi memoria storica della vicenda e partecipi alla
vigilanza sugli eventuali, possibili danni al patrimonio della nostra montagna
Sacra.
Occorre adesso ciò che è mancato inizialmente in
questa vicenda: che la consapevolezza di ciascuno nel gruppo sociale sia
affermata affinché le scelte comuni alle quali la Città si troverà a far fronte
in futuro siano frutto di condivisione.
Occorrono la contezza, la coscienza e l’attenzione di
tutti, nondimeno la pressione di chi ha autentica cultura da esprimere. Per
questo La ringraziamo della Sua attenzione e dell’avviso
personale che vorrà formarsi, e forse complessivamente o parzialmente
manifestare, rispetto agli spinosi punti di contestazione emersi che di seguito
abbiamo raccolto.
Certi di esserci rigorosamente attenuti alle
contestazioni oggettive pervenuteci dai più diversi ambiti cittadini, ci
pregiamo di porgerLe i nostri più distinti ossequi
Comitato Varese2.0
allegato
Ambiente, Arte, Storia, Spiritualità
“E’ luogo verde, di pace, di spirito e d’arte. Certo
che deve vivere! E il buon senso dice che la soluzione non sarà un mini
autosilo in quel luogo angusto troppo a valle rispetto al Borgo, sul tornante
d’una pittoresca strada di montagna, ricavato sbancando roccia calcarea fragile
a pochi metri da un piccolo tempio del Bernascone che sta lì dal 1609, prima
prestigiosa introduzione alla Via Sacra, con un dispendio di risorse pubbliche,
cioè dei contribuenti, inaudito e inaccettabile”. Questo è uno dei primi commenti
raccolti con riferimento a Santa Maria del Monte e all’opera pubblica che si
avversa, decisa, nelle dichiarate intenzioni, per interrompere il declino del Borgo.
Preoccupa grandemente la localizzazione dei lavori a
meno di 30 metri dall’Oratorio dell’Immacolata, piccolo prezioso
Santuario progettato dall’Architetto varesino Giuseppe Bernascone,
costruito a partire dal 1604 e, appunto, consacrato nel 1609.
L’Oratorio è composto da un nucleo cilindrico, una piccola abside semicircolare
con il più tardo campaniletto triangolare e un pronao collegato al sagrato da
una bella scalinata balaustrata. Il pronao è scandito da tre archi, di cui il
maggiore inquadra l’ingresso sormontato da un timpano con la dedicazione
(descrizione Laura Marazzi per Museo Baroffio). L’interno è ornato di affreschi
dei Lampugnani ultimati nel 1624 e di sculture in
terracotta a soggetto sacro, delle quali la principale raffigurante la
Vergine di Marco Antonio Prestinari (1570-1621), e
altre otto nelle relative nicchie che scandiscono le pareti circolari della
chiesa, di Francesco Silva (1560-1643). Se ne è
preoccupata la Curia, che si è protetta con una scrittura firmata dal
Sindaco di Varese, la quale prevede il risarcimento dei danni che
il monumento storico e artistico dovesse subire. I Sacri Monti
di Piemonte e Lombardia sono Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il
sito dove opererà il cantiere è sotto tutela Unesco quale Patrimonio
dell’Umanità. Il Comitato e numerosi cittadini attendono rassicurazioni dal
World Heritage Center, cui si sono rivolti nel mese di luglio per accertarsi
che Unesco fosse a conoscenza del piano dei lavori: l’Oratorio
seicentesco sull’altro ciglio dell’angusta Via del Santuario, al di qua
perforazioni, microesplosioni e sbancamento della roccia in profondità, e in
mezzo il passaggio dei mezzi pesanti che dovranno condurre la roccia a
smaltimento.
