Domenica 5 novembre: non è solo il giorno delle elezioni in Sicilia.

Giusto de' Menabuoi sec. XIV, Gesù Cristo davanti al Sinedrio.

Domenica 5 novembre 2017:  l’elezione del Governatore e dell’Assemblea Regionale  Siciliana e un’antica  passione per la politica, non sono riusciti  a distrarmi  dalla vera centralità  ed importanza dei tre  eventi che costituiscono  il cuore della Liturgia Ambrosiana  di questa prima domenica di novembre, ultima dell’anno liturgico ambrosiano.
Mi  riferisco alla Festività di Cristo Re dell’Universo, alla Giornata diocesana della Caritas e alla 1Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco con un Messaggio del 13 giugno scorso. Tre eventi a cui va ad aggiungersi, a Morazzone come  in molte parrocchie, il ricordo e la preghiera  per i defunti di tutte le guerre in occasione della solennità civile della  “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”che non essendo più festività, viene spesso celebrata nel corso della domenica immediatamente successiva al 4 novembre. Anche se questa prassi – a mio avviso -  crea un “ingorgo di celebrazioni”  che vede in campo temi e valori che, se  male interpretati - peggio ancora, se strumentalizzati- possono diventare confliggenti.  Ma qui, almeno in questa occasione, non è stato così.

Don Gino Casaroli ha fatto il suo  ingresso in parrocchia
il 1° novembre .

A Morazzone, per la S. Messa  delle 10,30 la chiesa di S Ambrogio è stracolma, come nelle grandi occasioni e come da tempo non si vedeva; tra il  pubblico si nota un gruppo di migranti,  vengono  da Bresso ( MI)  accompagnati  dai volontari della Caritas di quella cittadina e saranno  ospiti a pranzo  della nostra Caritas parrocchiale dopodichè, nel pomeriggio, visiteranno la bella Chiesetta di Santa Maria Annunciata a Brunello.  L’incontro è stato organizzato dalle Caritas di Bresso e Morazzone, grazie all’iniziativa di Claudio Cracco e Maurizio Roccella, compagni di studio nella formazione che li porterà all’ordinazione come Diaconi permanenti.   I primi banchi sono invece  occupati dalle Autorità Comunali  col Gonfalone del Comune  e dai rappresentanti di varie  associazioni  e dietro di loro siede  il gruppo degli Operatori Pastorali della Caritas che, nel corso della celebrazione eucaristica, riceveranno il Mandato ad “operare al servizio dei poveri per promuovere il Vangelo della Carità”.
Puntuale la campanella annuncia l’inizio della S. Messa che è  celebrata da don Gino Casaroli, il nuovo pastore che ci donato  l’ arcivescovo,  S. E. Mons Mario Delpini.
La curiosità è tanta, anche perché don Gino si è insediato in parrocchia, come prete residente, il 1° novembre e molti dei presenti non hanno avuto ancora modo di conoscerlo. Don Gino  è giunto a Morazzone con la scorta d’onore di un folto gruppo di fedeli della parrocchia di Creva di Luino venuti a sottolineare il loro profondo legame, la personale simpatia e il riconoscimento per l’azione pastorale che  ha svolto in mezzo a loro nel corso degli ultimi 10 anni. Don Gino non è più giovanissimo, ma certamente mostra meno anni di quelli che ha. Si muove sicuro ed appare già a suo agio nella sua nuova destinazione; nel corso della celebrazione  i suoi  gesti sono fermi, le parole pacate, la voce chiara risuona forte sotto la grande cupola e  la simpatia con cui si rivolge ai sui nuovi parrocchiani durante l’omelia è assolutamente accattivante.
Nell’ omelia tocca  tutti i temi di quello che ho chiamato “ingorgo di celebrazionie li tiene insieme bene, tutti dentro la celebrazione della “Regalità Universale di Cristo” , il cui Regno non è di questa terra e il cui Trono non conosce velluti né broccati, ma è la Croce a cui le autorità terrene, civili e religiose dell’epoca,  lo hanno inchiodato.  Da quella Croce, Gesù esercita la sua regalità in nome dell’Amore, un Amore che è totale e universale e che ci dona  non come una sorta di premio finale per l’aldilà  ma come modello di vita e di relazione per l’oggi. Come esempio di esercizio di un’autorità che non contempli soprusi, violenze, sopraffazioni, sfruttamenti, odio. E di relazioni e convivenze  fatte di accoglienza, di attenzione e cura verso il creato, i deboli, i poveri.    
Mi piace la luce  dell’orizzonte evangelico  entro cui la sua omelia si dispiega  e da cui risulta chiaro che  la memoria e la preghiera che eleveremo  per le  vittime di tutte le guerre non  sarà mai legittimazione della  guerra, bensì il rifiuto stesso della sua logica e di ogni violenza, che ci fa ancora più vicini e solidali con tutte le vittime, quelle di ieri e quelle di oggi. Mentre don Gino sviluppa la sua bella omelia, mi vengono in mente, le parole di un  grande Papa, Benedetto XV che il 1° agosto di 100 anni fa definiva una ” inutile strage “  quella che abbiamo per anni definito equivocamente  “grande guerra”, ma che di grande ha avuto solo la dimensione della tragedia e della follia umana.  Grande è solo l’amore di Dio che si è immolato per noi, affinché fossimo per sempre liberi ! Grande può essere solo la Pace, che per la Vita, mentre la guerra è morte .
Il passaggio dalle rovine immani della guerra ai bisogni delle vittime di una società ingiusta, ai poveri che aumentano mentre la ricchezza globale cresce, non richiede funambolismi e don Gino, quasi senza soluzione di continuità, terminata l’omelia,  chiama gli OPERATORI PASTORALI DELLA CARITA’ davanti all’altare  per la cerimonia del Mandato ad operare in favore dei poveri.
 Un piccolo gruppo di volontari va a schierarsi  di fronte all’altare ed io, mentre  esco dai banchi con loro e mi sposto verso l’altare, ho come  l’impressione che una mano invisibile e provvidenziale ci  stia spargendo nel campo della nostra comunità come dei piccoli semi e mi auguro che da questi  possano nascere piante rigogliose di altri volontari.  Don Gino  invoca su di loro lo sguardo di Dio Padre e la sua benedizione perché “ nell’ascolto continuo della Parola , e sostenuti dalla grazia dell’Eucaristia, si impegnino a servire i fratelli più poveri, con generosa dedizione nell’amore e nella gratuità”   e poi chiede loro : “volete impegnarvi , a nome delle nostre comunità parrocchiali, a promuovere, attraverso una pastorale d’insieme e con la vostra dedizione al servizio dei poveri, il Vangelo della Carità ? “  .  Sì, lo vogliamo !   
La risposta è corale, convinta, emozionata. ( qui  il  testo completo).

