No razzismo ! No discriminazioni ! ... Tavecchio faccia un passo indietro !


Carlo Tavecchio: clicca qui per  accedere al video con la frase razzista.

E’ passata un’intera settimana,  segnata da un’ondata di sincera e ( quasi) generalizzata  indignazione, in Italia come in Europa, da quando  Carlo Tavecchio (candidato alla presidenza di Federcalcio) nel corso del suo intervento all’Assemblea  nazionale della Figc, ha annunciato con accenti razzisti il suo programma di pulizia ( etnica? ) nel mondo del calcio.
 Da allora  si sono moltiplicati gli inviti a “farsi da parte , anche attraverso una petizione  popolare (di cui  in fondo riportiamo un link ): tra i Partiti politici, PD e Sel hanno espresso la  condanna più ferma; si è espresso in merito e senza equivoci anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi;  il presidente del  Coni, Malagò , ha convocato per colloqui separati  sia Demetrio Albertini ( l’altro candidato)che Carlo Tavecchio; le Leghe calcio, in un primo momento  impassibili e giustificazioniste, hanno cominciato a scricchiolare sotto la pressione montante dell’opinione pubblica e dei club più sensibili al tema della lotta al razzismo, non fass’altro che per mostrare il muso duro certe curve turbolente ( a dir poco ! ).
 Ma lui, il Presidente-designato, soprattutto dalle tre “Leghe “ maggiori ( tali anche per intrighi e interessi)non molla, anzi  appare ancora più battagliero. Si è scusato e tanto –a suo dire- dovrebbe bastare !  Eh no, non basta, perché le sue scuse sono state fin troppo pelose, accompagnate e diluite  ostentando medaglie e meriti per dire che non è razzista; ha finto di  non ricordare  neppure di aver parlato di  banane  ma  solo di curriculum e di  “pedigree”  ( peggio che andar di notte ! ) .

Da qui all’11 agosto – data fissata per l’elezione del Presidente di Federcalcio- ci sono ancora dieci giorni: auguriamoci  ( ma soprattutto facciamo ciascuno qualcosa di concreto e di utile !)  perché siano giorni di riflessione  pacata ma ferma perché, sull’ingordigia di potere, prevalga in Tavecchio  e nei suoi sostenitori la preoccupazione che la sua elezione possa risultare  in contraddizione con la linea del rigore che fin qui ha caratterizzato le decisioni di arbitri e federazione verso ogni comportamento razzista e violento, in campo e in curva.
Un diverso esito della vicenda rappresenterebbe certamente  un incoraggiamento per le frange di tifosi più scalmanati e un regalo indebito a quanti lottano contro ogni forma di integrazione, di convivenza serena, spargendo semi di odio e di violenza. E tralasciamo i discorsi retorici di immagine all’estero e via dicendo.

Ho guardato e riguardato decine di volte il video con la ormai  famosa affermazione di Tavecchio  ("diciamo che 'Opti Poba' è venuto in Italia che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così……."), nella speranza di cogliere nel tono della voce, nella mimica del volto e nella gestualità qualche segnale che potesse far pensare anche a me ( come è successo ad altri, evidentemente meno esigenti su questi temi ) che si trattasse solo di una gaffe, di una battuta, o che comunque ci potesse essere stata una sorta di inconsapevole leggerezza, pur nella incredibile gravità di quanto proferiva,  ma  niente, assolutamente niente lascia  spazio per una qualsivoglia giustificazione. Si è trattato  solo di affermazioni razziste, di consapevole disprezzo razzista! D’altra parte frasi del genere si possono proferire con tanta convinzione e sicurezza  solo se il cuore e la  mente si sono nutriti a lungo di certi pregiudizi, di certe dannate ideologie.  Posso dirlo perché sento ancora dentro di me quei “terun” , a volte divertiti a volte rancorosi, ma sempre sporcati da una venatura di rifiuto,  che ancora negli anni ’80 aleggiavano nell’aria e si fissavano su qualche manifesto. Certo interessavano una minoranza…ma facevano male comunque ! Così fanno male e lo faranno a lungo, a chiunque rifiuti ogni tipo di discriminazione, a partire da quella razzista, le parole di Tavecchio.
In questi giorni ho riflettuto a lungo su questa vicenda, e mentre lo facevo la mia mente andava dalle affermazioni di Tavecchio alle possibili “vittime”, ai ragazzi dei nostri paesi, delle nostre scuole, dei  nostri oratori e intanto  li vedevo giocare insieme, sudare, gareggiare, lottare aspramente, discutere, scontrarsi, sgambettarsi, ma mai, mai farlo con parole e gesti che denotassero rifiuto dell’altro perché nero, o più scuro di pelle o più chiaro. Mai .

Mi veniva in mente l’iniziativa voluta  dai dirigenti del ASD Morazzone Calcio  che , lo scorso ottobre, in collaborazione con la Caritas Parrocchiale organizzarono la “settimana della solidarietà”, all’insegna dello slogan “Lo sport è solidarietà”. In quella settimana, presso il campo sportivo di Morazzone furono raccolti  centinaia e centinaia di pacchi di pasta, riso, bottiglie di olio e tanti altri  prodotti alimentari e generi di prima necessità per le famiglie più duramente colpite dalla crisi. 
Pensavo alla festa di fine anno, organizzata dall’ASD Morazzone presso il salone comunale di Via Mameli, allo scambio di auguri, ai brindisi, all’allegria contagiosa e colorata dei ragazzi  e degli adulti, al loro vociare ricco di mille inflessioni che faceva da  contrappunto ai discorsi dei dirigenti dell’ASD  (e a quello del rappresentante della Caritas parrocchiale venuto per ringraziare tutti per i ricchi frutti della settimana della solidarietà ). E ricordo che tutti, nel formulare i loro auguri ai ragazzi e alle famiglie, richiamavano senza alcuna  retorica, ma con grande passione e consapevolezza, i valori forti a cui la pratica sportiva deve essere improntata e deve educare (lealtà, rispetto, solidarietà, accoglienza, curiosità, determinazione, lungimiranza ) aiutando  ragazze e ragazzi  a diventare donne e uomini veri, umani.

Clicca e vai al sito dell'ASD MORAZZONE
Non so come finirà la vicenda Tavecchio, ma spero ardentemente che finisca con un suo passo indietro, fatto per saggezza e con umiltà, senza rivalse né contropartite: sarebbe così un segnale molto positivo per i giovani e lo sport. Aiutiamolo tutti a decidere in tal senso, firmando l’appello di cui al link , a fine pagina.

 Allo stesso tempo mi piacerebbe che anche l’ASD Morazzone, dopo i nuovi assetti  intervenuti ai vertici della società, trovasse le modalità più giuste, in vista della prossima stagione, per rinsaldare il gruppo dirigente  e rilanciare tra tutti e con tutti un rapporto di leale collaborazione, rispetto personale, valorizzazione delle differenze, trasparenza nei comportamenti, perché ne giovi il clima dell’intero club in tutte le sue articolazioni, a partire dai più giovani . 


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Tavecchio non può rappresentare il calcio italiano

        clicca qui per firmare la petizione indirizzata a :     

Presidente della UEFA
Michel Platini
Presidente della FIFA
Sepp Blatter
Presidente del CONI
Govanni Malagò



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