MALI: NON VOGLIAMO RASSEGNARCI AD UN'ALTRA GUERRA !
Foto dal sito: http://www.paxchristi.it/ |
Sono passati solo poco giorni da quando Mons Giovanni Giudici , vescovo di Pavia e Presidente nazionale di Pax Christi ci ha indirizzato il suo comunicato "Svuotare gli arsenali e votare per la pace" ( clicca per leggere il testo) e già torna a scuotere le nostre coscienze e a metterci in guardia contro il rischio di ampliamento di un altro fronte di guerra, questa volta in Mali, alle spalle della Libia e dell'Algeria, dove si è consumata in questi giorni un'altra grave tragedia soprattutto a danno di ostaggi civili.
Mali:non vogliamo rassegnarci alla guerra (clicca per andare al sito), è questo il titolo del comunicato che riporto integralmente, ma che può essere letto anche direttamente sul sito di Pax Christi.
Mali: non vogliamo
rassegnarci a un'altra guerra
Non vogliamo rassegnarci a un'altra guerra che sta
ereditando armi e persone di quella libica.
Ci allarma il vuoto della politica subalterna
all'economia di guerra.
L'impresa militare in Mali rischia di diventare “una piccola
guerra mondiale” dagli esiti incontrollabili in un'area vastissima,
politicamente fragilissima e socialmente complessa: dal Mali all'Algeria, dal
Niger alla Nigeria, dalla Mauritania al Burkina Faso, dal Ciad al Corno
d'Africa, dal Congo al Sudan, dall'Arabia saudita ai paesi del Golfo, dall'Iraq
alla Siria.
Non possiamo accettare che la soluzione dei conflitti
avvenga sempre con guerre che li alimentano e li aggravano in una spirale
senza fine.
Non intendiamo aderire al consenso quasi unanime verso
operazioni militari mosse da logiche neocoloniali che difendono
interessi vecchi e nuovi e il controllo di risorse preziose che i maliani non
utilizzeranno (oro, petrolio, uranio e gas).
Già vediamo sfilare il solito lugubre corteo di guerra:
bombardamenti, stragi, rappresaglie, rapimenti, violenze su donne e bambini,
migliaia di sfollati e di profughi, bande contrapposte spesso all'interno dello
stesso schieramento (alcune delle quali aiutate da paesi vicini e lontani),
traffico incontrollato di armi e di droga, tanta sofferenza, insicurezza
generale.
Proponiamo con forza di rilanciare la politica estera
verso l'Africa attivando tutti gli strumenti (non armati) del diritto
internazionale, con capacità di mediazione, con una vera e solida Unità
africana sostenuta dall'Onu e dall'Unità europea, con decise iniziative di
isolamento dei violenti, con una seria politica di “intelligence”, con forze
polizia internazionali promosse dalle Nazioni unite in accordo con la Unità
africana, con una vera cooperazione economica e politica, con il sostegno alle
istanze democratiche emerse nella “primavera araba”, con il dialogo tra culture
e religioni.
Ormai in piena stagione elettorale, ricordiamo
l’intervento del vescovo Presidente di Pax Christi, mons. Giovanni Giudici,
lo scorso 13 gennaio,(www.paxchristi.it)
in cui chiedeva agli elettori e ai candidati l'impegno di costruire la pace
riducendo le spese militari, limitando il commercio delle armi e fermando la
corsa al riarmo.
Lo esigono il dolore di troppe vittime, la gravità della
crisi economica, la coscienza di cittadini e credenti a 50 anni dalla Pacem in
terris che definisce la guerra “pura follia”
Pax Christi
Italia
19 gennaio
2013
per contatti: 347 3176588
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