Resistenza, Resistenze : bilancio settant'anni dopo col prof. Enzo Laforgia.


Tutti gli anni, questo blog ricorda l'Anniversario della Liberazione e tutti gli anni dalle finestre di casa mia in questa ricorrenza sventolano insieme il Tricolore e la bandiera della Pace.  
A Morazzone, la Liberazione per  molti anni non è più stata una ricorrenza da festeggiare, nè per le amministrazioni comunali che si sono succedute ( per evidenti motivi ideologici) nè per le opposizioni evidentemente troppo deboli.  Quest'anno le commemorazioni ritornano, grazie agli amici di "Morazzone Bene Comune" e alla disponibilità del prof. Enzo Laforgia.

Nel 2010 pubblicando su questo blog ( QUI  ) l'elenco  dei Caduti della provincia di Varese nella Guerra di Liberazione (tratto dal sito anpivarese.it) mi incuriosì la presenza di un partigiano nato a Morazzone: Gargioli Tullio. Di lui non so altro, nè l'età, nè il luogo e le circostanze della morte. Non so se era sposato, non so quindi se l'hanno pianto moglie e figli o  un padre e una madre affranti dal dolore, e questa ignoranza un po' mi fa sentire in colpa. Spero mi vengano incontro gli amici che in questi giorni hanno avviato una ricerca storica dalla quale pare sia emerso che in realtà Morazzone avrebbe avuto due suoi cittadini caduti da partigiani nella primavera del '45. 
Non conosco il nome del secondo ma potrebbe essere quel  Giovanni Alberti la cui targa , senza alcuna data ma con dedica inequivocabile ( "caduto per la Libertà") compare  tra quelle dei caduti delle due guerre mondiali, nel monumento di Via XXVI agosto.

Morazzone: monumento ai caduti delle due guerre : per ogni caduto un alberello e una targa ricordo.
Per uno strano scherzo del destino a Morazzone ci capita di celebrare il 70° anniversario della fine della seconda  guerra mondiale e della Liberazione dall'occupazione  nazi-fascista  in una data prossima al 100° anniversario dell'inizio della Prima ( grande) Guerra mondiale.  Infatti il 24 maggio 1915 l'Italia sabauda, sotto la spinta degli irredentisti che miravano all'annessione del Trentino e del FriuliVenezia Giulia, ancora sotto il dominio austroungarico,  entrò in guerra al fianco della francia contro i vecchi alleati della "triplice" ( Germania e Impero Austroungarico ) .

Contemporaneamente ricordiamo i 100 anni dall'inizio della Prima Guerra mondiale e i 70 anni dalla fine della Seconda e mentre lo scrivo mi viene spontaneo pensare alle due generazioni che mi hanno preceduto, quella dei miei genitori e quella dei miei nonni, entrambe  funestate da guerre, ed alla mia generazione che ha potuto vivere 65/70 anni di pace, grazie al sacrificio di quelle generazioni e ai baluardi che esse hanno eretto per proteggerci: il ricordo del loro sangue versato, per non desiderare mai più altre guerre e la più bella e saggia Costituzione, ove trovare i valori e gli stimoli per conservare la pace e nella pace costruire un mondo migliore per le generazioni che verranno.

Lapide posta all'interno del Cimitero di Morazzone,
in prossimità dell'ingresso centrale.
Questo monito ce l'hanno lasciato anche i reduci morazzonesi, nero su bianco, scolpito nel marmo.  Ed oggi, prima di scrivere queste poche righe ho fatto un passaggio nel nostro cimitero per fotografare  la lapide su cui le loro parole sono incise.  Si tratta di un giuramento, una invocazione che ci chiama in causa, fatta  ricordando i fratelli mandati a morire  in terre lontane che , sfrondata dalla retorica di rito, sostanzialmente  dice : "che il sole non sorga mai più sugli odi e le guerre dei tiranni, ma sulla giustizia sociale che nasce dal lavoro".

Viviamola  insieme quest'iniziativa lanciata da "Morazzone Bene Comune"  per il 70° anniversario della fine  della seconda guerra mondiale e della Liberazione dal nazifascismo, viviamola  come il proseguimento dell'impegno morale che sottoscrissero i soldati che ebbero la fortuna di ritornarci a Morazzone.



giovanni de rosa



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