Il Governo italiano non invii armi nelle zone di conflitto !


L'avanzata delle milizie jiadiste dell'ISIS - graficoANSA.it
"I ministri degli Esteri dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles in un vertice straordinario sono arrivati alla conclusione di accogliere «con favore» la decisione di singoli Stati membri di «rispondere positivamente alla richiesta delle autorità regionali curde di fornire urgentemente materiale militare".  Così scriveva il Corriere.it  nel pomeriggio del 15 agosto, al termine stesso della riunione di Bruxelles.
Una decisione scontata e apparentemente di buon senso visto l'avanzare dello spettro di un nuovo " medio evo " ad opera dell'esercito dell'ISIS, gli integralisti islamici che hanno fondato, di fatto, uno stato ( Califfato )  su base etnica ma anche religiosa, contro ogni principio democratico e laico di convivenza pacifica tra diversi. E lo fanno seminando panico e violenza, attraverso massacri di donne e di bambini, soprattutto tra le etnie curde e i fedeli yazidi, cristiani e i musulmani più moderati, quest'ultimi ritenuti dai jihadisti dell'ISIS "apostati " ossia traditori dell'islam e quindi nemici da sterminare.
Profughi in fuga dalle milizie ISIS ( foto: Getty images, www.pagina99.it )
Io credo che non ci sia essere "umano" che non abbia vissuto le ultime settimane con trepidazione sincera  per lo stillicidio di notizie di violenze sempre più atroci che vengono dall'Iraq, e per questo non abbia salutato con sollievo - per molti misto a nuove preoccupazioni - la decisione dell'Unione Europea  di  «rispondere positivamente alla richiesta delle autorità regionali curde di fornire [ loro] urgentemente materiale militare».

La "Rete italiana per il disarmo" che rappresenta   la maggior parte delle organizzazioni pacifiste, alla vigilia della riunione dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea, con un suo  comunicato ( leggi qui il testo integrale ) molto articolato

  1.  ha giudicato "positivo il richiamo espresso dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini, affinché l’Unione europea adotti una posizione comune sulle varie crisi in atto in Medio Oriente e che la Farnesina abbia stanziato nei giorni scorsi 1 milione di euro alle organizzazioni umanitarie dell’Onu per attività di prima assistenza degli sfollati nel nord dell’Iraq",  
  2.  einvece quanto mai preoccupante che la titolare della Farnesina abbia comunicato che l’Italia sta valutando “forme di sostegno dell’azione anche militare del governo del Kurdistan iracheno”, non escluso l’invio di armi e di sistemi militari ".
In tanti ci siamo chiesti, in questi giorni, perchè  "dare armamenti " a milizie dalla dubbia affidabilità democratica ? perchè l'Unione Europea tiene in piedi 28 eserciti nazionali se  "non sono in grado di fornire unità di pronto intervento per proteggere delle popolazioni inermi che rischiano di essere sterminate"  si chiede Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo ?   

Contro l'invio di armi si è espresso anche don Renato Sacco coordinatore nazionale di Pax Christi la principale, tra le tante, organizzazione cattolica aderente alla Rete Disarmo.

Naturalmente non sono pochi quanti ( laici e cattolici) chiedono che l'Europa e l'America forniscano pure armamenti alle bande e ai ribelli locali perchè li usino  contro le milizie dell'ISIS e posso capirlo, perchè non si può lasciare  che orde fondamentaliste, che evocano tempi bui , violentino e massacrino donne, bambini,  persone indifese, inermi.

Io invece non credo che la fine  di questo dramma  passi attraverso la distribuzione di armi a gente impreparata, ingestibile, inaffidabile.
Un paese civile, una comunità civile, un continente che della legalità  e della democrazia ha fatto la sua bandiera ( e parlo della civile Italia, della civile Europa )  non può pensare di far risolvere  a " bande "  incontrollabili  problemi che vanno trattati con azioni  di  "polizia internazionale",  perchè di questo si tratta. 

L'Europa si adoperi, invece,  per 

  •  far cessare  e non aumentare la circolazione di armi in quell'area, mettendo veramente al primo posto il benessere di quanti sono vittime della violenza e non qualche decimale di  PIL che potrebbe derivarci dalla vendita di armi,
  •  realizzare con Turchia,  Iraq, Siria, e  Curdistan corridoi umanitari  per  portare soccorso e assicurare assistenza, alle popolazioni vittime dell'ISIS, 
  • garantire la sicurezza dei corridoi umanitari, dei convogli, degli operatori coinvolti e delle popolazioni assistite con personale armato messo a disposizione dai suoi 28 eserciti nazionali; lo faccia con la partecipazione della  NATO, soprattutto lo faccia con il consenso dell'ONU.
Caschi Blu dell'Unifil  vigilano sui  confini del Libano
Ma soprattutto l'Europa, recuperi in fretta un ruolo planetario, globale: non continui a chiudere gli occhi su quel fallimento che si chiama Onu, abbia l'ambizione di fare proposte per una sua profonda riforma, capace finalmente di assegnargli il ruolo per cui  era nata. Rappresentare cioè un super-governo mondiale a cui ogni nazione - grandi potenze comprese- consegnasse parte della propria sovranità nazionale. Diventare veramente "Casa del dialogo" , per la risoluzione pacifica delle controversie internazionali,  essere  l'Alto Comando per interventi di "polizia internazionale" , l'Alto  Tribunale capace di assicurare giustizia ai popoli oppressi o depredati e di tenere a freno gli egoismi di governi abituati a depredare. 

Finchè l'Italia, l'Europa, l'America continueranno ad armare bande perchè scaccino altre bande, tiranni perchè scaccino altri tiranni, delinquenti perchè scaccino altri delinquenti...lasciatemi nutrire il sospetto che della pace e delle sofferenze degli ultimi, degli indifesi  ai loro governi non importi granchè. Per loro un decimale di punto di PIL, realizzato producendo e "consumando" armi e munizioni, varrà sempre più di quelle vite umane che dicono di voler salvare. 


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