L' opinione...di don Renato



31 luglio: parole di guerra e messaggi di pace


Il Ministro della Difesa Mario Mauro ( www.disarmo.org)
Signor Ministro della Difesa Mario Mauro,
certo che lei ha scelto il giorno più sbagliato per dire cose… che vorrei fossero sbagliate, ma temo siano tragicamente vere.
Il 31 luglio, lei ha dichiarato alle commissioni congiunte Difesa, Esteri e Politiche europee del Senato: "Si dice che se ci ritiriamo dal programma per i caccia F35 non avremo penali. Ma abbiamo già speso 3,5 miliardi di euro per la portaerei Cavour che dovrebbe ospitare gli F35 a decollo verticale. Allora non capiremmo per quale ragione abbiamo speso quei soldi".
Le dirò che siamo in tanti a non capire per quali ragioni avete spese quei soldi!
E le dirò anche che siamo in molti a venirlo a sapere solo ora. Lei invece lo dice come se fosse una delle tante spesucce ordinarie! Tre miliardi e mezzo per una portaerei che è costata, a suo tempo, un miliardo e duecento milioni! A questo vanno aggiunti i circa 14 miliardi per gli F35. Ma stiamo davvero perdendo il lume della ragione? Sarà il caldo, ma davvero siamo alla follia.
Papa Francesco: all'annuncio del tema della
 47^ Giornata mondiale della Pace
E proprio il 31 luglio, Papa Francesco ha annunciato il tema della 47esima Giornata mondiale della Pace, 1 gennaio 2014: "Fraternità, fondamento e via per la pace". ‘Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli (povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi) la fraternità è fondamento e via per la pace" - afferma il dicastero vaticano Giustizia e Pace - e sollecita all'impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso…" ( QUI ).
Che dire?  Sono due punti di vista di vista molto diversi. Si tratta di vedere il mondo e le persone dalla parte dei poveri o dalla parte dei ricchi e dei potenti.
Non le sto a ricordare tutto quello che Pax Christi ha scritto su questo tema, fin dalla inaugurazione della portaerei Cavour, quando il Presidente di allora, mons Bona, scriveva: “Ne avevamo proprio bisogno? Certamente i tecnici della lobby industrial – militare adducono tante ragioni per giustificare l’opportunità, se non la necessità, di dotare le nostre Forze Armate di un simile aggeggio. Per noi, e pensiamo anche per tanti, quel taglio di lamiera costituisce una ennesima sconfitta della pace.”  Era il 2001.
Non le sto a ricordare tutte le adesioni al breve comunicato-appello dell’attuale Presidente mons. Giudici,  subito dopo le sue affermazioni sulla necessità di ‘armare la pace’. Ne ricordo solo una, quella della Conferenza Istituti Missionari in Italia (CIMI). Loro, i missionari, vedono il mondo con occhi diversi.
E anche mons. Giancarlo Bregantini - Presidente della Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace - a proposito degli F35 ha scritto sul quotidiano l’Adige, lo scorso 21 luglio: “In momenti di crisi dolorosa… mi chiedo come può una nazione come l’Italia.. fare una spesa così assurda che offende e umilia tutti e ancora di più i poveri. Non lasciamo essiccare o inquinare la fonte del nostro domani con scelte politico-sociali drammatiche”.
Come vede Signor Ministro, ce n’è a sufficienza per riflettere e per scegliere quali strade percorrere.

d. Renato Sacco, Coordinatore Nazionale di Pax Christi
                                                     
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Roma, 23 febbraio 2013 – COMUNICATO AI MEDIA

