SENZA MANOVRA NON C’E’ FUTURO

“SENZA MANOVRA NON C’E’ FUTURO”. Mi pare possa essere questa la sintesi di quanto detto  in questi giorni dal prof. Monti,nel presentare la manovra economica messa a punto dal suo Governo. Ed essa mi rimanda direttamente al titolo di un fortunato libro che il Card. Dionigi Tettamanzi pubblicò nel 2009, proprio all’inizio di questa crisi, e che io ho adottato come sottotitolo  di questo blog: “ Non c’è futuro senza solidarietà”.
Domenica  4 dicembre, alle 20,00 circa, a distanza  di soli  17 giorni dalla fiducia del Parlamento al suo Governo,  il Prof. Monti  ha assolto al primo e importantissimo  impegno  del suo Governo: ha prima varato e poi presentato alla stampa   il DL contenente la manovra economica "lacrime e sangue " poi definita "salva Italia".
Che l’abbia fatto a  tempo di record è fuori discussione, che il suo contenuto abbia soddisfatto pienamente le aspettative resta da vedere. In tanti infatti, soprattutto nel centrosinistra, ci chiediamo se questa manovra ( la quarta ad abbattersi  su di noi in questo terribile 2011 ) sia  veramente improntata a “ rigore, equità e sviluppo” , come da più parti era stato richiesto e Monti stesso aveva assicurato .
“Come da più parti gli era stato richiesto”: il problema è proprio in questa  universalità  della richiesta, perché, checché se ne dica, destra e sinistra ci sono ancora e, rappresentando  legittimamente interessi diversi, legittimamente propongono contenuti diversi per dare risposta all'aspettativa di “rigore, equità e sviluppo”, perchè diverse sono le fasce sociali di riferimento. 
Ebbene, pare che nella base del PD e ancor più dell’area di Centrosinistra, almeno  quella parte attiva sul web e che io frequento con una certa assiduità, la delusione, l’amarezza e la rabbia siano tante...fino a spingersi in qualche caso ad ipotizzare restituzioni de tessere e proteste clamorose ! Eppure Bersani era stato chiaro quando  aveva avvertito che ...mai  avremmo potuto pretendere  che Monti adottasse tutte le misure presenti nel programma del Pd, ma allo stesso tempo chiedeva  con determinazione che di alcuni suggerimenti del PD Monti li tenesse in doveroso conto... il riferimento  era proprio a quei principi di “rigore, equità e sviluppo”  a cui il Premier stesso  aveva tante volte fatto riferimento.
Ma il disagio del PD non provoca mal di pancia solo nella base, che di motivi per essere in fermento ne ha tantissimi e toccano tutti i temi ( anche quelli che il vertice del PD non mette sul piatto: come la riduzione delle spese militari e la rinuncia agli F35,  la sospensione del TAV Torino-Lione, un No chiaro al Ponte sullo Stretto..solo per citarne  alcuni ), li provoca anche ai vertici, basta leggere quanto dichiarano, ad esempio :
  ·         Stefano Fassina, in un’intervista rilasciata al  “Corriere della Sera”:  Certamente è positivo che si torni a essere attenti all`economia reale. Nella manovra sono contenute misure di politica industriale che noi abbiamo sempre sostenuto. Ma ci sono altri punti che non vanno bene. Il primo è l`intervento brutale sul pensionamento di anzianità, che non distingue tra lavoratori che si trovano in condizioni molto diverse. Comporterà degli effetti pesantissimi sulla vita delle persone. C`è poi il blocco dell`indicizzazione sopra i 960 euro lordi. E' un punto che per noi va rivisto. Non si può non tener conto che in questo modo ci sarà gente che non arriverà alla quarta settimana. E questo non va bene: non è coerente con il principio di equità".
·         Debora Serracchiani che su AreaDem.it  ricorda a noi delusi che  questa non e' la manovra del Pd, e' la manovra che nasce da un Parlamento che fino a ieri votava le finanziarie di Berlusconi, quelle si' inique al 100%. Percio' noi ci avremmo messo qualcosa di diverso sui grandi patrimoni e sulle pensioni, e tuttavia avremo piu' lotta all'evasione e zero condoni. Inoltre - ha concluso - oggi abbiamo 200 punti di spread in meno”.
·         Pippo Civati  che su Post.it   scrive :” L’Italia è un Paese di anziani proprietari di casa e la manovra si è orientata su questo dato statistico e demografico banale, quasi scontato, per trovare i miliardi della quarta edizione 2011. Molto, quasi tutto quelle che si poteva fare sulle pensioni, con pochissime buone notizie per i pensionati (molto minori di quelle di cui si vociferava a partire dal discorso di investitura di Monti). Anzi, il blocco degli aggiornamenti delle pensioni sembra davvero una carognata. E, nonostante il passaggio al contributivo per tutti sia cosa buona, si poteva gestire molto meglio, per evitare traumi che invece così certamente ci saranno”.
·         Ma il disappunto  del Pd soprattutto per il grandi deficit di equità  che caratterizza la Manovra  risulta soprattutto  dalla dichiarazione resa alla Camera ieri, in sede di dibattito, dal Capogruppo dei Deputati PD e leader di AreaDem   Dario Franceschini : Sia noi che la destra probabilmente avremmo rispettato gli impegni europei facendo manovre diverse", ha ricordato il capogruppo del Pd. "Noi avremmo lavorato su una maggiore equita', avremmo fatto un intervento piu' graduale sulle pensioni, su chi si vede alzare l'eta', avendo gia' perso il lavoro, e poi non bisogna dimenticarsi dei lavoratori precoci".
“Avremmo voluto e  vorremmo una franchigia maggiore sulla prima casa, avremmo voluto di piu' dai grandi patrimoni", ha insistito, "avremmo cercato risorse dal patrimonio pubblico immobiliare e dall'asta delle frequenze televisive".
Va rispettato - ha insistito- un principio che non si deve mai dimenticare, quello della giustizia sociale, il principio che il sacrificio va chiesto a ognuno in base ai propri mezzi,e che non si tollereranno più furbizie, vigliaccherie". Dunque, "continueremo a lavorare in modo forte sull'evasione fiscale, misure che sono state parzialmente accolte. Noi comunque vorremmo meno di quei mille euro per la tracciabilità ”. E poi "vorremmo un prelievo maggiore sui capitali scudati , ricordando che, in questo caso,  si chiede un contributo a chi ha violato la legge. Siamo soddisfatti che quel prelievo  abbia consentito di lasciare l'indicizzazione delle pensioni da 480 a 960 euro, ma vogliamo ricordare che  basterebbe aumentarlo al 2 per cento per lasciare l'indicizzazione anche a chi prende 1.500-2000 euro".
Insomma c’è la consapevolezza piena, nel Partito Democratico e tra gli elettori , che questa manovra può essere più equa ( e chissà che non sia stata proprio la mancanza i equità a scatenare le lacrime del ministro Elsa Fornero, piuttosto che la sola parola “sacrifici”! ) , ma allo stesso tempo c’è la convinzione piena che  la Manovra vada  approvata.  
 Va approvata, ma ATTENZIONE che : se è vero che "senza manovra non c’è futuro" è altrettanto vero che  NON C'E' FUTURO SENZA SOLIDARIETA',  fondamento stesso dell’equità.
Dario Franceschini nel suo intervento alla Camera , sulla Manovra Economica.
( clicca qui per ascoltare l'intervento integrale)

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