“Il Morazzone” : CHE BELLO IL REGOLAMENTO !

Copertina de "Il Morazzone " di luglio 2017.
 A pag. 9 trovate l'articolo oggetto di questo post.
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Nei giorni scorsi mi è stata recapitata, come è ormai consuetudine, la copia di luglio de Il Morazzone, il periodico d’informazione comunale che viene stampato con cadenza semestrale e distribuito in 1800 copie ai  nuclei familiari ed alle attività economiche del nostro Comune.
L’ho  sfogliato subito trovandovi articoli belli e interessanti e purtroppo  anche qualche pezzo e qualche  decisione editoriale assolutamente inaccettabili.  Ho annotato  i titoli di alcuni  articoli che certamente  leggerò, un po’ per volta, e sui quali  non mancherò di fare qualche mia riflessione.
Comincio dall’articolo   “RIFLESSIONI SUL 25 APRILE”  anche se, su questo argomento, basterebbe ciò che  ha già scritto con passione ragionata e poi arricchito col ricordo bellissimo di papà Cervi, l’avv. Mario Lotti  capogruppo della Minoranza consiliare.                                                                  L’autore dell’articolo, con  tutta evidenza nutre forti simpatie per  il passato  nazifascista del nostro paese e per la RSI che la storia, e fiumi di sangue, hanno spazzato via per sempre.

Il 25 aprile di ogni anno ricordiamo  e festeggiamo la LIBERAZIONE dall'oppressione nazifascista e la LIBERTA’  riconquistata per tutti, grazie al sacrificio di milioni di essere umani e nella speranza che essa siaPER SEMPRE”.

 “PER SEMPRE” , una speranza che però va  rinnovata  costantemente,  perché potrebbe non esserci nessun “per sempre” se le forze autenticamente democratiche e costituzionali dovessero smettere di vigilare su quelle “opinioni infette” divulgate  da “falsari” della storia che, fingendo di ricercare la verità e assumendo toni miti da imbonitori, perseguono in sostanziale malafede  il loro obiettivo di screditare uno dei “plinti” ( come avrebbe detto don Tonino Bello) su cui poggia salda  la  nostra libertà: la Resistenza partigiana e  il movimento insurrezionale popolare che, di volta in volta, preparò o anticipò o si affiancò all’intervento degli Alleati per liberare l’Italia e l’Europa dalla barbarie nazifascista e restituirci dignità e libertà. 
25 aprile 1945  a Milano !
Ai partigiani e al popolo delle insurrezioni si fa torto marcio quando si parla di “guerra civile”, trascurando che la seconda guerra mondiale è stata voluta e scatenata dalle forze dell’Asse contro l’occidente e la sua civiltà e  contro l’unione sovietica solo per sete di dominio e di potere assoluto. La lotta dei partigiani non è stata una sequela  di piccole o grandi vendette, ma una lotta  di popolo nata dal rifiuto dell’oppressione, che si è alimentata anche della speranza generata dall’intervento  di eserciti regolari, di un’ Alleanza che andava dall’URSS agli USA passando per il Regno Unito e l’intero Commonwealth.
L’autore dell’articolo presenta le manifestazioni del 25 aprile 2017 - Ricorrenza della Liberazione-  sottolineando che sarebbero state caratterizzate dalle “solite polemiche” .                
Il riferimento  non può che essere al rifiuto democratico di legittimare il  tentativo delle associazioni neofasciste e neonaziste di commemorare contestualmente i caduti della RSI.  Iniziative chiaramente di disturbo e di provocazione, fatte per finalità puramente  strumentali (che bisogno altrimenti ci sarebbe stato di tenerle contestualmente alle manifestazioni ufficiali per la  Ricorrenza della Liberazione, proprio il 25 aprile ? ) e cioè dimostrare che in Italia non c’è stata guerra di Liberazione, ma guerra civile  e allora non ci sono “Ricorrenze” da celebrare ma solo morti da ricordare, alla pari. 

25 aprile , manifestazioni neofasciste a Milano - foto Ilgiorno
 I morti sono tutti uguali, è vero,  ed a tutti è dovuto rispetto e, per tutti, chi è credente invoca la Misericordia di Dio. Ma in occasione del conflitto queste persone  non hanno fatto tutte la scelta giusta ed è ingiusto e vano il  tentativo di mettere sullo stesso piano chi si è battuto per la libertà, al fianco delle forze alleate e chi invece si è schierato dalla parte degli oppressori, degli occupanti nazisti e della repubblichina fantoccio nata per giustificare e appoggiare l’occupazione  nazista in Italia e opporsi alla sua liberazione.