Comunicato della Rete Italiana per il Disarmo

Caccia F-35 a terra come le sue false promesse. Rete Disarmo: uscire immediatamente dal programma.
"Adesso basta, ora pretendiamo di non essere più presi in giro con false promesse e con giustificazioni insensate: l'Italia deve uscire dal programma JSF per i caccia F-35 immediatamente".
E' quanto affermato dagli esponenti di Rete Disarmo attivi nella campagna "Taglia le ali alle armi!" che dal 2009 chiede di dimenticarci dei cacciabombardieri F-35 e utilizzare le enormi risorse che dovrebbero servire per il loro acquisto verso investimenti più utili e sensati per la popolazione italiana. Un'azione promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Campagna Sbilanciamoci e Tavola della Pace e sostenuta da centinaia di associazioni e realtà di tutta Italia e che è riuscita nel corso di questi mesi a portare la questione al centro del dibattito politico e dell'opinione pubblica. Lavorando e ottenendo consensi anche quando di questo "spreco con le ali" erano in pochi ad interessarsi.
Gli ultimi, ennesimi, problemi tecnici addirittura al motore che hanno costretto il Pentagono a sospendere precauzionalmente tutti i voli dimostrano ancora meglio come la scelta di proseguimento nella partecipazione italiana al Joint Strike Fighter si potrebbe rivelare ancora più problematica e dispendiosa di quanto già evidente anche solo con le previsioni iniziali di spesa e di impegno: "Va ricordato infatti - sottolinea Francesco Vignarcacoordinatore di Rete Disarmo - come le recenti stime della nostra campagna, che sui dati non è mai stata smentita da nessuno, indicano in circa 52 miliardi di euro il totale dei fondi che l'Italia arriverebbe a destinare all'F35 nel corso di tutto il suo ciclo di vita, con un costo iniziale di solo acquisto e sviluppo che arriva ai 14 miliardi di euro per i 90 esemplari previsti".
La Campagna "Taglia le ali alle armi" in una sua recente conferenza stampa ha anche dimostrato come siano inconsistenti i tanto sbandierati (dalla Difesa e dai sostenitori del programma) ritorni occupazionali ed industriali che dovrebbero giustificare la nostra partecipazione al circo JSF (in allegato la scheda con tutti i "veri" numeri dell'F-35). In realtà sono le pressioni politiche ed economiche incrociate a pretendere questo tributo armato dalle casse pubbliche, come dimostrato dai continui rimandi ad una presunta indispensabilità del caccia non altrimenti argomentata e ai viaggi nei paesi partner sia del Segretario Usa alla Difesa sia di alti rappresentanti della Lockheed Martin, capocommessa del progetto.
"Pressioni e richiami che continuano anche quando il silenzio sarebbe d'oro - dichiara Massimo Paolicelli, presidente di Associazione Obiettori Nonviolenti e tra gli estensori del dossier di Campagna - come è infatti possibile che il Ministro-Ammiraglio Di Paola ad un giorno dalle elezioni che vedranno il termine del suo cammino di ministro "tecnico" della Difesa continui a dichiarare con sicurezza che l'Italia non ripenserà ulteriormente la sua presenza nel programma? Come può, tra l'altro a margine di incontri NATO, esserne così sicuro? Cosa c'è dietro, che tipo di accordi o di pressioni opachi?"
La speranza di "Taglia le ali alle armi" è invece quella di un radicale ripensamento dei nostri acquisti di cacciabombardieri F-35 da parte del Governo che si insedierà a breve. E che, anche analizzando gli ultimissimi passi falsi del progetto, potrebbe rendersi conto definitivamente come le priorità del nostro Paese e dei suoi abitanti siano di altra natura e di altra rilevanza. “Qualcuno ha detto che l'F-35 è diventato un'icona della lotta contro le spese militari – commenta Gianni Alioti di FimCisl che da tempo sottolinea lo scarso ritorno occupazionale del programma -  Si lo è, lo possiamo dire. Perché incarna il paradigma della follia e dello spreco immenso di risorse economiche che ogni giorno vengono sacrificate sull'altare degli interessi del complesso militare-industriale, anche nel nostro Paese”.

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Per ulteriori informazioni

Sito della Campagna “Taglia le ali alle armi” – www.disarmo.org/nof5

Sito ufficiale di Rete Italiana per il Disarmo – www.disarmo.org



Rete Disarmo: "Su F-35 la politica discuta seriamente e la Difesa, senza pretendere imposizioni intoccabili, si apra a confronto”
La Difesa convoca a Cameri la stampa ma non accetta un confronto con i critici del caccia F-35. Rete Italiana per il Disarmo sfida a un confronto le coalizioni politiche: per decidere è necessario prima stabilire le priorità del Paese e il modello di Difesa che vogliamo, e partire da dati certi non dal balletto di cifre sempre modificate e smentite di fonte militare.

F-35, spreco e problemi: è ora di cambiare rotta.
La campagna “Taglia le ali alle armi” contro i caccia F-35, attiva dal 2009 e forte del sostegno ricevuto in questi mesi, rinnova l’invito a ripensarne l’acquisto: una scelta costosa e inutile che bloccherà diversi miliardi di euro in più anni mentre ai cittadini si chiedono sacrifici nel campo del welfare, della scuola, della sanità.
La nostra campagna è disponibile a un incontro e confronto con le coalizioni politiche in vista delle prossime elezioni.
  
Per contatti stampa

Rete Italiana per il Disarmo: segreteria@disarmo.org – 328/3399267

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‘Cieli bui’…per vedere la luna.
10 ottobre 2011 - Renato Sacco

