Contro la “Antonini “ di Morazzone : integralismo, arroganza e abuso di potere!

Cartelli collocati dai genitori di fronte alla scuola materna Antonini.

PREMESSA

I fatti accaduti  alla scuola materna Antonini  di  Morazzone  nel corso degli ultimi 20 giorni sono ormai noti, perché la reazione della stragrande maggioranza dei genitori  è stata immediata, forte e convincente al punto da spingere i media provinciali (carta stampata e informazione on line) ad occuparsi della vicenda  con più uscite, purtroppo però quasi sempre di parte o incomplete.
Ne faccio comunque una sintesi asciutta, perchè ad emergere non sia il mio pensiero,  bensì  il grande valore sociale, culturale ed educativo - per l’intera comunità morazzonese -  della lotta che i genitori dei bimbi che frequentano la scuola per l’infanzia di Morazzone stanno portando avanti.  
  •          Giovedì 12 novembre il CDA della scuola dell’infanzia, insediatosi lo scorso giugno ha deliberato ( a maggioranza( 4 a 3)  il licenziamento del coordinatore della scuola, per ragioni economiche:sembra che  il CDA si sia improvvisamente accorto che il bilancio presentava un buco di circa 80.000 euro.
  •          Il licenziamento e stato eseguito nel giro di poche, forse  la mattina stessa  del 13 novembre.
  •          Le modalità e la determinazione con cui l’interessato è stato accompagnato alla porta, senza neppure poter prelevare i suoi effetti personali dalla scrivania , “ hanno scosso profondamente gran parte dei genitori che vedono messi a forte rischio l’autonomia della scuola e la continuità del progetto e del modello di pedagogia attiva proposto e sviluppato negli ultimi 14 anni.  Non solo, l’allontanamento improvviso del coordinatore ha destato e desta forti preoccupazioni per la serenità dei bambini “ , così mi scrive uno dei  genitori che hanno dato vita alla protesta di queste settimane .
  •          Il  CDA ha assunto ed eseguito la sua decisione  senza darne alcuna preventiva informazione né ai genitori, né agli insegnanti .
  •          Lunedì 16 si è tenuta una riunione dei  genitori, convocata  dal CDA in fretta e furia  (e quindi di dubbia legittimità) nel corso della quale  è stato sostanzialmente  ribadito che l’unica soluzione percorribile per il risanamento del buco di bilancio era il licenziamento del coordinatore, con l’impegno a “garantire il servizio senza cambiare nulla”.
  •          I genitori lasciano l’incontro disgustati dal comportamento del CDA che, in nessun momento è apparso interessato a dare soluzione ai problemi economici ( gli unici sollevati! ) con misure e provvedimenti diversi dal licenziamento. E i bambini?  Delle ricadute negative su di loro, pare che nessun si sia preoccupato .
  •          Mercoledì 18  si tiene una nuova assemblea dei genitori( questa volta convocata validamente) nel  corso della quale, rigettate le decisioni del CDA  decidono

ü  di mettere per iscritto  le loro richieste al CDA (l'appello potete leggerlo  QUI )
ü  di coinvolgere la popolazione  con un appello specifico  pubblicato anche su Change.org  ( potete leggerlo e firmarlo, cliccando QUI)
ü  attivano una pagina FB  “Antonini non c i sto “ , (QUI il link)
ü  Organizzano una fiaccolata per il 29 novembre, che il Sindaco Matteo Bianchi, attraverso il comando della Polizia Locale non autorizza per supposti motivi di ordine pubblico.
       
I genitori manifestano in piazza S Ambrogio.
 
