Prodi & Casini...e Bersani.

Quello che segue è il post pubblicato oggi 6 agosto da Giuseppe Adamoli e da cui ho tratto lo spunto per un mio contributo alla riflessione sulla crisi e sul PD . Avrei potuto scriverla direttamente come commento al post di Adamoli, ma mi è parsa troppo lunga e forse noiosa  per il suo blog sempre ricco di commenti e vivace nel dibattito e così ne è nato un post per il mio blog. 
Romano Prodi, all' Economist“: Non si cambia il pilota mentre c’è la tempesta”.
Pierferdinando Casini, nei giorni scorsi alla Camera e ancora stamattina su radio e Tv: “Berlusconi non se ne va, prendiamone atto, propongo una commissione per la crescita che metta insieme maggioranza e minoranza e predisponga un piano operativo in tempi rapidissimi”.
Prodi e Casini: la strana coppia.
Se avessero ragione loro? La battaglia per cacciare il premier è stata persa alla Camera il 14 dicembre con la sconfitta sul voto di sfiducia.
La richiesta delle dimissioni suona, da allora, come un disco rotto. Ironizzare sul governo Scilipoti non serve a nulla. Il passo indietro, il premier non lo fa. Per lui sarebbe mortale, in molti sensi.
A Prodi e Casini ieri si è aggiunto Giuliano Pisapia : “Prima si trovi una soluzione alla crisi e poi si vada a elezioni anticipate. Quando c’è un’emergenza serve anche un modo diverso di fare opposizione”.
Il Pd si prepari alle elezioni, sia pronto in ogni momento. Ma intanto raccolga la sfida per la crescita lanciata da tutte le forze sociali.
Giuseppe Adamoli


Caro Giuseppe,  
il tuo post è attuale almeno quanto attuale e urgente è l’adozione di misure atte a scongiurare il precipitare ulteriore della crisi economico-finanziaria  in cui versa l’Italia ( molto più di ogni altro paese europeo ). Non condivido però le  critiche, più o meno esplicite, a Bersani:  né quelle che si fanno discendere dalle posizioni espresse da Prodi ( “non si cambia il timoniera nel corso di una tempesta”), né quelle di Casini ( “facciamo una Commissione ...”) , né quelle di Pisapia (“...serve un modo diverso di fare opposizione”).
 Il PD e Bersani mi sembra stiano facendo bene la loro parte: un’opposizione ragionevole, responsabile, propositiva. E’ ragionevole e responsabile, la richiesta a Berlusconi di fare un passo indietro (che Bersani recita come un mantra ormai da oltre un anno ) così come è stata ragionevole e responsabile la decisione di non ostacolare l’approvazione veloce della “manovra”, e nessuno ha osato dire che tra le due cose ci fosse contraddizione !  Berlusconi non fa il passo indietro ?  Il PD continuerà a chiederlo? Smette forse di chiedere da bere chi ha sete, solo perché chi potrebbe dissetarlo  gliela nega ?  Allo stesso tempo  Bersani continuerà a fare un’opposizione responsabile, ragionevole e costruttiva. Lo farà nelle commissioni e lo farà in Parlamento, con proposte alternative a quelle del governo. Ci saranno convergenze? Io spero di sì, ma penso che se non dovessero esserci , il PD non dovrebbe  certo mancare comportamenti responsabili atti almeno a snellire i tempi di approvazione di eventuali misure urgenti, ancorché non condivise. Esattamente come è avvenuto per la “manovra” appena approvata. All’Italia serve senso di responsabilità e chiarezza da parte del governo e dell’opposizione, non pasticci.  Non mi sembra, invece, né ragionevole  né responsabile perdere altro tempo prezioso per eleggere e far lavorare la “Commissione”  bipartisan o pluripartisan proposta da Casini. Commissioni di questo tipo richiedono tempi lunghissimi per produrre ( dovessero riuscirci ) qualche risultato utile. Oggi questo tempo non c’è. E comunque in Parlamento ci sono già “Commissioni“, per ognuno dei settori coinvolti dalla crisi, ed esistono canali consolidati per consentire loro rapporti diretti e tempestivi con parti sociali e tecnici di settore,  per arricchire e attualizzare le proposte di legge, anche del PD.  Tutte giacciono ferme in Parlamento e aspettano solo di essere esaminate e discusse proprio dalle Commissioni, per poi essere sottoposte all’ulteriore vaglio e all’approvazione delle Camere: lasciamole lavorare, visto che un minimo di realismo ha consigliato ai presidenti delel due Camere di riconsiderare i tempi per ferie e pellegrinaggi. Non è tempo di ostruzionismo e il PD certamente non lo farà, ma è tempo di sostenere con forza proposte che partano dai bisogni dei più deboli,bisogno di lavoro e di democrazia, perché l’economia la salviamo se salviamo la capacità di domanda dei consumi e le libertà e quindi il lavoro, per tutti ( giovani e meno giovani, uomini e donne). Non salviamo l’economia, non usciamo dalla crisi se pensiamo ancora a   privilegiare  le rendite parassitarie, l’evasione fiscale  e i paradisi che ha generato. Bersani ha ben chiaro tutto ciò ed io ( che pure alle primarie non l’ho votato) mi fido. Mi permetto solo di aggiungere un auspicio, anzi due:
1° - che, contestualmente alla battaglia condotta in Parlamento  da deputati e senatori per una manovra più equa, tutto il corpo vivo del partito e del suo elettorato la sostengano nelle piazze, nei luoghi di lavoro e di vacanza, con manifestazioni, convegni gazebo, volantinaggio, insomma facendo informazione;
2°- che la crisi economica e finanziaria, le rivolte nel mondo arabo, il fallimento (o quasi) della missione  in Afghanistan e la vergogna di una guerra non dichiarata alla Libia, ci facciano riflettere sull’opportunità di ridimensionare il ( brutto ) sogno di giocare a svolgere il ruolo di “potenza militare” e ci inducano a rivedere i nostri piani di riarmo, riducendo la spesa militare e ridimensionando il nostro coinvolgimento  nella stessa produzione degli F35. Il mondo ha bisogno di un’altra Italia , un’Italia elemento di stabilità nella pace ...e ne hanno bisogno anche gli italiani.

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