Berlusconi è stato condannato. Resta da sconfiggere il berlusconismo.

Silvio Berlusconi dopo la condanna. Foto www.tg24.sky
Non mi ha colto di sorpresa la sentenza della Cassazione, sentivo anzi con certezza che  la condanna inflitta a Berlusconi nei due precedenti gradi di giudizio sarebbe stata confermata. E non per odio verso di lui -un sentimento che mi è estraneo, come ho già avuto modo di chiarire (qui) - semplicemente perchè avevo ed ho fiducia nella Giustizia.
Né mi hanno sorpreso le minacce di "guerra civile" di cui si è fatto megafono l'ineffabile Bondi, né quelle di rovesciare il tavolo del Governo, prima esplicite,poi velate, poi implicite di Berlusconi e della folta schiera di Sanlacchè che lo circondano. Né mi ha sorpreso l'alternarsi continuo di toni alti e minacciosi verso la magistratura con quelli più defilati, a seconda delle momentanee  convenienze tattiche. 
Quante dichiarazioni e azioni irresponsabili abbiamo ascoltato e visto  in questi giorni !
E' forte la sensazione di un deja vu:  viviamo infatti una precarietà politica e una confusione di linguaggi e prospettive che mi fa dire che questo periodo, in fondo, non si discosta molto, per le nebbie che ci avvolgono, dai  60 gg intercorsi tra la sconfitta elettorale (24/25 febbraio) e l'accettazione dell'incarico di formare il Governo da parte di Enrico Letta (24 aprile).
Una serie di atti di irresponsabilità allora ( dopo il governo Monti) ci ri-portò dritti nelle braccia di Berlusconi: l'irremovibilità di Bersani che si ostinava nel perseguire l'obbiettivo di formare un governo con l'appoggio esterno e malcelato della costellazione grillina, da loro orgogliosamente respinto; l'incapacità e l'irresponsabilità dei grillini stessi di avanzare loro una proposta concreta di governo (nomi e programma, non chiacchiere e slogan!); l'irresponsabilità dei 101 Grandi Elettori PD che affossarono l'ipotesi di Prodi al Quirinale, fino alla supplica a Napolitano di restare e alla conseguente formazione del Governo Letta. 
Dopo circa  100 giorni il Governo delle "larghe intese" (di fatto dei "tanti rinvii") nato per "poche cose da fare subito" e subito trasformatosi nel "Governo delle  Grandi Riforme"...la crisi più che "strisciante" è divenuta "avviluppante" e finirà per strozzarci se non ci sottraiamo in fretta alle tattiche di Berlusconi che ci sta usando per restare personalmente avvinghiato ai luoghi del potere. Fino a qualche giorno fa, nella speranza di un giudizio benevolo della Cassazione, ora nella speranza di una soluzione benevola da parte del Quirinale.
Berlusconi ieri sera ha detto che "non molla". Non molla né il Governo né la sua personale lotta contro la Magistratura. 

Conoscendolo, potremmo mai dubitare delle sue promesse di guerra?  Non sarà lui a far cadere Letta. Perchè è proprio questo Governo il cordone ombelicale che lo lega al potere, quel potere da cui spera di avere sostegno per la grazia, un salvacondotto, magari un'amnistia, una speciale immunità...o chissà quale altra diavoleria. 

Viene da pensare che questo Governo, Berlusconi lo abbia voluto proprio pensando che potesse tornargli utile per annullare i guai creatigli da un altro Governo nato col suo appoggio (quello Monti).
Non dimentichiamo infatti che proprio il Governo Monti col Decreto Legislativo n° 235 del 31.12.2012 (pubblicato sulla G.U. il 4 gennaio 2013) ha creato le premesse della sua incandidabilità ( sopravvenuta) che può consentirne l'allontanamento dal Senato.

Ma Berlusconi non può restare contemporaneamente senza scranno in Parlamento e col suo partito fuori dal Governo ! Troppi interessi  gli impongano di esserci, in un modo  o nell'altro.

