Post

Visualizzazione dei post da aprile 10, 2011

"VIETATO AI CANI E AGLI ITALIANI"

Immagine
A me è stata risparmiata la vergogna, l’imbarazzo , la rabbia, l’umiliazione, insomma quelle sensazioni estreme che ti spezzano le gambe e il respiro di fronte alla brutalità di un “grafito” nato da mani ignote o di un “cartello stampato” in tipografia: “ VIETATO AI CANI E AGLI ITALIANI”. Ma c’è chi ne conserva memoria, e lo si può incontrare o evocare senza andare troppo lontano nello spazio e nel tempo. A me è bastato andare con la memoria ai primi anni ’70 ed ai racconti misti di tristezza, spavalderia e un pizzico di “romanticismo” degli ultimi “spalloni” o dei “frontalieri “, vittime in quegli anni della prima grande crisi petrolifera . Avevo poco più di 20 anni ed ero emigrato ( da Salerno ) in un piccolo paesino della Valceresio-Va, a pochi Km dal confine svizzero: terrone come tanti , in paese, terrone come tutti appena passavo il confine. Bastava infatti superare quella “sbarra” metallica sollevata a mano e a mano riabbassata, per riconquistare l’uguaglianza. In Svizzera,