DEDICATO AGLI OPERATORI DI INTEGRAZIONE !

Giuseppe è una persona eccezionale che conosco da anni e che ammiro ogni giorno di più, perché ogni giorno ne scopro un pezzo di umanità profonda. Nelle ultime settimane, particolarmente oberato da impegni, mi ha chiesto di dargli una mano nell’attività che svolge in ambito “Caritas”, tesa ad alleviare i disagi che la crisi economica ha reso insopportabili per tante famiglie, soprattutto di lavoratori immigrati.
L’ho accompagnato qualche volta nel suo giro-visite e per strada si parlava, si commentava, si rifletteva.
In realtà era soprattutto lui che parlava e le sue parole, i suoi pensieri erano caratterizzati da una preoccupazione costante: come accelerare l’integrazione di queste famiglie nella nostra comunità. E quanto sia indispensabile il lavoro, la conoscenza e il rispetto di usi e costumi, la conoscenza dell’italiano (ma c’è ancora spazio - ci chiedevamo- per ritentare ancora l’istituzione di corsi di italiano per adulti presso il nostro oratorio, ci saranno ancora fondi per corsi di italiano ai bimbi extracomunitari della scuola materna ed elementare ? ). Per farsi accettare è indispensabile conoscere e rispettare usi e abitudini locali, leggi e regolamenti comunali: ad esempio , gli orari e le modalità per la raccolta differenziata dei rifiuti … e Giuseppe era lì a spiegarlo. È indispensabile non solo il rispetto delle leggi, ma anche quello dei comportamenti civici più corretti ( come il semplice rispetto della fila in panetteria o dal medico) perché questi comportamenti aiutano l’integrazione.
Osservavo e ammiravo Giuseppe nel suo “lavoro” e contemporaneamente pensavo all’arroganza di chi evade il fisco, di chi non vuol pagare le multe per lo sforamento delle “quote latte”, di chi parcheggia il SUV o anche l’utilitaria sul marciapiede, creando disagi a vecchi, bambini e disabili … pensavo alla maleducazione dilagante e ai maleducati come cattivi maestri di integrazione.
Oggi don Renato mi ha segnalato un suo articolo per MOSAICO DI PACE , su Bossi e il suo rapporto con i giornalisti e l’informazione, sintetizzato nella volgarità di un gesto. E mi sono detto: è proprio vero, con la maleducazione dilagano i cattivi maestri… di integrazione, quelli che quotidianamente disfano ( non solo con pessime leggi ) il lavoro paziente dei tanti Giuseppe che operano nel volontariato sociale!

da  MOSAICO DI PACE

Maria Maddalena e la volgarità dei potenti
22 luglio 2010 - Renato Sacco

Leggo su qualche sito internet di oggi, 22 luglio: “non ha gradito la presenza dei giornalisti all'ingresso di Villa Aurelia a Roma, dove i dirigenti leghisti si sono riuniti per i tradizionali saluti prima della pausa estiva. E così Bossi dal finestrino ha sollevato il dito medio in un inequivocabile gesto”.
Non fa più neanche notizia la volgarità verbale e dei gesti espressa da chi ricopre ruoli molto importanti nella nostra Italia. Ormai si sorride sulle volgarità, sui parlamentari che vengono alle mani in Aula, sui pugni, ecc... Spesso i protagonisti di queste volgarità sono i ‘maschi’ , in particolare quelli della Lega, Bossi in testa. C’è anche qualche altro personaggio politico importante che si è distinto per questi gesti, ad es. l’on Santanchè che qualche anno fa ha mostrato il dito medio agli studenti giunti a Roma per protestare contro la riforma della scuola. E cosa è successo? Nulla. Sarà per l’autorevolezza delle persone o per la nobiltà delle motivazioni o più semplicemente per i privilegi e l’impunità di cui godono.
Perchè parlo di questo? Perchè mi è venuta subito in mente la notizia di qualche giorno fa, che ha coinvolto una donna della provincia in cui abito, Verbania. Questa donna, mentre aveva in corso le pratiche di separazione dal marito, incrociandolo casualmente in auto, gli ha fatto il gesto del dito medio. “Dito medio alzato per insultare. Donna condannata a risarcire il marito”.
Ha fatto ricorso e anche la Cassazione, sentenza n. 26171, ha condannato il gestaccio offensivo perché volontario”. Quindi fare il dito medio è reato... ma forse non per i maschi e non per i politici. Mi immagino cosa succederebbe a uno studente che fa il dito medio in classe a un insegnante, o viceversa. Oppure a una commessa o impiegata che si rivolge in questo modo a un cliente.
E, invece, per Bossi, nulla. È così che vorremmo far passare alcuni valori alle nuove generazioni? Magari anche valori colorati di ‘radici cristiane’?
Non entro in merito alla sentenza che condanna la donna di Verbania. Mi chiedo però se non ci sia il rischio, più che reale, di pensare che i potenti la fanno sempre franca, soprattutto se maschi. Così le donne vengono ancora una volta considerate persone di serie B. Per loro le leggi umane, e qualcuno vorrebbe anche quelle divine, sono più severe.
Ma oggi è il 22 luglio: la Chiesa ricorda Santa Maria Maddalena. Sì, proprio lei. Sappiamo che non godeva di grande reputazione. Eppure è proprio lei la prima ad annunciare la Resurrezione. Vale la pena ricordarlo, anche davanti a questi tristi episodi di violenza più o meno sottile nei confronti delle donne, per fare un esame di coscienza e per non perdere la speranza.
 
La Stampa di Torino:   Il "dito" di Bossi Ecco il gestaccio contro i fotografi .

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