Uniti si rifonda il PD !

Pippo Civati, Laura Puppato, Sandro Gozi, Sandra Zampa,Fabrizio Barca


La mia amica Francesca ( in FB “Mulo Parlante”) per urlare il suo dolore, per lanciare il suo allarme, per attirare la sua attenzione sulla gravità del momento, si è affidata ad una poesia di Primo Levi , che vale la pena rileggere:

Agave

Non sono utile né bella, 
non ho colori lieti né profumi; 
le mie radici rodono il cemento, 
e le mie foglie, marginate di spine, 
mi fanno guardia, acute come spade. 
Sono muta. Parlo solo il mio linguaggio di pianta, 
difficile a capire per te uomo. 
È un linguaggio desueto, 
esotico, poiché vengo di lontano, 
da un paese crudele 
pieno di vento, veleni e vulcani. 
Ho aspettato molti anni prima di esprimere 
Questo mio fiore altissimo e disperato, 
brutto, legnoso, rigido, ma teso al cielo. 
E’ il nostro modo di gridare che 
Morrò domani. Mi hai capito adesso?

E’ un grido disperato e lacerante che tanti di noi raccolgono ogni giorno, è il grido dei “poveri da sempre” , dei “ nuovi poveri “, resi tali da questa crisi che non colpisce tutti allo stesso modo, ma che si accanisce impietosa soprattutto sul mondo del lavoro, lavoratori e piccoli imprenditori. E’ in questo pezzo d’Italia che  la pratica disperata del suicidio è diventata cronaca quasi quotidiana a cui rischiamo di assuefarci. La crisi si accanisce sui giovani togliendo loro la speranza di un lavoro e di un futuro; si accanisce sul mondo femminile che alle  pratiche di violenza a sfondo sessuale,così terribilmente frequenti da spingerci a coniare una parola nuova, femminicidio, aggiunge  la violenza della negazione del lavoro, una sorta di femminicidio anch’essa. Si accanisce sugli immigrati che troppo spesso si trovano a vivere situazioni di degrado umano che rasenta lo stato di schiavitù, con lavori retribuiti pochi euro al giorno (e sempre più spesso in nero).
La crisi si accanisce sulle fasce più deboli, ma non risparmia ormai neppure i ceti medi. A Milano la storica mensa dell’Opera San Francesco ( OSF onlus) gestita dai miei amici Cappuccini è giunta a distribuire giornalmente non meno di 3000 pasti caldi.  E non vi fanno ricorso solo “barboni”, pensionati al minimo o immigrati.  No, oggi è frequentata sempre più spesso anche da italiani di mezza età espulsi dal lavoro, rigettati dalla vita !  Da tutti loro sale un grido: “Morrò domani” !
 Io questo grido lo sento ogni giorno anche nella mia piccola realtà, mi è scoppiato dentro ogni a partire dal 26 febbraio, mentre ingoiavo il mio “rospo” quotidiano. Morrò domani ! Ed era riferito alla mia identità politica che rischiava la morte, al mio partito, il PD. Morrò domani ! Mi dicevo mentre ingoiavo il “rospo” della sconfitta elettorale, e poi quello del miserabile, lento e ostinato logoramento di Bersani che si “accaniva”  nel tenere in vita artificialmente l’incarico conferitogli da Napolitano. E poi il “rospo”  Marini, quello della “scarica dei 101”, delle larghe intese, della solitudine in cui è stato lasciato quel gruppetto di parlamentari PD che nei giorni della fiducia è stato l’unico legame vero degli eletti con i propri elettori.
Nei giorni scorsi ( mentre ci leccavamo le ferite) con alcuni amici dei Comitati per Laura Puppato, di Fabrizio Barca, ammiratori di Sandro Gozi o di Sandra Zampa, ci siamo chiesti: ma perchè si avviano verso il congresso in ordine sparso, perché non raccolgono il  bisogno di unità, la richiesta esplicita di unità che sale dai militanti e dagli elettori ?   Il grido straziante dell’agave è anche dentro quella richiesta di unità, ma per fortuna  è un grido che nasce dalla consapevolezza che per noi, per il PD quell’esito – “ Morirò domani” – non è scontato.

Per favore  Pippo, Fabrizio, Sandro, Laura, Sandra: parlatevi !  E parlateci insieme, come un team, una sorta di leader collettivo, plurale, è il modo più sicuro per rifondare il PD, rinnovarlo dall’interno, l’unico modo per avviare un percorso di autentico cambiamento, di solidarietà, di lavoro, di uguaglianza, di giustizia sociale, di accettazione di ogni diversità, di pace e di UNITA’!


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SPAZIO CIVATI




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