Dopo quanto è successo in questi giorni e immaginando quanto ancora potrà succedere, se Berlusconi - come spero- non dovesse trovare consensi alle sue pretese di "salvacondotti o diavolerie simili", il Partito Democratico o meglio (come scrive Gilioli sul suo blog (qui)  "chi oggi sta all’opposizione dell’asse fra i 101 e il Delinquente qualche idea ha il dovere di farsela venire".

L'opposizione a quell'asse ha il dovere di venire allo scoperto, tutta ,in Parlamento e nel paese, perchè (diciamoci la verità) finora si è mossa all'ombra di poche e pochi parlamentari coraggiosi. Troppo pochi per far paura all'asse di cui parla Gilioli e troppo pochi per essere percepiti come punta di un fenomeno di base esteso, molto esteso, che pure esiste. E quanto sia esteso lo si può facilmente rilevare dall'accoglienza calorosa che ricevono nelle Feste democratiche Civati, Puppato, Barca, Bettini, Renzi e i tanti oppositori solitari, definiti "fighetti" da un dirigente PD che solo pochi anni fa si proponeva al Partito come Segretario del Cambiamento, usando bene la carta della scoperta di qualche giovane talento.
Ha il dovere di venire allo scoperto, perchè questa maggioranza di "larghe intese" di compromessi sottoscritti ha deluso le aspettative di iscritti e militanti mobilitati per mesi in campagna elettorale  con argomenti chiari, forti, condivisi, sulle alleanze, sui programmi, sui principi.


dal blog: www.ciwati,it
Pippo Civati col suo post odierno La Trattativa, parla di tentativi in corso da parte del PDL per "liberare" il suo leader:


"C’è chi parla di grazia e chi fa riferimento al modello Sallusti".
L’interlocutore a cui affidarsi, secondo questi rumors, sarebbe il Presidente della Repubblica, in ragione della stabilità del governo e delle larghe intese. Voglio sperare che sia una illusione (nemmeno tanto pia, per altro) e che non si darà alcuna soddisfazione a questo tipo di richieste".

Sono totalmente d'accordo con Pippo Civati e quindi contrario a qualsiasi forma di clemenza verso Berlusconi, condannato per evasione fiscale con sentenza passata in giudicato ( mentre pendono su di lui altri giudizi su fatti non meno gravi), non solo perchè peserebbe come un macigno sulla nostra credibilità internazionale, ma soprattutto perchè sarebbe uno schiaffo in faccia ai tanti cittadini che pagano regolarmente le tasse e una inaccettabile profanazione della memoria e dei corpi senza vita di quanti la vita se la sono tolta per la disperazione e la vergogna di non farcela a tirare avanti, piegati dalla crisi e strangolati da un fisco troppo esigente con chi paga e -almeno finora - troppo debole con gli evasori !   
Berlusconi certamente non ha evaso per necessità, ma ha cavalcato e strumentalizzato problemi oggettivi in materia fiscale per esclusivo egoismo, e senza alcun pudore o senso di colpa per le ricadute economiche e culturali sui più deboli.

Per questa influenza nefasta credo che l'epoca berlusconiana, anche senza Berlusconi, richiederà almeno vent'anni di duro lavoro per far riemergere valori civici e morali di cui in questi ultimi decenni si è fatto strame. L'antiberlusconismo, che non è assolutamente riducibile ad un sentimento di ostilità o, peggio,di odio personale verso Silvio Berlusconi, è qualcosa di più profondo: è il desiderio di costruire una società in cui scelte politiche di "uguaglianza" e "giustizia sociale" possano esser vissute come segno di progresso civile per tutti, perchè improntate a principi Costituzionali dai quali non si può tornare indietro.

Ogni giorno in più vissuto come alleati di Berlusconi nel Governo del paese, rende più lunghi i tempi per il riscatto economico e morale della nostra gente e meno credibili le forze di centrosinistra come valida alternativa alle prossime elezioni.



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