Ambiente – Risorse forestali
Il terreno che dovrebbe ospitare l’opera fu sapientemente
adornato da un filare di Tigli, fregio all’Oratorio dell’Immacolata visibile
sullo sfondo; da un Pinus pinea, il quale introduce scenograficamente la salita
al primo Arco Sacro d’accesso al percorso pietroso della Via delle Cappelle; da
Aceri e Palme. Poste su un fazzoletto di terra chiuso tra due curve e sino ad
avantieri considerato improduttivo se non come prezioso attributo
paesaggistico, all’interno del Parco Naturale Regionale del Campo dei Fiori
dove sembravano inviolabili, di queste storiche piante di pregio il recupero
sarà oggettivamente impossibile, come confermano pareri di autorevoli esperti
indipendenti. Ciò ferisce, ma è acquisito quanto l’improvvisa valorizzazione di
un terreno infruttuoso. Il comitato attende dall’Ente Parco del
Campo dei Fiori documentazione che tarda a giungere. L’Ente ha dato il
benestare all’aggressivo progetto. Si attende di conoscere in particolare la
posizione assunta in Consiglio da uno degli aventi
diritto al voto, che ci risulta fosse anche comproprietario del terreno di
recente ceduto al Comune dove opererà il cantiere e nelle profondità del quale
sarà realizzato il parcheggio.
Ambiente – S.I.C.
Il luogo, oltre ad esser protetto in
quanto parte del Parco Regionale è Sito d’Interesse Comunitario Europeo,
ulteriore motivo di sconcerto e sconforto, e per il quale è molto
attesa la documentazione richiesta all’Ente Parco Campo dei Fiori: giacché non
risulta che le rigide procedure previste per poter avviare progetti edili e
interventi in un territorio SIC, in particolare riguardanti studi geologici e
geognostici e presentazione di piani alternativi, siano state pienamente
rispettate. Dagli allegati al Bando di Gara, si evince che ulteriori indagini
integrativesiano necessarie e previste a progetto avviato in
fase di progettazione esecutiva ad opera degli stessi appaltatori, e
ciò è stato confermato dall’Amministrazione.
Ambiente – Sottosuolo
Allarma l’uso di esplosivi in un
luogo quale il Massiccio del Campo dei Fiori, che consiste di roccia calcarea e
dolomitica, roccia carsica, e cela reticoli di grotte (pochissime
censite) in sistemi e sottosistemi delle cui configurazioni molto si ignora. Il
progetto per il parcheggio “interrato” prevede un superficiale intervento di
scavi, che necessariamente sarà presto seguito da una più prolungata fase in
cui si agirà con microesplosioni atte a sbancare la roccia. Nessuno intende
discutere della perizia tecnica di chi otterrà l’incarico, posto che è stato
assicurato non sia la Società aggiudicataria dell’appalto (il cui profilo
illustreremo più sotto) e che sarà invece un operatore specializzato. I rischi
sono insiti nelle peculiari condizioni in cui si va ad agire: in zona limitrofa
ad un edificio storico-artistico del ‘600 particolarmente vulnerabile ad
inevitabili vibrazioni nonché detriti in forma anche sottile, e senza poter
certamente escludere (come emerge nelle prudenziali relazioni tecniche) la
possibilità d’imbattersi in vuoti sotterranei, magari, aggiungiamo, camini
verticali collegati a falde acquifere in profondità.
Ambiente – Specie animali protette
Secondo le “Linee guida per la conservazione dei
Chirotteri nelle costruzioni antropiche e per la risoluzione degli aspetti
conflittuali connessi”, a cura del Gruppo Italiano Ricerca
Chirotteri (GIRC) e dell’Università dell’Insubria in collaborazione con il
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero
per i Beni e le Attività culturali, “… è vietato abbattere,
catturare, detenere e commerciare esemplari di qualsiasi specie di Chirotteri
italiani”. Le normative vigenti dispongono altresì il divieto di creare
disturbo agli esemplari in particolare durante le varie fasi del periodo
riproduttivo e durante l’ibernazione, nonché il divieto di alterare o
distruggere siti di rifugio (art 6 Cap. III Convenzione di Berna; art. 8 DPR
357/97). Relativamente a questo aspetto sono citati i ‘siti di riproduzione’,
‘di sosta’ e ‘di riposo’, cosicché tutte le tipologie di siti di rifugio
utilizzate dai Chirotteri sono interessate dalla disposizione.