Forse è un esempio banale, ma proprio per questo può essere utile alla comprensione: in  caso di incidente stradale con collisione frontale tra due auto e la morte di entrambi i conducenti, nessuna persona di buon senso attribuirebbe pari  responsabilità ad entrambi e,  se si dovesse appurare che uno dei guidava in preda all’alcool e  ad alta velocità, mentre l’altro guidava nel rispetto delle regole, nessuno di noi, pur affidandoli entrambi alla misericordia di Dio, negherebbe le differenza sostanziale  dei due di fronte alla giustizia umana.

8 settembre 1943 ore 19,45: Annuncio dell'Armistizio.
foto wwwstoriaxxisecolo.it

E che dire del giudizio che l’autore dell’articolo da sull’ Armistizio firmato l’8 settembre del 1943 ?  Viene definito  “tragico 8 settembre “ perchè la firma dell’armistizio avrebbe ”gettato l’Italia in una tragedia di proporzioni immense” ?  Per i revisionisti neofascisti la tragedia e la vergogna risiederebbe in quell’8 settembre   e non nella  II Guerra Mondiale dichiarata, iniziata e fatta da Germania, Italia e Giappone contro il resto del mondo per sete di potere, pazza ambizione di dominio assoluto e razziale, sul mondo intero .
La tragedia per i revisionisti neo fascisti e nazisti  non sono stati i 70 milioni di vittime a cui neppure riusciamo a dare volti, attribuire storie, perché si tratta di una quantità incalcolabile, una cifra inimmaginabile tale è la sua immensità !   Per questi revisionisti neri la tragedia è stato l’Armistizio, bollato come  “tradimento” consumato da badoglio e dal Re  nei confronti dell’alleato tedesco.  Il “ravvedimento ” di un’Italia che cambia fronte e si schiera a fianco di chi combatte per preparare un futuro di pace, nell’immaginario neofascisti italiani diventa ” tradimento “. Questa è cultura di morte e come tale va combattuta con le armi della ragione  perché prevalga  una cultura di Vita! 

Viva l’Italia Liberata  !

Viva la Costituzione repubblicana !



Sbarco degli alleati anglo-americani, comandati dal Gen. Clark, sul litorale del Golfo di Salerno:
sono le ore 3,30 di mattina del 9 settembre 1943. foto Il Gazzettino Vesuviano.

Lo sbarco a Salerno, avvenuto immediatamente dopo quello sui litorali sabbiosi del Golfo,  tra Pontecagnano ed Eboli prima che facesse giorno, il 9 settembre 1943. foto SalernoToday