Operazione‘Cieli bui’. Alla faccia della speranza! Certo che chi ha studiato questa ‘buia’ espressione per spiegare ‘lo spegnimento o l'affievolimento dell'illuminazione’ da parte del Governo, per contenere la spesa pubblica, non dimostra di avere nel cuore molto ottimismo, vita, speranza… Stiamo già vivendo momenti bui, e non c’è bisogno di fare l’elenco dettagliato… (disoccupazione, esodati, crisi, tasse, tagli, corruzione, illegalità…). Se poi, più tragicamente ricordiamo le 99 donne uccise, in ambito familiare dall’inizio del 2012, o i numerosi suicidi, a causa della crisi e non solo… E i venti di guerra che soffiano in diversi luoghi. Beh, il cielo è già abbastanza buio!
Certo, è giusto e doveroso risparmiare su tutto, anche sui consumi di elettricità. Evitare gli sprechi. Ma mettendo ‘in luce’ gli aspetti positivi, di condivisione, di solidarietà, di speranza. Chiamando tutti, ma proprio tutti, a rivedere il proprio stile di vita!
Non so se anche il ministro della Difesa ha approvato l’operazione ‘Cieli bui’. Certo che con il suo progetto degli F35 che costano un po’ di più di qualche lampione acceso, di soldi ne spende, per rendere ancora più bui i cieli con strumenti di morte. Non è ancora arrivata una sua risposta a quanto avevo scritto su Famiglia Cristiana, lo scorso 29 luglio. Ma il Ministro, si sa, non si illumina all’idea di un confronto!
Nel piccolo paese dove abito, Cesara (Vb), 500 abitanti, c’è una bella iniziativa, legata alle luminarie di Natale: ‘Contro la fame cambia la vita e .. spegni le luci. No allo spreco per le luminarie Natalizie, si alla solidarietà’. E’ nata in tempi non sospetti, non c’era la crisi di oggi, con lo scopo di far cogliere la bellezza, la gioia del non sprecare, dello spegnere.. per accendere vita, solidarietà. Per dare speranza. Invece delle luminarie accendiamo dei piccoli lumini alle finestre di casa, e il ricavato va a situazioni di bisogno. In 23 anni sono stati raccolti e donati oltre 90 mila euro.
Chissà, magari per questo Natale 2012, qualcuno potrebbe copiare l’idea!
Anche in Vaticano, dove si dice che l’albero di Natale e il presepio in Piazza S. Pietro costino circa 250.000 euro, magari per quest’anno studiano una cosa un pochino più sobria.
E riducendo un pò i consumi e gli sprechi si torna allo stupore di guardare il cielo di notte, non per vedere il buio, ma per contemplare le stelle e la luna!
Si, quella luna che Giovanni XXIII ha invitato a guardare come un segno di luce, quella sera di 50 anni fa, giovedì 11 ottobre 1962, giorno dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Forse, rivedendo un po’ il nostro stile di vita, possiamo di nuovo guardare alla luna, e non dimenticare il Concilio. 
Perché se siamo accecati da troppi bagliori, anche la luna non si vede, e si spegne lo stupore e la speranza.
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Mosaico di pace, Via Petronelli n.6 - 76011 Bisceglie (BT)
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d. Renato Sacco
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Commenti

  1. Mah, questa volta credo che l'incipit scelto da Don Sacco per introdurre le sue considerazioni non sia stato molto felice. A me l'operazione cieli bui piace, con convinzione, prescindendo dalla questione F35 si o no, la quale non penso possa essere chiamata in causa di fronte ad ogni ipotesi di spesa e/o risparmio da parte dello stato. Risparmiare nello spreco dell'illuminazione pubblica è saggio in se', senza se e senza ma. A proposito ricordo che nei principali paesi europei (Francia, Germania, Inghilterra) il consumo medio è meno della metà di quello italiano (circa 50 kwh per cittadino contro i 110 italiani).
    Detto cio' aggiungo che i troppi "bagliori" si sono spenti da se', già da tempo, fatta eccezione per la vasta pletora di manigoldi che il popolo ha scelto come suoi rappresentanti. Ciao
    10 ottobre 2012 23:05

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    1. Massimo, la critica di don Renato è rivolta al "nome" dato dal Governo ( o chi per esso) all'operazione di "abbassamento delle luci di notte, per risparmiare" e cioè " cieli bui " . E' proprio questa espressione che è triste e senza speranza. Più avanti, nell'articolo, don Renato scrive che "nel piccolo paese dove abito, Cesara (Vb), 500 abitanti, c’è una bella iniziativa, legata alle luminarie di Natale: ‘Contro la fame cambia la vita e .. spegni le luci. No allo spreco per le luminarie Natalizie, si alla solidarietà’.ecc... " . In quanto all'insistenza sugli sperechi per armamenti, cosa posso dirti, è un innamorato della pace, del Vangelo, di francesco d'Assisi e di don Tonino bello eun innamorato, si sà stravede per il suo amore.Ciao.

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  2. Caro massimo,, grazie della riflessione... Un po credo dica bebe Giovanni... e un po'.. questi piccoli scritti hanno un taglio non da enciclopedia.. ma solo per stuzzicare una riflessione e magari non lasciar cadere una notizia.. Appunto anche quella del risparmio sull'illuminazione.. certo che la condivido.. anche se come scrivo. E poi era occasione per riucordare...la nostra iniziativa a Cesara... il Concilio .. la Luna... di Giovanni XXIII e la spesa per il presepe e albero in piazza san Pietro... Insomma uno spunto di riflessione e anche qualche informazione... Un'opinione... ovviamente opinabile.
    don Renato

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