Per le violazioni a tale norma non sono previste
sanzioni specifiche, ma le infrazioni gravi, ossia causa di un danno ambientale
‘significativo’, possono essere sanzionate con riferimento alla normativa sul
danno ambientale che si applica a tutte le specie italiane di Chirotteri.
La segnalazione di una minaccia o di avvenuto
danno ambientale spetta a chi ha responsabilità nell’ evento (art
104 e 105), ma denunce e osservazioni documentate su qualsiasi caso di danno
ambientale o di minaccia imminente di danno ambientale possono
essere presentate al Ministero… da parte di Regioni, Provincie Autonome, Enti
locali, persone fisiche o giuridiche che sono o potrebbero essere colpite dal
danno ambientale o che vantino interesse legittimante in materia (art. 309),
(anche organizzazioni non governative che promuovono la protezione
dell’ambiente, art.13 della L. 349/1986).
Ulteriore disposizioni utili per concretizzare la
tutela delle specie di Chirotteri e del loro habitat, siti di rifugio compresi,
si applicano agli ambiti individuati come pSIC (proposti Siti di Importanza
Comunitaria), SIC (Siti di Importanza Comunitaria) o designai ZSC (Zone
Speciali di Conservazione) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (esplicitate nei
DPR 57/1997 e DPR 120/2003).
Inoltre all’interno di pSIC, SIC e
ZSC, eventuali piani territoriali o interventi “non direttamente connessi e
necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle
specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative
sul sito stesso”, devono essere sottoposti alla procedura di valutazione di
incidenza…….sulla base di uno studio volto a individuare e ponderare
gli effetti della realizzazione del piano/intervento sul sito, tenuto conto
degli obiettivi di conservazione del sito stesso.”
Non abbiamo contezza relativamente ad altre specie
protette minacciate dal progetto in questione. Abbiamo la consapevolezza che la
specie in via d’estinzione dei chirotteri, pipistrelliinsediati
nelle profondità in un largo raggio rispetto al punto ove opererà il cantiere,
sarà interessata da violazioni, alla cui denuncia dovrebbe
procedere l’Ente che tale violazione, per contro, intende agevolare.
Appalto – Aggiudicatario Lavori
L’aggiudicazione è avvenuta l’11 agosto scorso. Secondo
i minimali criteri contenuti nel bando, “l’offerta
contenente il prezzo più basso determinata mediante offerta di ribasso
percentuale” è pervenuta dalla Ditta Finteco Lavori Srl di Milano.
Solo il 9 luglio scorso, ma per tempo, La Società ha ottenuto dal TAR
l’annullamento dell’”informativa interdittiva antimafia” emessa in precedenza
dalla Prefettura di Milano. La Prefettura aveva ritenuto che, per la situazione
familiare dell’amministratrice unica, coniuge di un pregiudicato condannato per
corruzione, e per due episodi di cessione e riacquisizione di quote societarie
con riferimento ad un esponente della ’Ndrangheta, sussistessero elementi
di contiguità con pratiche e personaggi della criminalità organizzata, tali da
riconoscere il divieto d’aggiudicarsi appalti pubblici. L’area non è ancora
stata consegnata. Preoccupa e indigna, oltre al profilo della proprietà
societaria, che le risorse della Ditta (capitale, dotazioni in maestranze e in
immobilizzazioni tecniche) appaiano incredibilmente sottodimensionate (capitale
1 – valore appalto 100) rispetto all’entità, all’insidia e delicatezza dei
lavori oggetto dell’appalto.
