“7 minuti”, di Michele Placido, per riflettere. Morazzone 26 novembre.
Fotogrammi di Rosetum. In ordine : Violante Placido,Marianna; Ottavia Piccolo, Bianca; Maria Nazionale, Angela; Fiorella Mannoia, Ornella; Ambra Angiolini, Greta; Cristiana Capotondi, Isabella. |
Il film arrivò nelle
sale di tutta Italia agli inizi di novembre
2016, in concomitanza con la campagna referendaria sulla Riforma Costituzione voluta
dal Premier Renzi e bocciata dagli elettori con un clamoroso NO.
Il successo del film e l’esito della consultazione mi apparvero allora strettamente collegati, i due eventi sembravano
fatti per tirasi la volata reciprocamente... e fu un successo per entrambi. A distanza di un anno ho visto con piacere il
film su SKY, esattamente il 3 novembre scorso, in un momento politico non meno
interessante ma carico di incognite.
“Quella sera pensavo di
rilassarmi, invece no ...– scrissi subito su FB - nel giro di una manciata di minuti ( me ne
sono bastati meno di 7) sono
letteralmente volato dalla poltrona al set, a soffrire con quel gruppo di donne
meravigliose, appassionate e vere... a lottare
per il NO insieme a Bianca e in
nome della dignità. E mi veniva in mente la Fiat di Marchionne, la vicenda di Pomigliano e quella
della ThyssenKrupp. E infine il ricatto oggi più in voga...quello del VOTO UTILE. “( Eravamo alla vigilia del disastro elettorale -
per partecipazione ed esito- in Sicilia e ad Ostia) .
7
minuti di Michele Placido verrà proiettato a MORAZZONE, come
recita la locandina, perché a distanza di un anno l’interesse per la storia
che narra (ispirata ad un fatto accaduto realmente in una fabbrica francese,
nel 2012) è immutato. E tale è anche l’allarme sociale per la violenza sulle donne che il film affronta
da un’ottica particolarissima, quella del lavoro e dell’attacco sistematico sferrato in questi anni ai diritti conquistati
con decenni di lotte, innanzitutto
il diritto al rispetto, quello personale , che ti dà sicurezza e ti aiuta a tenere
dritta la schiena , l’unico vero antidoto
alle incertezze di oggi. La sicurezza che i bravi genitori ed educatori ci trasmettono fin da
piccoli e che rappresenta l’eredità più grande, lasciataci cadere dentro come
semi nel solco perché desse frutti, più frutti di un conto in banca !
La fabbrica del film
- una fabbrica di sole donne- non è in crisi, non c’è un’emergenza economica
che l’attanagli, c’è invece un nuovo padrone che punta ad “addomesticare le
lavoratrici “ appendendone il futuro ,
insieme a quello della fabbrica a “7minuti
“ ,” il tempo di un caffè o di una
sigaretta” come scriveva ieri “VareseNews” ( clicca qui) come viene spontaneo ad ognuno pensare.
L’evento è organizzato da “ le
donne del venerdì “ , anche loro “una piccola avanguardia” non più numerosa del Consiglio di fabbrica del film, che da qualche anno ci provoca e fa discutere
sulla realtà della violenza che colpisce le donne, una violenza che non è solo
fisica ma che è sempre più caratterizzata dal ricatto diffuso
della specificità femminile negata. Sì, perché per tanti aspetti la parità ha
portato ad una uguaglianza tra i sessi
declinata su modelli maschili che non valorizzano né alleviano il peso e le
responsabilità della maternità. E questo
chiama in campo con forza noi maschi e forse
è proprio per questo che “le donne del venerdì “ hanno voluto coinvolgere
direttamente in questo evento tutte le associazioni
del paese... a prevalente presenza maschile !
Insomma domenica nessuna assenza è giustificata ed io stesso
tornerò a vedere il film con interesse e ancora tanta curiosità .
gdr
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