“Ogni cosa alla sua stagione” ( proverbio popolare- Enzo Bianchi)

Stagioni...
Ho letto con ritardo l’articolo di “ Repubblica.it ” su questo fantomatico  “Grande Patto” tra i maggiorenti del partito, ma non me ne dolgo, perché mi ha consentito di leggervi contestualmente anche la smentita del  segretario del PD. Bersani è persona, seria, competente e affidabile, ma soprattutto è un uomo che ama il Partito Democratico e questo mi motiva fortemente a credere alla sua smentita . Bersani ha  detto : "Vedo che da agosto in qua su diversi organi di stampa escono indiscrezioni su ipotetici patti per cariche istituzionali, di partito, di governo. Vorrei dire fermamente che non ci sono in corso né patti grandi né medi né piccoli. Io lavoro per un partito unito, rinnovato, contendibile e senza padroni perché ho una certa idea del futuro della democrazia italiana." Lo ripeto, di Bersani  mi fido, sento che  non mente.  Detto ciò dico subito che non sono un “Bersaniano puro”, avendo votato per Franceschini alle primarie, ma chiarisco che lo feci sottolineando – durante il congresso del mio Circolo – che  il “Regolamento” in vigore nel PD non mi piaceva. Non mi piaceva e non mi piace l’identificazione del leader  del partito col leader del Governo, e se non ci fosse stata, avrei votato comunque per  Franceschini segretario ma avrei certamente indicato in  Bersani il candidato Premier giusto.  Ho votato per Franceschini, con lo stesso spirito con cui alle precedenti primarie avevo votato con Veltroni, e cioè l’adesione ad un partito di cui condivido le ambizioni più grandi: la prima,  quella di voler essere  multiculturale e profondamente  laico, Partito di tutti i Democratici, riformisti e progressisti, superando le divisioni generate dalle appartenenze ideologiche figlie  dell’ottocento e alimentate dai drammi del novecento. Un partito saldamente radicato nell’area politica e culturale di centrosinstra, schierato dalla parte dei più deboli ( deboli non solo economicamente)  per il rispetto delle libertà personali e dei valori costituzionali.  La seconda ambizione è quella che il Manifesto dei Valori definisce come “Vocazione maggioritaria” ( paragrafo 1) “ La vocazione maggioritaria del Partito Democratico, il suo proporsi come partito del Paese,come grande forza nazionale, si manifesta nel pensare se stesso, la propria identità e la propria politica,non già in termini di rappresentanza parziale di segmenti più o meno grandi della società, ma come proiezione della sua profonda aderenza alle articolazioni e alle autonomie civili, sociali e istituzionali proprie del pluralismo della storia italiana e della complessità della società contemporanea, in una visione più ampia dell’interesse generale e in una sintesi di governo, che sia in grado di dare adeguate risposte ai grandi problemi del presente e del futuro.”

E poi l’ambizione di essere nel mondo una forza di dialogo, di pace, ecc... chiudo qui per farla breve.  Sulla base di questi valori, che essendo scritti  nel nostro “ Manifesto dei Valori “ appartengono a tutti  ho trovato naturale per me che provenivo dal PCI-PDS-DS schierarmi con Franceschini a cui si era affiancato Fassino, ecc... Mi era piaciuta l’idea di contribuire al mescolarsi delle culture e delle  provenienze, per superarle.

Io a questa scelta ci credo ancora, la rispetto e mi chiedo: siamo certi che quanto succede oggi nel PD  (Renzi che fa carta straccia del “Regolamento” e sfida il Segretario fuori da un percorso congressuale ufficiale e legittimo; Orfini e Boccia che pur appoggiando il segretario esprimono posizioni diverse; Franceschini che per un dovere di lealtà – a mio avviso malintesa- si è accomodato sullo scranno più alto di Montecitorio ed ha rinunciato ad una presenza politica più significativa e certamente utile a tutto il partito e quindi doverosa; Letta che quasi si annulla all’ombra di Bersani, ecc... ) serva veramente a portare il PD al Governo del paese con le idee chiare e sulla base di quelle ambizioni ?