  • Sabato 28 novembre, La Prealpina informa che il sindaco Matteo Bianchi, il parroco don Gabriele Crenna e il presidente varesino della Federazione scuole Materne, hanno firmato congiuntamente una lettera in cui difendono la decisione assunta dal CDA dell’ “Antonini” e ribadiscono che le ragioni del licenziamento in tronco è giustificato solo dal buco di bilancio
  • Questa sera alle ore 19,00, si terrà una seduta del  Consiglio Comunale che – tra l’altro- è chiamato a discutere e votare una mozione presentata dal consigliere di Minoranza avv. Mario Lotti, con la quale il gruppo consiliare Morazzone Bene Comune, fa sue le critiche e richieste dei genitori e le gira al consiglio comunale, perché ne discuta e le approvi .
INTEGRALISMO E ARROGANZA

L’integralismo  è un cancro di cui  l’Italia, negli ultimi decenni, grazie a tante battaglie di civiltà – condotte insieme da laici e da cattolici fedeli allo spirito del Concilio -  aveva cominciato a liberarsi. Ma il processo è lungo e l’integralismo sembra riprendere quota soprattutto nelle comunità più deboli, e quelle più piccole, come Morazzone, lo sono di più. 
 L’integralismo è un male di cui dobbiamo liberarci, un male che non è facile riconoscere, perché spesso si mimetizza esaltando valori  quali:  “ coerenza”,  “fedeltà”, “principi inderogabili”  “valori cristiani da difendere”, spesso inquinando i migliori  sentimenti religiosi con una chiusura rigida ad ogni diversità.
 L’integralismo è una concezione secondo la quale l’intera società ( ogni pezzo che la compone e cioè  la scuola , il carcere, l’ospedale, la fabbrica, l’ufficio, lo stadio, la palestra , la discoteca… ) deve essere regolata e ispirata alle norme della propria religione: e se una nazione è caratterizzata dalla presenza di due o più comunità che professano religioni diverse ?  Solo un approccio laico, dialogante e reciprocamente rispettoso delle differenze  può salvaguardarla da divisioni e contrasti che nel tempo, e con comportamenti integralisti, possono divenire letali !

Gli integralismi non aiutano a risolvere nessun problema posto dalla globalizzazione !

Gli integralisti non accettano il pensiero laico, eppure esso è il risultato di secoli di lotte per la libertà religiosa, per la libertà di coscienza, per la libertà politica, combattute ( spesso anche a caro prezzo) da tanti cristiani: si pensi ad esempio alle persecuzioni subite dei Valdesi -tanto per restare in Italia-e da tanti cattolici, a partire dalla  lotta al fascismo.  
Alla base della convivenza civile può esserci solo una concezione dei rapporti stato/cittadino indipendente dalla professione di fede, qualunque fede ciascuno professi e quindi  una concezione laica.

La laicità è un valore per tutti, perché implica il rispetto per tutti ed è una garanzia di libertà, per tutti. Gustavo  Zagrebelsky nel suo libro “Scambiarsi la veste “ scrive che: laicità significa spazio pubblico, a disposizione di tutti per esercitare, in condizioni di uguaglianza, i diritti di libertà morale ( di coscienza, di pensiero, di religione e di culto, ecc.) e per costruire a partire da questi lka propria esistenza: uno spazio voluto dagli uomini indipendentemente da Dio, 'etsi Deus non daretur'; una 'città degli uomini' in cui vi sia spazio per tutti, credenti e non credenti, non una città in cui ci sia posto solo per i suoi credenti”.

L’integralismo è un cancro, scrivevo più su, perché attacca e distrugge dentro di noi i pensieri e i valori costitutivi della nostra stessa  umanità, attacca e distrugge  il rispetto per gli altri, ci porta a negare  amore ai nostri stessi simili (simili nella natura umana, non per la  religione praticata o le scelte politiche operate !). Divide le famiglie, le comunità, le nazioni, i popoli;  spesso genera odio,  espande i nostri egoismi, ci espone all’ARROGANZA  tipica di chi si sente superiore e porta all’ABUSO , il reato del forte  ai danni del debole, di chi ha potere ai danni di chi non ne ha .

