E’ L’ORA DEL PARTITO DEMOCRATICO !

Walter Veltroni e Pier Luigi Bersani.
L’anno 2011 è iniziato esattamente da dove l’avevamo lasciato: lì, in quell’intrigo di problemi politici, etici, sociali e istituzionali che pare comincino a dipanarsi, anche a causa di qualche imprevisto fuori programma, per giunta “minorenne ” e per questo più gravido di conseguenze.
Del primo nodo ho parlato nel post del 16 gennaio scorso : ossia dell’esito del referendum sull’accordo sindacale di Mirafiori che è stato vinto ,con una risicata maggioranza dai sostenitori del SI, e che ha caricato sulle spalle di Marchionne tutta la responsabilità di creare ora le condizioni per un rilancio non effimero e comunque robusto dell’azienda e di favorire la ricucitura dello strappo creatosi tra i lavoratori, prima ancora che tra i sindacati. Perché è proprio una “squadra “ di lavoratori motivati e innamorati della propria azienda, del proprio prodotto, a fare la differenza, a determinare il successo. Marchionne dovrà creare le condizioni ,ma lo strappo può ricucirlo solo la politica, il Governo quindi, con interventi legislativi in materia di rappresentanza e rappresentatività sindacale. Si tratta di un compito troppo delicato per il quale questo governo e questa maggioranza non sembrano attrezzati, né per volontà politica né per sensibilità sociale . Per questo dico che “ è l’ora del Partito Democratico”.

L’altro nodo, quello relativo al pronunciamento della Corte Costituzionale sul “legittimo impedimento” per il Presidente del Consiglio, sembra sia stato sciolto solo parzialmente e ,se così dovesse essere ,confido che il referendum promosso da IdV e approvato dalla Corte Costituzionale proprio nei giorni scorsi, possa spazzarlo via del tutto. In ogni caso è avviato l’iter per ricondurre Berlusconi e la sua pretesa di essere al disopra e ad di fuori della Legge , demolendo- finalmente! – gli strumenti legali che, giuristi/servi gli avevano confezionato per tenerlo lontano dalle aule dei tribunali e sempre più incollato alla poltrona di un potere che , della pretesa origine democratica e popolare , ha sempre meno.

E puntuale, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, piomba sul Cavaliere lo “scandalo degli scandali” :” l’accusa di concussione e di sfruttamento della prostituzione minorile”. Ma su questo vado spedito : ormai ne parla il mondo intero ed in Italia la vergogna e l’imbarazzo va dai vertici di una Gerarchia Ecclesiastica che per troppo tempo, ha minimizzato, ha “contestualizzato” , ha perfino chiuso gli occhi su ogni evidente segnale del degrado morale che avanzava sporcando tutto ciò che lambiva … come liquame. E tutto ciò solo per quel “piatto di lenticchie” rappresentato dalle promesse strumentali, ipocrite di “attenzione alle problematiche della famiglia e ai temi eticamente sensibili”. Al di là della solidarietà patetica e colpevole, ma ampiamente scontata, che al Premier è venuta dal suo partito, colpisce il silenzio assordante della Lega Nord , di Formigoni e delle sue truppe di CL, che da tempo rappresentano la guardia pretoriana di questo satrapo assolutamente inqualificabile, che leso la dignità di ogni donna ( e quella di ogni uomo consapevole che l’umanità è una , che si colori di rosa, o di azzurra,o vesta tutti i colori dell’arcobaleno . Per capire come mai tacciono non c’è bisogno comunque di “zingare e sfere di cristallo” , ci sono debiti di riconoscenza da pagare, fatti di salvataggi bancari, lottizzazioni di posti e fondi nella sanità lombarda, ecc…

Come abbia fatto l’Italia a consegnarsi , nell’ultimo ventennio ,nelle mani di Berlusconi (e delle “cricche” che di volta in volta, affare per affare, si costituivano intorno a lui)è incomprensibile se non si tiene conto, come ebbe a denunciare Walter Veltroni, in occasione delle sue dimissioni da segretario del PD ( Corriere della Sera, 19 febbraio 2009 ) che Berlusconi ha vinto una battaglia di egemonia nella società, perché ha avuto i mezzi e la possibilità anche di stravolgere i valori della società stessa, costruendo un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio, anche quando il vento è più basso, ma sapendo che se la vela è posizionata nella giusta direzione, prima o poi arriverà il vento alle spalle che spingerà in avanti». Gli errori, orrori e scandali del berlusconismo, anno dopo anno hanno eroso il mito del Cavaliere, prima nel paese e poi anche in Parlamento (con la scissione di Fini), creando le condizioni perché le diverse opposizioni cominciassero a porsi con determinazione il problema di un passaggio storico ad una nuova fase della nostra storia. Oggi sembra finalmente che il “vento sia alle spalle” ( come diceva Veltroni) per questo oggi dico che “è l’ora del Partito Democratico”.

“Il vento è alle spalle”, e qui tocco un altro nodo che va sciogliendosi proprio in questi giorni. Non è per nostalgia che ancora una volta uso quest’espressione, non è nostalgia di Veltroni che pure ho apprezzato e seguito con entusiasmo, ed a cui riconosco il merito di aver abbattuto con decisione le ultime barriere psicologiche ed ideologiche che impedivano la nascita del Partito Democratico., ma è per allontanare na da me pensieri negativi , legati all’ultima iniziativa di Walter. A lui va il merito di aver “messo le ali “ e fatto volare nel cielo della politica un aquilone bellissimo, “ricco di colori” nei quali ciascuno poteva trovare il suo, " robusto" al punto da cavalcare le correnti e , isieme, “leggero “ per raccogliere anche le spinte più fievoli.
Walter ci ha fatto intravvedere quegli spazi di crescita delle libertà, della democrazia, della solidarietà, dell’accoglienza che da tempo sognavamo: per questo, benché oggi non ne capisca più le scelte, non ne condivida certi passaggi forti, non voglio, non posso vedere nelle sue prese di posizione intenti di rottura, premesse di fughe in avanti che lo porterebbero “fuori campo”, indebolendo la stessa alternativa democratica al berlusconismo.

Walter, ora mi rivolgo direttamente a te: sfogliando le pagine di Facebook ( le note e i commenti di tanti amici) ho letto centinaia di inviti, rivolti a te dai tuoi fans di ieri e di oggi: “ è l’ora del Partito democratico”, “è l’ora dell’Unità del Partito” , “ è l’ora di mettere in pratica quanto tu stesso dicesti lasciando la Segreteria del Partito, poco meno di due anni fa ( Corriere della sera, 19 febbraio 2009) : “Non chiedete con l'orologio in mano a chi verrà dopo di me di ottenere subito dei risultati»… perché «un grande progetto richiede anni, come è capitato con Mitterand o Lula». In Germania o in Gran Bretagna, ricorda poi Veltroni, i progressisti hanno perso le elezioni locali e nessuno si è dimesso. «Noi invece in questi anni abbiamo cambiato sei o sette leadership, mentre Berlusconi è sempre lì, che vinca o che perda. Quindi, a chi verrà dopo di me si conceda il tempo di lavorare, quello che io forse non mi sono conquistato sul campo». C'è spazio anche per una citazione biblica: «Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Anzi, a me è stato fatto, ma io non lo farò».

Walter Veltroni lo sa che è ’ l’ora del Partito Democratico, del suo Partito e non può che esserne orgoglioso, insieme a tutti noi ( veltroniani, bersaniani, franceschiniani, mariniani, rottamatori,ecc…) per questo il Lingotto2 non mi preoccupa, anzi lo considero “ vento alle spalle” !

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