Post

Visualizzazione dei post da aprile 17, 2011

C’è la morte nel titolo di prima pagina del quotidiano Libero: "LASCIATELO LA' "

Immagine
Lasciatelo là? di don Renato Sacco 18 aprile 2011 -  Vittorio arrigoni , foto tratta dal sito "italiamagasineonline.net"  C’è la morte nel titolo di prima pagina del quotidiano Libero, di domenica 17 aprile: “Lasciatelo là”. La morte dentro. Non perché si riferisce a Vittorio Arrigoni ucciso a Gaza. Non perché parla del ritorno della salma in Italia, senza passare da Israele, dove Vittorio da vivo, era considerato “persona indesiderata”. No, la morte è dentro a questo titolo agghiacciante, senza vergogna, senza pietà, senza pudore, neanche davanti a un cadavere. Se neanche di fronte a un corpo senza vita riusciamo a controllare i nostri istinti più bassi di polemica, di odio, di disprezzo... c’è davvero da preoccuparsi. C’è da chiedersi, e non è retorica: dove andremo a finire? Forse qualcuno vicino alla redazione di Libero, potrebbe parlare loro, con delicatezza, facendo notare che un conto è la macchina del fango, le polemiche con i potenti di turno, il giro d

Non ce ne andremo, Vittorio caro!

Immagine
"Non ce ne andiamo, perché riteniamo essenziale la nostra presenza di testimoni oculari dei crimini contro l'inerme popolazione civile ora per ora, minuto per minuto". Così ripetevi durante Piombo fuso, unico italiano rimasto lì, tra la tua gente, tra i volti straziati dei bambini ridotti a target di guerra. Così mi hai ripetuto pochi mesi fa prima di abbracciarmi: io obbedivo all'ultimatum dei militari al valico di Heretz che mi ordinavano di uscire dalla Striscia, ma tu restavi. Questa era la tua vita: rimanere. Sei rimasto con gli ultimi, caro Vittorio, e i tuoi occhi sono stati chiusi da un odio assurdo, così in contrasto, così lontano dall'affetto e dalla solidarietà della gente di Gaza, da tutta la gente di Gaza che non è “ un posto scomodo dove si odia l'occidente”, come affermano ora i commentatori televisivi, ma un pezzo di Palestina tenuta sotto embargo e martoriata all'inverosimile. Immaginiamo i tuoi amici e compagni palestinesi ancora una