La buona politica è al servizio della pace !

In marcia per le strade di Daverio-VA  Sabato 12 gennaio 2019


La Marcia per la Pace organizzata a Daverio dal Decanato di Azzate c'è stata sabato pomeriggio (12 gennaio) eppure io sono ancora intento a scorrere le foto, scrutare i volti e sentirmi soddisfatto, orgoglioso, per tutti loro, come ognuno di loro. Quelli che hanno partecipato alla Marcia e quelli che da settimane, anzi da mesi, da quando Papa Francesco ne ha annunciato il tema ("La buona politica è al servizio della pace") si sono presi l'incarico di organizzarla, con la cura, l'amore e il rispetto di un gesto liturgico, con l'ansia che scaturisce dalla responsabilità e tutti i timori che la consapevolezza di vivere un momento difficile comporta.
In ogni volto leggo soddisfazione, in ogni presenza, in ogni gesto, in ogni intervento sento " lo Spirito e il fuoco" di cui oggi abbiamo letto nel Vangelo di Luca, a proposito del battesimo di Gesù.
E' stata una Marcia segnata da una consapevolezza nuova, come fosse il punto di arrivo della svolta avviata nelle nostre comunità proprio al tempo della prima Marcia, ad Azzate (se non ricordo male) e allo stesso tempo la vivo come il punto di partenza di un cammino nuovo. Quante novità, soprattutto in questi ultimi 2 anni!
 E' arrivato un nuovo Pastore nella figura dell'arcivescovo Mario Delpini, sono nate comunità pastorali nuove, nuovi Centri di Ascolto Caritas e sono arrivati, per tante comunità, nuovi pastori, nuovi parroci, ed altri cambiando ruolo o parrocchia sembrano rinati. Cosa ha a che fare tutto ciò con la Marcia della Pace?
Tantissimo!
Ad un'ottima partecipazione numerica, mi è parso di vedere associarsi la consapevolezza piena della gravità enorme di quanto avviene intorno a noi e la capacità di stringersi intorno ai nostri parroci con affetto e fiducia rinnovati. Forse anche vederli tutti lì, alla marcia, con i fedeli, le famiglie, i bambini, ha lasciato il segno! Tanti preti, insieme, alle nostre precedenti marce non li avevo mai visti!
Ad evento ormai finito - quando ancora mi sentivo piacevolmente immerso nelle riflessioni profonde che ci ha indirizzato don Eros Monti ( leggile qui )che, richiamando il Messaggio del papa, ne ha esaltato la portata, cosicché oggi non solo io ma tutti sappiamo, con più chiarezza che dobbiamo essere non solo "artigiani di pace" ma anche "coltivatori diretti"- mi sono trovato a carezzare quel seme (anzi, un bulbo) che ci è stato consegnato per piantarlo, curarlo e farlo fiorire dentro e fuori di noi. Carezzavo il seme della pace ed era la carezza che avrei voluto fare ai bambini salvati a Torre Melissa, ai migranti lasciati in mare per 20 giorni, gli stessi giorni in cui in tutto il mondo i cristiani celebravano il Natale di Gesù.
Che vergogna in quei giorni. E che sollievo questa mattina quando, in chiesa, ho ritirato il foglio settimanale de "Il Ponte-UP GSLM e vi ho ritrovato la "NOTA DEL CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO COL VESCOVO MARIO DELPINI", (Triuggio, 24 giugno 2018) nella quale il ns arcivescovo si chiede sgomento: "Che cosa sta succedendo nel Mediterraneo, in Italia, in Europa? Quello che succede... può lasciare indifferenti i cristiani? ..." . Leggetela, vi prego!
In quel momento mi sono venuti in mente due versetti del profeta Isaia tanto cari a don Tonino Bello: "Amore e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo". Salmo 85, 11-12.
QUANTE NOVITA' IN UN SOL GIORNO ! SAPREMO ESSERNE ALL'ALTEZZA? SOLO CONFIDANDO IN DIO!

( dalla pagina FB  di Giovanni de Rosa )

GALLERIA FOTOGRAFICA 























La pace è un dono da far fiorire e coltivare con se stessi, con l'altro, con il creato.



 Fine . 


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