Bersani non solo ha tranquillizzato che non ci sono stati “ Grandi Patti “, ma ha anche assicurato che si faranno le Primarie. Ebbene io mi chiedo e vi chiedo: a cosa servono  le primarie se il Parlamento dovesse varare  una legge sostanzialmente proporzionale, che non ci consentirà di sapere, la sera stessa delle elezioni, chi sarà il candidato Premier e quindi i partiti di una eventuale  coalizione dovranno individuarlo a posteriori ? Già, perché dovessero vincere le primarie Renzi o Vendola, siamo certi che Vendola e/o Casini si sentiranno ancora “garantiti” , come ritengono possa farlo Bersani ?

Io mi fido di Bersani e penso di votarlo alle prossime  primarie, ma mi piacerebbe prima essere rassicurato sul tipo di legge elettorale che  intende sostenere. Vorrei che mi dicesse che non sono vere le notizie che circola  e che cioè ci sia già un accordo sul  “proporzionale” per offrire una  sponda a Casini come contropartita per un ‘alleanza di governo da fare dopo le elezioni, una  sponda che però potrebbe essere utile al leader centrista anche per costringere  PDL e PD a sostenere un Monti bis.  

Se fosse così non è escluso che io  cambi le mie intenzioni di voto alle primarie – votando scheda bianca -perché ogni decisione politica che contraddica  la “ vocazione maggioritaria “evocata nella citazione di cui sopra contraddice anche l’impegno al  rafforzamento del bipolarismo . Eppure il  “Manifesto dei Valori è chiaro: “ Nasce da qui l’esigenza di costruire un bipolarismo nuovo, fondato su chiare alleanze per il governo e non più su coalizioni eterogenee, il cui solo obiettivo sia battere l’avversario. Ciò che noi vogliamo è coniugare l’intransigenza sui princìpi e sui valori, la passione per i grandi obiettivi politici e programmatici che motivano la scelta per il centrosinistra, con il rispetto per gli avversari, il ripudio della violenza reale e simbolica, il senso del limite della politica, la sua laicità”.

E Renzi ?  Di Renzi penso che non abbia il senso dell’opportunità, della tempistica: ha sbagliato campo di gioco nel 2009, presentandosi come sindaco di Firenze, mentre avrebbe dovuto partecipare alle primarie per la segreteria, quelle che hanno incoronato Bersani;  dopo tre anni è sceso in campo per candidarsi Premier e s’è piazzato  in “fuori gioco” , pestando subito  i piedi perché si cambiassero le regole  e gli si consentisse di  giocare comunque.  Se poi penso che questa sua  “discesa ” possa essere  strumentale, finalizzata cioè  solo  ad anticipare la sua candidatura al prossimo congresso del PD, quello che potrebbe essere chiamato a sostituire Bersani, anticipando così le mosse di Letta o Franceschini, mi convinco sempre di più che non ha fiuto, che non sa cogliere l’attimo, che non sa cantare in coro., che non sa stare in squadra. Come faccio ad immaginarlo a capo della squadra di Governo ?

 Il partito è contendibile, continua a ripetere Bersani che alla fine, da vero leader, pare voglia mantener fede all’impegno di  non nascondersi dietro una norma del Regolamento, accettando  l’idea di non essere l’unico candidato PD alle primarie ( se ci saranno).

Ma io penso che il luogo giusto per contendersene la leadership sia un Congresso.  Domanda: se Renzi dovesse perdere le prossime primarie per la leadership del governo, o se queste primarie dovessero saltare ( entrambe le cose sono oltremodo possibili)  Renzi si candiderà per la segreteria? 
Mentre scrivo, dalla BCE e da Mario Draghi arrivano buone notizie per l’Euro e l’Europa: lì vince la lungimiranza politica, qui da noi c’è il rischio che a sinistra e nel PD si lavori, mediante Casini, per un “governo tecnico-bis”  e a destra per un “Berlusconi-bis”, dimentichi di un famoso detto polare che dice “ogni cosa alla sua stagione”. Per me   la prossima può essere solo quella della politica. La buona politica, che non un problema di età ma di valori, prima , e competenze. La buona politica può risolvere i problemi generazionali !
Giovanni de Rosa

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