Ingresso Cimitero di guerra di Salerno, ove riposano 1850 soldati alleati." Erano in 23mila il 9 settembre 1943, sbarcarono a Paestum – poco più a sud – per attuare l’operazione Avalanche, la valanga che avrebbe dovuto travolgere l’Italia all’indomani dell’armistizio firmato soltanto il giorno prima dagli emissari di Casa Savoia e dal generale Castellano. Poco meno di duemila, però, si fermarono qui. Inglesi, americani, australiani e neozelandesi. Irlandesi e scozzesi, africani e pure qualche ebreo. Di ogni età, grado, corpo militare e qualifica. Non tutte le tombe hanno un nome: in centosette, ancora oggi, restano ignoti" .
dal sito: http://www.ecampania.it/salerno/itinerari/salerno-war-cemetery-dove-riposano-alleati
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A margine delle critiche all’articolo  “RIFLESSIONI SUL 25 APRILE”, avverto l’esigenza di chiarire che non mi appare meno grave il  comportamento del Direttore Responsabile de “Il Morazzone”, che ne  ha autorizzato la pubblicazione  e, soprattutto, ha creato le condizioni perchè esso diventasse una inopportuna e inaccettabile  contro-celebrazione della Ricorrenza del 25 Aprile. Così  facendo anche lei ha tradito i valori dell’Italia nata dalla Resistenza oltre che i doveri a lei derivanti dalla sua funzione, ben  disciplinati dal  Regolamento de “Il Morazzone”.
Sulla base  di detto Regolamento, di cui riporto più avanti ampi stralci, il direttore responsabile avrebbe  potuto adottare ben altre decisioni, ad esempio :
·         Innanzitutto avrebbe potuto bloccare del tutto la pubblicazione dell’articolo, avvalendosi del “potere di stralcio degli articoli”per opportunità , previsto dall’art.7
·         Avrebbe potuto bloccare l’articolo perché la Redazione scegliendo di pubblicarlo senza garantire pari opportunità ai sostenitori della “Ricorrenza della Liberazione “ non garantiva “completezza e chiarezza di informazione”, come previsto dall’art. 10 comma b)
·         Avrebbe potuto condizionarne  la pubblicazione al rispetto da parte della Redazione dell’art. 10 comma g, che prescrive di “promuovere il libero confronto.......”quindi sollecitare un articolo di chi nei valori della Libertà riconquistata crede.
·         Avrebbe potuto bloccarlo, ricordando che l’articolo 10, in conclusione, dispone  espressamente  che “la Redazione deve evitare di concepire il periodico: - come strumento di propaganda politica”.  ( “Si è scritto proprio così!  E d è scritto anche che “Il Morazzone  non deve essere concepito come il bollettino della Giunta!” Caspita !)
Non è la prima volta che la lettura de Il Morazzone mi spinge a porre problemi di opportunità e di correttezza professionale da parte del Direttore responsabile, per il quale il rispetto del REGOLAMENTO  dovrebbe costituire il primo e sommo impegno professionale da onorare con scrupolo e dignità, perché è col suo rispetto più totale che  si attua il fine stesso assegnato dal Comune di Morazzone al  PERIODICO e cioè .” favorire la trasparenza degli atti amministrativi e la partecipazione democratica dei cittadini utenti dei servizi erogati, nonché di promuovere l’informazione e la comunicazione sociale”, non la disinformazione e l’arbitrio personale.
Giovanni de Rosa


Il  Regolamento del periodico comunale, che ho abbondantemente richiamato, può essere consultato sul  sito del Comune, cliccando QUI , mentre di seguito trovate uno stralcio degli articoli, funzionale alla piena comprensione della seconda parte di  questo post.

Dal REGOLAMENTO DEL PERIODICO DEL COMUNE DI MORAZZONE

Art . 1 In conformità allo spirito e alla lettera della legislazione vigente sulla trasparenza e sulla comunicazione della pubblica Amministrazione.................................... Il Comune di Morazzone si propone, attraverso il proprio periodico, di favorire la trasparenza degli atti amministrativi e la partecipazione democratica dei cittadini utenti dei servizi erogati, nonché di promuovere l’informazione e la comunicazione sociale .

Art.2  Il periodico ha lo scopo di offrire l’informazione più ampia e capillare sui servizi e su tutti gli aspetti della vita amministrativa, di informare sulla vita delle associazioni locali, sulle attività culturali,educative, religiose, ricreative, sportive, politiche e su ogni altra tematica connessa con la realtà locale, sempre allo scopo di far crescere la consapevolezza democratica, civica, morale e sociale dei cittadini.

Art. 7 Il direttore responsabile dell’Organo di informazione............. Fermo restando i compiti attribuiti dal vigente regolamento al Comitato Editoriale ed a quello di Redazione, al Direttore del periodico spetta comunque la responsabilità della linea editoriale e dell’opportunità dello stralcio degli articoli sul notiziario comunale contrari alla linea editoriale.

Art.8  Il compito di vigilare sulla coerenza dei contenuti del periodico con le norme di legge e con le finalità dell’articolo 1 del presente regolamento è affidato ad un comitato editoriale formato da 5 Consiglieri  comunali, nominati dal Cosiglio comunale................................................                       Ai nominati spetta la vigilanza su tutto quanto viene pubblicato, prestando la massima attenzione a garantire che si dia voce a tutti coloro che si rivolgono al periodico..........................

Art.10      La Redazione ha il compito di :
a)      ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,;
b)     Assicurare la completezza e chiarezza delle informazioni;
c)      ...............................................................................;
d)     Ricercare ed attivare tutte le forme di informazione disponibili sul territorio;
e)      Stabilire e sviluppare contatti con tutti i possibili collaboratori,
f)       ...............;
g)      Promuovere il libero confronto tra le parti sociali, politiche, culturali, presenti sul territorio della comunità
.......................................
Tuttavia la redazione deve evitare di concepire il periodico:
-          Come bollettino della Giunta.
-          Come strumento di propaganda politica:

-          Come uno spazio da lottizzare tra le varie parti politiche

Giovanni de Rosa

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