Giuseppe Civati: Dalla delusione alla speranza !


29 novembre 2013: Giuseppe Civati, confronto tra i candidati alle primarie dell'8 dicembre 2013. Foto Sky.it
Il percorso che ci porterà all'elezione  del Segretario nazionale  del PD con  primarie aperte ad elettrici ed elettori il prossimo 8 dicembre, col confronto di ieri sera è  dilagato nel paese che, inaspettatamente, ha scoperto un nuovo leader e gli ha tributato un consenso su cui solo i fedelissimi avrebbero scommesso !  
E' piaciuto, Civati, basta scorrere i sondaggi on line che tanti quotidiani locali e nazionali hanno lanciato a partire da ieri sera per rendersene conto; basta leggere i twitt con cui  migliaia di giovani hanno commentato le sue risposte, e poi i giudizi dei cronisti e quelli degli osservatori e le loro pagelle (su "La Repubblica" Concita De Gregorio gli ha dato 6, mentre a Cuperlo e Renzi ha dato 5; Michele Serra gli ha dato 7,5 contro il 6,5 dato ai suoi competitors, e così via ... ).
Mi è piaciuto Civati: non sono stato sorpreso dal suo successo, ma...non stavo nella pelle! Ero incantato dalla sua sicurezza, dalla sua velocità di pensiero, dalla sua consolidata attitudine alle battute. Andando al merito delle risposte, ho apprezzato invece la semplicità con cui ha detto cose veramente di sinistra, ragionevoli, condivisibili, pacate e forti: sul governo Letta, a cui non ha dato neppure  la sufficienza come invece hanno fatto Renzi e Cuperlo ( non per Letta in sè, ma "per l'impianto su cui è nato il suo Governo"), sul partito che non sente i suoi iscritti e  sui 101 che hanno tradito il Fondatore. E poi ancora sul Referendum per l'acqua pubblica, sulla legge elettorale e sulla necessità di votare già nel 2014. Contro l'omofobia, sui matrimoni egualitari, sulla legge 40, sulla "questione maschile"  (geniale !),  sulla laicità della politica, che non è laicismo o anticlericalismo,ma solo rispetto per le differenze culturali, religiose, valoriali  di un popolo ricchissimo di storia e cultura.
E' stato veloce nel rispondere, preciso e sicuro fino al punto da apparire strafottente ( lo nota Filippo  Ceccarelli su La Repubblica di sabato 30 novembre) poteva esserlo  perchè aveva già  scritto tutto nelle 70 pagine del suo programma, perchè di tutti i temi toccati ieri sera aveva già discusso, e tutto aveva già condiviso e limato con il pubblico, in centinaia di dibattiti nella  lunga estate che ci ha portati al Congresso, mettendo in atto quella mobilitazione cognitiva di cui ha discusso a lungo appassionatamente con Fabrizio Barca.
La copertina del programma.

Quello di Civati è un programma ampio: non enuncia  solo titoli, non elenca solo problemi ma  presenta proposte e soluzioni e si  apre con un "manifesto", dedicato a elettrici ed elettori, a cui Giuseppe Civati si rivolge direttamente: " Cara elettrice, caro elettore, il manifesto che stai iniziando a leggere è dedicato a te e a te immediatamente rivolto perché troppo spesso le decisioni sono state prese senza consultarti, senza coinvolgerti, senza riconoscere l’essenziale protagonismo e la sovranità che ti appartiene".
E, senza tergiversare, fa subito riferimento alle cause vere della delusione generale e della diffidenza verso la dirigenza nazionale PD, diffusa ormai in tutto il corpo del partito:  il tradimento del mandato elettorale,la vicenda dei 101, le larghe intese che in modo pilatesco continuano a scaricare sui ceti più deboli, l'incapacità di decisioni forti e giuste che caratterizza questo  Governo che non è di larghe intese, ma di veti  incrociati.
E' anche il più lungo  e più complesso, con circa 70 pagine nelle quali si affrontano tanti temi: dal partito al paese, dalla globalizzazione alla fabbrica, dalle energie rinnovabili  ad una nuova politica della difesa, dallo sviluppo sostenibile allo stop al consumo di suolo, dalla cooperazione internazionale agli F35, dalla  questione maschile al tema dei diritti , dalla riforma elettorale alle riforme istituzionali, dalla difesa dei più deboli al rilancio della ricerca e della cultura. 
In sintesi: un programma ambizioso per il partito ed il paese, che io ho letto cominciando dal paragrafo che più mi sta a cuore ( come ben sanno gli amici che seguono il mio blog o la mia pagina Fb) quello relativo ai temi della pace, della sicurezza delle frontiere e  del disarmo:  Realisti e pacifisti.
Nel  definire la sua posizione "realista e pacifista",  Civati parte dalla vicenda siriana, quella che più ha fatto riflettere ogni  pacifista, me compreso, per la complessità della situazione internazionale, la confusione e l'indecifrabilità dei comportamenti delle forze in campo, che permane immutata nonostante lo stop alla minaccia di attacchi aerei,  per la drammaticità delle violenze e il desiderio di fermare la mano al carnefice di  Damasco.  Ma anche  per la paura di aggiungere altre vittime alle tante già provocate da quella che appare sempre più chiaramente una guerra civile,e più precisamente "tribale", ove gli oppositori stessi del regime di Bashar Al-Assad stentano a pronunciare la parola "democrazia". Tutto  ciò appanna  la speranza di contribuire a dare una prospettiva di pace ai siriani e fa avanzare il sospetto di fornire- con un intervento militare -  alibi alle lobby delle armi italiana e occidentale, sempre pronte a cogliere “ al volo “ ogni occasione per usare la forza  per fini commerciali, che niente hanno a che vedere con una missione umanitaria ( che difficilmente può essere condotta armi in pugno). Ne ho parlato QUIsostenendo  un appello sottoscritto da  Stefano Rodotà, Maurizio Landini,  Cecilia Strada ed altri; e ne ho parlato anche  QUI, ricordando la giornata di digiuno indetta da papa Francesco e soprattutto le sue parole sul commercio illegale di armi.

L’intero Programma di Civati ,” Dalla delusione alla speranza”,  merita di essere letto tutto.  Provaci, lo trovi  QUI . 

Manca una settimana al voto:  tiriamo dritti, rimbocchiamoci le maniche e portiamo a termine le tante iniziative già programmate fino all'8 dicembre e, vedrete che "vincerà Civati e, subito dopo di lui, si piazzerà Renzi". Pippo continua a dirlo, dopo il successo di ieri sera come si fa a non credergli ? Forza Pippo !

E tu ,@Civoti ?



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