No, Maroni non è migliore...
Roberto Maroni e Daniele Marantelli. Foto E.Scaringi/VaresePress da www.laprovinciadivarese.it) |
Nei giorni scorsi un carissimo amico mi ha segnalato l’intervista rilasciata dall’On.
Daniele Marantelli al quotidiano “ il Messaggero “ , il 12 aprile scorso (leggila qui ): naturalmente l’ho letta quasi subito, come mi capita spesso per le interviste o le dichiarazioni dei
dirigenti del PD anche locali, e devo confessare che – nonostante le posizioni di
Daniele mi siano note da tempo - ne sono restato comunque sconcertato. Daniele vi sostiene, con sicurezza, “che
c’è ormai nella Lega una nuova classe dirigente di giovani amministratori, Tosi
di Verona ne è l’emblema, preparati, legati alla gente, stimati anche, che
possono costituire il nuovo architrave di una formazione che imbocchi una nuova
linea politica, di autonomia dal berlusconismo” , e poi afferma che “se a capo della Lega, di una Lega nuova e autonoma,dovesse arrivare
Maroni, è chiaro che con questa formazione si potrebbe tornare a dialogare”.
Niente di nuovo, mi si potrebbe obiettare,
ma non è così, perché un anno fa c’è
stato a Varese il bellissimo risultato
elettorale di Luisa Oprandi nella competizione per l’elezione del sindaco di
Varese e poi perché a distanza di
un anno è esploso lo scandalo Lega, che non può essere ridotto
alla semplice ( ? ) infiltrazione di
qualche “mariuolo o mafioso” anche in quel partito, e che invece è esploso per l'essere giunti a maturazione i frutti velenosi dei “dis-valori” presenti e prevalenti in essa
, quali l’intolleranza verso gli
immigrati, l’egoismo, l’occupazione del
potere per il potere ( e qui in Lombardia sappiamo cosa significa ) e la sua gestione come “cosa propria”, lo spreco di risorse pubbliche che sono
tali e vanno rispettate anche quando sono il frutto dei sacrifici di militanti
generosi e in buona fede. Altro che “
dei soldi nostri ne facciamo quello che
vogliamo, anche buttarli dalla finestra” .
Marantelli sostiene che Maroni è diverso! Ha forse
bocciato qualcuna di quelle leggi “ad personam”, volute da Berlusconi e votate
da tutta la Lega, sempre con fedeltà indiscussa? Abbiamo dimenticato “i respingimenti in mare”
voluti da Maroni , Ministro degli Interni ? Abbiamo dimenticato l’uso strumentale dei
problemi della sicurezza e gli slogan anti-immigrati (padroni a casa nostra ! )
urlati anche da Maroni e dai suoi “barbari sognanti” oggi “sindaci guerrieri” .
No, caro
Marantelli, ha ragione Debora Serracchiani , Maroni non è migliore degli
altri leghisti, egli infatti non ha contestato le scelte politiche, né le
alleanze volute da Bossi, né ha mai contesto Bossi stesso ( fino a dichiarare
nei giorni scorsi, che lo voterebbe ancora come segretario) ma solo i comportamenti del suo enturage, familiari
e famigli del cerchio magico. Caro Daniele,
forse per te non significherà niente quella frase urlata da Maroni dal palco di
Bergamo nella notte dell’orgoglio leghista, “mi spiace che Rosi
Mauro non abbia colto la richiesta di dimettersi, ma se non lo ha fatto lei ci
penserà la Lega a dimetterla. Così finalmente potremo avere un sindacato padano
vero guidato da un padano vero”, ma per me e molti democratici come me,
dice molto, per me terrone, dice moltissimo. Dice
che la Lega di Maroni non è sostanzialmente diversa da quella di Bossi, di
Calderoli e di Borghezio: hanno le stesse radici e su
esse poggia l’idea razzista della superiorità
antropologica dei padani sui terroni e sugli immigrati in generale . Né sono diversi dagli altri sindaci
leghisti, gli amici di Maroni, i cosiddetti “sindaci guerrieri”, a partire
dal più devoto, giovane e rampante sindaco di Morazzone che, da assessore alla Cultura (nella precedente amministrazione ) ha negato il “Bonus bebè” ai bimbi che non
potevano contare sulla <<cittadinanza italiana di almeno un genitore
e comunque la cittadinanza “ ab origine “ italiana , U.E., Svizzera dell’altro
genitore >>; e lo è oggi da
sindaco, discriminando i cittadini non comunitari attraverso l’avocazione
a sé di alcune funzioni dell’Ufficio anagrafe riguardanti i cittadini extracomunitari .
7 Aprile 2012 , funerali di Ornella Aletti ( vai alla fotogallery di VareseReport. it ) |
La Chiesa di Casbeno lunedì era
piena della nostra gente, era visibilmente la rappresentanza piena del blocco sociale e
culturale da cui traggono linfa le nostre radici: c’eravamo laici e credenti,
tutto il popolo del centrosinistra, con le sue ricche sfumature, dal centro
moderato, alla galassia cattolica delle Acli, al PD, alla sinistra di Sel e a chi, senza partito,
coltiva i nostri stessi valori, tutti saldamente ancorati all’idea che un mondo in pace,
senza ingiustizie, senza emarginazioni, senza razzismo è possibile se si fonda
sulla solidarietà, che è braccio operativo della carità, dell’amore, ma anche
condizione indispensabile di “equità sociale”.
La foto di Casbeno, aggiorna la foto
di Vasto, la dilata, la rende viva: “UAU
! mamma guarda quanta gente hai messo
assieme ! “ ha urlato di gioia il
figlio, orgoglioso !
No, in quel blocco sociale e nell’orizzonte a cui esso guarda non c’è posto per
l’egoismo e il razzismo e non può
esserci posto per la Lega di Bossi, di Maroni o chicchessia.
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