Monti...il Naviglio Grande...Bersani ...


Il giorno 17 marzo 2012 08:49 don Renato mi scrive:

Ciao Giovanni... è da un po’ che non ti sento e vedo...Anche gli amici di Lainate mi chiedevano se per caso venivi...Ho visto che anche il tuo sito non è aggiornatissimo...come stai? Spero non ci siano problemi troppo gravi...ciao”.

E prima di lui, Yvonne, Giuseppe, padre Filippo, Gianni, Orlando, Maria Assunta e poi Sergio e ancora Yvonne (toc toc, Giovanni che fine hai fatto, non ti leggo da un pò... tutto bene?)...e tanti altri: tutti affettuosamente insistenti, amichevolmente vicini, preoccupati.
Vi ringrazio per avermi fatto sentire la vostra presenza e vi prego di  scusarmi se non  ho risposto alle vostre sollecitazioni.


Non ho risposto a nessuno, non sapevo cosa rispondere, mi sembrava di non avere niente da dire, ero svuotato dentro, di pensieri, ma non di dolore, non  di rabbia, non di amore e non di paura: per tutto quanto  ci sta accadendo, per il futuro di tanti giovani (e non solo),  per  questa nostra bistrattata e depredata, meravigliosa Italia . Il governo Monti (a cui pure ho dato fiducia)  e la sua strana idea di equità, lo spread e  la crisi economica, l’aumento dei disoccupati, l’estendersi dell’area a rischio di  povertà e l’aumento reale  dei poveri, e   il susseguirsi incalzante  di gesti estremi di autolesionismo, hanno provocato  in me lacerazioni che non si rimarginano facilmente, come se il tessuto stesso dell’anima, dei pensieri, delle passioni, stressato da tutto ciò, si sia consunto al punto che mi diventava  difficile riannodarne i fili, riconnetterne la trama.

Il dolore, la passione, la rabbia possono uccidere, farti il deserto dentro, toglierti le parole!

Ero in queste condizioni quando, con Gianni, Marco e Beppe, giovedì scorso, abbiamo fatto il nostro ( ormai consueto) pellegrinaggio nella bassa, esattamente a Trivolzio-PV, nella piccola chiesa del paese che ospita le  spoglie mortali di San Riccardo Pampuri. 

11 settembre 2011-Naviglio Grande a Boffalora
A Trivolzio c’eravamo stati anche lo scorso settembre ( in quell’occasione ho scoperto questo santo così singolare, così vicino a chi soffre), ci siamo arrivati anche questa volta  passando per Boffalora sopra Ticino e  Morimondo , tra campi pronti a dar vita a risaie sterminate, lunghi filari di pioppi e  vallette ricche di vegetazione che lasciano intuire gli antichi percorsi del fiume  Ticino. Anche questa volta la prima tappa, al mattino, l’abbiamo fatta a Boffalora , al Circolo Unione, per un  buon bicchiere di vino, un panino al salame ed un caffè (dell’incontro col sig. Felice, geometra ultraottantenne , al cui tavolo ci siamo seduti, ora non parlo: ci vorrebbe un altro post ) e al Naviglio Grande  su cui, tra la fine del 1300 e il 1500, dalle cave di Gandoglia,  giunsero i pregiati graniti per l’edificazione del Duomo di Milano.
Ci affacciamo sul Naviglio dalla piazzetta del Municipio ...ma questa volta la visione è desolante : il canale è asciutto, secco, senza vita appare anche più piccolo, scheletrico, solo ossa, così anche la barca, solitamente ormeggiata al piccolo molo ed ora  giacente sul fondo lastricato, in prossimità del possente ponte in pietra del 1600.

29 marzo 2012 - Il Naviglio Grande a Boffalora Ticino

Il Naviglio senz’acqua, senza il suo scorrere lento e solenne, senza la vita che vi ho scorto in settembre – al primo incontro- mi è parso come  la metafora del deserto, del vuoto, che in questi mesi si è prodotto dentro di me. Colpa dell’emergenza, della necessità improcrastinabile di una manutenzione straordinaria agli argini, metafora anch’essa dell’emergenza ben più grave che ha messo in crisi la nostra economia e le forze sane e vive che ne sono l’anima: piccoli imprenditori ed artigiani ormai preda di Banche che non fanno il loro mestiere  ed Enti pubblici  efficienti quando c’è da incassare, estenuanti se c’è da pagare, e  con loro i  lavoratori, i disoccupati, i giovani (uomini e donne)  in cerca di lavoro, ormai messi all’angolo da poteri impersonali e crudeli, impalpabile eppure reali: il mercato e l’alta  finanza.

Il prof. Monti mi piaceva: il suo stile, la sua vita, le sue competenze, la sua sobrietà e rispettabilità di fatto ne facevano ai miei occhi  - come a quelli di milioni di italiani –  l’antiberlusconi o, più correttamente, l’opposto di Berlusconi, delle sue esibizioni, dei suoi intrighi, dei suoi disvalori, del suo ipertrofico ego. Salvo scoprire, giorno dopo giorno che non siamo solo di fronte ad uno strano governo ( come ebbe a dire lo stesso prof. Monti, ma strana soprattutto è l’idea di equità e giustizia ( valori troppo spesso, quanto inutilmente, evocati da Monti, Fornero, Passera & C. ) a cui si ispirano i tanti provvedimenti che  vengono scaraventati  sulle spalle dei ceti medi e popolari, come macigni insopportabili.

Il sig. Felice ( l’anziano ex geom. incontrato al Circolo Unione) ci dirà che fra meno di una settimana – finiti i lavori agli argini – verrà riaperta la diga del Panperduto e l’acqua tornerà a scorrere nei due Navigli ( sia il Grande che il Villoresi ) e così avverrà esattamente il 2 aprile.