E’ proprio in un mix di integralismo, arroganza e abuso di potere  che mi pare di poter individuare quali  cause che hanno determinato i fatti accaduti in queste ultime settimane ai vertici della Scuola Materna  Antonini.
E chi continua a giustificare la decisione di licenziare in tronco il coordinatore, sig. Giordano Cusini , facendo appello unicamente al “buco di bilancio”, a mio avviso, dice il falso.                     Gli “artefici veri” sanno bene infatti che “ Giordano “  era  licenziato “in pectore” già dall’autunno del 2010, quando il CDA ( o parte di esso) in carica allora  commise  l’errore di annunciare il suo  licenziamento, prima di farlo, dando ai genitori il tempo di opporsi, organizzarsi e bloccarlo.
 
Questa volta  gli stessi “vertici” sono  stati più furbi: lo hanno deciso, comunicato ed eseguito cogliendo tutti di sorpresa ,“come ladri” che operano nel  buio. Buio inteso come assenza  di informazioni, di trasparenza, di correttezza.
Nel giro di  poche ore hanno messo sul lastrico un lavoratore  in modo indecente, lasciando intendere a tanti cittadini poco informati che fosse lui la causa della perdita di 80.000 euro negli ultimi quattro anni. Tutto ciò ha creato un danno gravissimo alla scuola sia di immagine che di prospettiva, ha nesso in agitazione decine di famiglie e ha  un clima pesante, per i bambini e le stesse insegnanti.

La Prealpina del 28 novembre ( cliccando sull'immagine è possibile ingrandirla ) 
Non ho letto integralmente la lettera sottoscritta dal sindaco, dal parroco, e dal presidente  della FISM,  ma dall’articolo de La Prealpina del 28 novembre rilevo non solo  la riconferma della motivazione ufficiale ( il buco di bilancio ) ma anche un auspicio, che suona allo stesso tempo come una “concausa , se riferito al dipendente licenziato,o una sorta di “avvertimento” , se riferito ai dipendenti ancora in servizio. Ecco il testo a cui mi riferisco ( lo trovate sottolineato in rosso sulla foto  riportata appena più su ):   il documento ribadisce che il taglio non si ripercuoterà sulla qualità della funzione di coordinamento didattico e dell’offerta formativa dell’istituto, auspicando allo stesso tempocondotte più disciplinate, consone all’identità cristiana della scuola”.  
Il sospetto di un atteggiamento integralista, non mi pare infondato e penso che sia utile non abbassare la guardia.

Ma torniamo alla frase citata, mi chiedo e chiedo agli interessati:

  •  Cosa si vuol dire  o si vuol  lasciar intendere? Che  c’erano, e si teme che possano esservi ancora, “condotte poco consone all’identità cristiana? "
  • E poi,  il coordinatore è stato licenziato anche per aver posto in essere queste condotte ?
  •  Se non è così perché le si richiama  in questo contesto?
  • E ancora, In cosa consistono praticamente queste "condotte poco consone"?
  • Configurano reati di discriminazione? o sono state poste in essere per evitare discriminazioni? o si tratta semplicemente di espressioni del diritto di "libertà di opinione" ?
Non so se queste domande fanno parte delle tante che la Minoranza Consiliare porrà questa sera al consiglio comunale e al Sindaco che a firmato quella lettera, io come cattolico ho il diritto di  porle anche al mio parroco, a don Gabriele , perché in qualche modo quella firma posta su un documento che giustifica  licenziamento per motivo economico e  sistenza di “ condotte non consone con l’identità cristiana “ mi inquieta.
 E dovrebbe inquietare ogni cittadino.

 Il licenziamento del dipendente sig. Giordano , letto anche attraverso questi  avvertimenti generici e inquietanti si colora, a mio avviso, di una luce sinistra, per questo  mi auguro che chi ha potere di chiarire lo faccia,senza porre in atto altri atteggiamenti lesivi dei più elementari diritti di cittadinanza, come è già avvenuto abbondantemente in tutta questa vicenda . Mi riferisco alle modalità opache e lesive della dignità personale  adottate col licenziamento del coordinatore, alla mancanza di informazione e coinvolgimento dei genitori, per finire con la mancata autorizzazione della fiaccolata… un abuso di potere inaccettabile .


Mentre scrivo sta cominciando il Consiglio Comunale …tra qualche minuto andrò a sentire anch’io… poi ci racconteremo come è andata.



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