Il Governo italiano non invii armi nelle zone di conflitto !
L'avanzata delle milizie jiadiste dell'ISIS - graficoANSA.it |
Una decisione scontata e apparentemente di buon senso visto l'avanzare dello spettro di un nuovo " medio evo " ad opera dell'esercito dell'ISIS, gli integralisti islamici che hanno fondato, di fatto, uno stato ( Califfato ) su base etnica ma anche religiosa, contro ogni principio democratico e laico di convivenza pacifica tra diversi. E lo fanno seminando panico e violenza, attraverso massacri di donne e di bambini, soprattutto tra le etnie curde e i fedeli yazidi, cristiani e i musulmani più moderati, quest'ultimi ritenuti dai jihadisti dell'ISIS "apostati " ossia traditori dell'islam e quindi nemici da sterminare.
Profughi in fuga dalle milizie ISIS ( foto: Getty images, www.pagina99.it ) |
La "Rete italiana per il disarmo" che rappresenta la maggior parte delle organizzazioni pacifiste, alla vigilia della riunione dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea, con un suo comunicato ( leggi qui il testo integrale ) molto articolato
- ha giudicato "positivo il richiamo espresso dal ministro degli Esteri, Federica Mogherini, affinché l’Unione europea adotti una posizione comune sulle varie crisi in atto in Medio Oriente e che la Farnesina abbia stanziato nei giorni scorsi 1 milione di euro alle organizzazioni umanitarie dell’Onu per attività di prima assistenza degli sfollati nel nord dell’Iraq",
- e " invece quanto mai preoccupante che la titolare della Farnesina abbia comunicato che l’Italia sta valutando “forme di sostegno dell’azione anche militare del governo del Kurdistan iracheno”, non escluso l’invio di armi e di sistemi militari ".
In tanti ci siamo chiesti, in questi giorni, perchè "dare armamenti " a milizie dalla dubbia affidabilità democratica ? perchè l'Unione Europea tiene in piedi 28 eserciti nazionali se "non sono in grado di fornire unità di pronto intervento per proteggere delle popolazioni inermi che rischiano di essere sterminate" si chiede Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo ?
Contro l'invio di armi si è espresso anche don Renato Sacco coordinatore nazionale di Pax Christi la principale, tra le tante, organizzazione cattolica aderente alla Rete Disarmo.
Naturalmente non sono pochi quanti ( laici e cattolici) chiedono che l'Europa e l'America forniscano pure armamenti alle bande e ai ribelli locali perchè li usino contro le milizie dell'ISIS e posso capirlo, perchè non si può lasciare che orde fondamentaliste, che evocano tempi bui , violentino e massacrino donne, bambini, persone indifese, inermi.
Io invece non credo che la fine di questo dramma passi attraverso la distribuzione di armi a gente impreparata, ingestibile, inaffidabile.
Un paese civile, una comunità civile, un continente che della legalità e della democrazia ha fatto la sua bandiera ( e parlo della civile Italia, della civile Europa ) non può pensare di far risolvere a " bande " incontrollabili problemi che vanno trattati con azioni di "polizia internazionale", perchè di questo si tratta.
L'Europa si adoperi, invece, per
- far cessare e non aumentare la circolazione di armi in quell'area, mettendo veramente al primo posto il benessere di quanti sono vittime della violenza e non qualche decimale di PIL che potrebbe derivarci dalla vendita di armi,
- realizzare con Turchia, Iraq, Siria, e Curdistan corridoi umanitari per portare soccorso e assicurare assistenza, alle popolazioni vittime dell'ISIS,
- garantire la sicurezza dei corridoi umanitari, dei convogli, degli operatori coinvolti e delle popolazioni assistite con personale armato messo a disposizione dai suoi 28 eserciti nazionali; lo faccia con la partecipazione della NATO, soprattutto lo faccia con il consenso dell'ONU.
Caschi Blu dell'Unifil vigilano sui confini del Libano |
Ma soprattutto l'Europa, recuperi in fretta un ruolo planetario, globale: non continui a chiudere gli occhi su quel fallimento che si chiama Onu, abbia l'ambizione di fare proposte per una sua profonda riforma, capace finalmente di assegnargli il ruolo per cui era nata. Rappresentare cioè un super-governo mondiale a cui ogni nazione - grandi potenze comprese- consegnasse parte della propria sovranità nazionale. Diventare veramente "Casa del dialogo" , per la risoluzione pacifica delle controversie internazionali, essere l'Alto Comando per interventi di "polizia internazionale" , l'Alto Tribunale capace di assicurare giustizia ai popoli oppressi o depredati e di tenere a freno gli egoismi di governi abituati a depredare.
Finchè l'Italia, l'Europa, l'America continueranno ad armare bande perchè scaccino altre bande, tiranni perchè scaccino altri tiranni, delinquenti perchè scaccino altri delinquenti...lasciatemi nutrire il sospetto che della pace e delle sofferenze degli ultimi, degli indifesi ai loro governi non importi granchè. Per loro un decimale di punto di PIL, realizzato producendo e "consumando" armi e munizioni, varrà sempre più di quelle vite umane che dicono di voler salvare.
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