Concomitanze temporali rispetto ad EXPO 2015
Appare inconcepibile che il
cantiere debba essere avviato nel prossimo autunno. E’ previsto che durante lo
sbancamento della roccia, per motivi di sicurezza e per assicurare
l’evacuazione dei detriti, siano attuate lunghe sospensioni del traffico. La
conseguenza indiscutibile è che proprio durante la manifestazione universale ci
si ritrovi con chiusure alla viabilità che penalizzeranno proprio Sacro Monte e
Campo dei Fiori in pieno afflusso dei visitatori dell’Expo 2015,
precludendo la visita a luoghi di primaria importanza e danneggiando l’immagine
della Città.
Risorse pubbliche
Nelle condizioni di difficoltà in cui si dibatte
l’Italia, con il debito crescente, vari trimestri di recessione e conclamata
deflazione, lo “spreco” di risorse regionali, provinciali, comunali per un
parcheggio periferico, opera sterile giacché il suo utilizzo ragionevolmente si
limiterà, come più avanti evidenziato, a poche giornate nell’arco dell’anno (di
dati tecnici ufficiali sull’affluenza alla Prima Cappella non è stata fatta
materia di discussione durante i confronti in cui si chiedevano spiegazioni e
assicurazioni alla Giunta), ebbene questo sperpero colpisce
e offende il sentimento comune degli abitanti della nostra città. Opere
fondamentali di manutenzione e opere più importanti non vengono realizzate per
mancanza di fondi e nessun aiuto viene dato al tessuto industriale e
commerciale, anzi le tasse aumentano. L’incidenza di 35.000 euro a posto auto,
ai quali si dovranno aggiungere immancabili maggiori costi di varianti d’opera,
rappresenta un insensato insulto alle autentiche necessità del cittadino-contribuente,
mentre annose immobilità hanno prodotto estremo degrado: solo due esempi
brucianti, le condizioni d’allarme della salubrità del Lago e la gravissima
incuria della centrale Caserma Garibaldi acquistata anni fa per quasi 3 milioni
di euro, da tempo causa di blocchi della viabilità giacché pericolante.
Ubicazione, Utilità e Viabilità
Lascia sconcertati la scelta del sito. Qualche
chilometro dalla stazione della Funicolare, ubicata più a valle, non incoraggia
a fruire di quel mezzo nella salita verso Santa Maria del Monte, che il
parcheggio dovrebbe servire. Ed è un altro danno, poiché l’esercizio della
funicolare, costata pochi anni fa sei milioni di euro, produce perdite ogni
anno. Il Borgo è, del resto, al colmo del promontorio, di gran lunga più
distante. Anche l’ubicazione dell’autosilo sulla Via del Santuario tra due
tornanti, come si è detto, genera giudizi severi in merito alla
sicurezza degli accessi d’ingresso e d’uscita dei veicoli, e critici rispetto
alla fluidità del traffico nei pochi momenti in cui oggettivamente l’affluenza
fosse importante. Come sopra si è accennato, non sono stati divulgati, neppure
nei momenti di duro confronto sulle contestazioni, dati statistici sui flussi
di traffico verso il Sacro Monte. Ma si stima che da gennaio a dicembre, dal
lunedì alla domenica, siano una decina le giornate di grande affluenza, per far
fronte alle quali in molti avrebbero suggerito location differenti e
alternative, o “addirittura” il potenziamento dei mezzi pubblici. La
tesi qui indicata deriva dalle valutazioni degli abitanti della Frazione
interessata dai lavori, ma non solo; esiste un mondo, certamente non tacciabile
di parzialità, che abitualmente anima in modo discreto l’altura: studiosi
attratti dalle bellezze artistiche della Via Sacra, fedeli sul percorso di
pellegrinaggio sino al Santuario, amanti della natura legati al Parco,
appassionati di trekking o delle arrampicate in bicicletta, frequentatori
abituali legati da tradizione, e tutti, profondi conoscitori del luogo secondo
la propria sensibilità, confortano la medesima stima. La pretesa utilità
pubblica dell’opera ne resta inficiata.
Comitato Varese2.0