A Boffalora sopra Ticino, guardando il Naviglio Grande - ma a secco- dalla piazzetta del Municipio, ascoltando da Beppe l’origine di quel nome, Panperduto – nato a seguito di un errore di progettazione del primo tratto del canale Villoresi, poi abbandonato), incantato  per le narrazioni  del sig. Felice sull’origine del nome Boffalora, sulla vita che ha visto scorrere lungo il Naviglio Grande ( con chiatte che scendevano e risalivano la corrente cariche d’ogni bene) e su tanti episodi delle guerre di indipendenza appresi da bambino ascoltando magari i nonni.... a Boffalora, guardando , ascoltando, assaporando quasi i racconti e le stesse emozioni dei miei compagni di “pellegrinaggio” si è riaperta anche la diga che ha ripreso a far scorrere dentro di me la Vita.

Oggi il prof. Monti mi piace di meno, in compenso mi piace di più Bersani, mi piace di più il mio PD, mi piace di più –complessivamente- anche il suo gruppo dirigente che, giorno dopo giorno, assapora il piacere del confronto e dell’unità, quest’ultima vissuta proprio come sintesi di un confronto che sa essere costruttivo, che guarda lontano, che cerca orizzonti comuni, che ha ritrovato il senso stesso del  bene comune . Il miracolo l’ha fatto Bersani , con la sua pazienza, col suo linguaggio antiretorico ma ricco di buon senso, senza toni da capopopolo, ma ricco di competenze e soprattutto della capacità di metterle a disposizione degli altri, da ottimo maestro di bottega. L’ha fatto giorno dopo giorno, con un crescendo che lo ha  visto protagonista principale nella risoluzione ( l’epilogo, positivo, è in corso mentre scrivo ) del problema connesso alla riforma del lavoro e alla revisione dell’art. 18.

Invece Bersani mi piace di più e sento che piace di più anche a tanti amici e compagni ( magari non iscritti al PD ) che dopo l’ubriacatura per la nomina di Monti, hanno cominciato come me a sentire forte la delusione, per l’assenza della politica. Assente mentre si varavano norme sulle pensioni e sull’età di pensionamento, scagliandole come pietre aguzze sulle membra di lavoratori inermi, sulle donne soprattutto (penalizzate più di tutti) ; assente mentre si metteva mano al prelievo sulle pensioni, sui redditi, sulla casa...quasi sempre a senso unico, con quella strana idea di equità; assente nella ricerca di rimedi, anche modesti, purché concreti ed immediatamente efficaci per rilanciare il lavoro e l’occupazione.

Aveva ragione Gianni che – in macchina, tra Boffalora e Morimondo – ci diceva di non aver biasimato  Bersani e il PD per i  primi Decreti Legge varati dal Governo Monti, e accettati dal Pd  senza opporre troppa resistenza: non si poteva fare diversamente, eravamo sull’orlo del baratro, molto  più esposti di adesso, e Monti era stato velocissimo nelle sue mosse, cogliendo tutti di sorpresa, quasi nel sonno...veramente non c’era altro da fare!  Ma il PD intanto si è ripreso ( come un po’ tutti noi ) dallo shock, dalla sindrome-Grecia, ed ha ripreso a far politica: i risultati si vedono, perché la revisione che si prospetta per l’art. 18 nasce proprio dalle proposte e dalla paziente mediazione di Bersani e va  incontro al bisogno di salvaguardare la dignità dei lavoratori e del lavoro e ristabilisce elementi di giustizia.

A proposito di dignità e di giustizia- e per concludere - sentite cosa scriveva il nostro amato Vescovo Dionigi Tettamanzi nel suo  libro “ Non c’è futuro senza solidarietà” : “ E la giustizia?  Questa, secondo la definizione più classica, è la virtù cha dà a ciascuno il suo, unicuique suum, ciò che gli è “dovuto”, ciò che gli compete. Ma nella giustizia  il “suo”  - il “suo più suo” , ci sia lecito esprimerci così – non sono semplicemente le “cose”, ma propriamente la stessa “ dignità“ della persona”.

Concludo, augurando a quanti leggeranno questo post, una Buona, Grande, Autentica Pasqua, come di volta in volta e secondo i luoghi o le liturgie è stata denominata.
Buona Pasqua ai miei compagni di pellegrinaggio ( Gianni, Beppe e Marco), a don Renato, a Yvonne, a padre Filippo, a Giuseppe, Orlando ecc... che mi perdoneranno per aver trascurato i loro messaggi. Buona Pasqua a P. Lucio che nella sofferenza è più vicino a Cristo. Buona Pasqua a chi soffre nel fisico, nell’anima, alle vittime di questa crisi economica che solo apparentemente non ha padri, ma che è chiaramente figlia della mancanza di amore, del vuoto di valori veri, alti, vivificanti, quelli per i quali vale la pena continuare a battersi.  Per tutti l’augurio è che la Vita  ( Cristo è la Vita) continui ad abitare dentro di noi, continui a fluire limpida come acqua di sorgente.

BUONA PASQUA !

PS
Mentre scrivo questo post sta andando in onda il dramma politico della Lega  e quello umano del suo leader, Umberto Bossi. Premesso che tra me e la Lega non c’è stato e non potrà mai esserci niente in comune, nessun contatto e  nessuna stima politica, confesso che quelle immagini penose  di Umberto Bossi, già provato nel fisico e forse nella stessa lucidità mentale, per questo raggirato senza pietà e senza “rispetto”, perfino da amici ( ? ) e familiari, non avrei mai voluto vederle... eppure di immagini spregevoli la Lega non ce ne  ha risparmiata nessuna! Speriamo che tutto ciò segni finalmente il suo epilogo !

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