Si ritorna tra i banchi un po’ frastornati ma consapevoli dell’impegno assunto, mentre il sacerdote prosegue nella celebrazione dell’Eucaristia.
 Al termine della S. Messa, i volontari distribuiscono ai numerosissimi fedeli un volantino con la sintesi del Messaggio di Papa Francesco  per la  1a Giornata Mondiale dei Poveri ( clicca qui ) e il rendiconto della Caritas parrocchiale di Morazzone ( clicca qui ), mentre i nostri amici di Bresso si trattengono nella Chiesa di S. Ambrogio per una “visita guidata” dal bravo  Massimiliano Coletto.

Con gli amici della Caritas di Bresso a pranzo, in oratorio.
La giornata prosegue col pranzo solidale organizzato presso il nostro oratorio ( con l’immancabile presenza in cucina di Egidio e Alfredo) per raggiungere il culmine, nel pomeriggio,  con la visita guidata alla Chiesa di Santa Maria Annunciata di Brunello   il cui restauro, fortemente voluto e portato a termine con un impegno ventennale  dal parroco  don Gianni Pianaro,  ha riportato al loro pieno splendore tutti gli affreschi e in particolare  il bellissimo Giudizio Universale che si impone maestoso alla vista, ricoprendo l’intera arcata che separa l’abside dalla navata, e ristrutturato l’intero complesso architettonico.
E’ stata davvero una giornata bella e intensa. Grazie a tutti.



gdr


PICCOLA GALLERIA FOTOGRAFICA

IL PRANZO IN ORATORIO















LA CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA A BRUNELLO



Per chi volesse saperne di più sulla Chiesa di  Santa Maria Annunciata di Brunello, consiglio di visitarla, ovviamente. Ma per  un primo approccio si può iniziare dai link che seguono da cui abbiamo tratto le immagini di cui sopra.

-          Comune di Brunello – Varese 

-      FocusVarese.it

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