Nella Solidarietà e nella Carità la cultura di una buona accoglienza !

da: www.facebook.com/giovanni.derosa3  del 6 novembre 2016.


Ieri mattina avrei voluto postare di corsa le poche foto scattate venerdì sera ( 4 novermbre ) nel corso dell'incontro pubblico organizzato da Acli e Caritas parrocchiale sul tema dell'accoglienza dei migranti (titolo: "Nella Solidarietà e nella Carità la cultura di una buona accoglienza"), invece niente, non ce l'ho fatta . 
Perché? Vi confesso che ero frastornato, emozionato, scosso dal verificarsi di una serie di felici congiunture che hanno reso quella serata indimenticabile, almeno per me. E non esagero, non enfatizzo, perché chiunque conosce Morazzone, la ritrosia dei suoi abitanti a partecipare a incontri pubblici su temi così scottanti, può capirmi.Eppure la sala era piena! Chi sa che Morazzone è amministrata da un sindaco che è anche segretario provinciale della Lega Nord, quella che della lotta agli emigranti e della paura di chissà quali calamità siano portatori, può capirmi. Eppure la sala era piena! Chi sa che il sindaco/segretario provinciale della Lega non molto tempo fa ha emesso una sorta di fatwa contro i sindaci leghisti che accolgono migranti sul proprio territorio, può capirmi. Eppure la sala era piena! chi sa che il sindaco di Morazzone insieme ai colleghi di Gazzada e di Caronno Varesino non molte settimane fa è andato a protestare sotto le finestre di un gruppo di giovani migranti ospitati a Schianno, può capirmi. Eppure la sala era piena! Sì, penso che che l'incontro sull'accoglienza di venerdì sera sia stato un successo, abbiamo squarciato un velo! abbiamo infranto un tabù, almeno per Morazzone. E questo è dovuto innanzitutto ai cittadini Morazzonesi e non che non si sono lasciati intimidire da un atteggiamento ostile dell'amministrazione e poi a relatori intelligenti che, con argomentazioni convergenti, partendo ciascuno dalle proprie competenze ed esperienze hanno smontato, fatto a pezzi uno per uno, i luoghi comuni sulle " invasioni ", sui "costi sociali", sui "35 euri", sui "ladri di lavoro", sulla sicurezza e così via. E' stata una serata lunga, oltre due ore di relazioni, ricche di dati, di riflessioni e di passione.

Apre ufficialmente la serata Mario Lotti che fa da conduttore, ma è poi Stefano Catone a mettere subito le mani nel piatto presentando in prima assoluta il suo libro/inchiesta "NESSUN PAESE E' UN'ISOLA". Un mare di dati ( clicca qui per andare all'infografica che ha accompagnato l'intervento di Catone), vivi,pulsanti perchè dietro ogni cifra Stefano è capace di farci sentire il battito dei cuori, le ansie, i desideri, le aspirazioni di persone in carne ed ossa che non vengono qui a minacciarci e neppure a chiederci il conto di una lunga storia di oppressione, no, vengono a chiederci aiuto ! "L'intento di queste pagine- è scritto sull'aletta di copertina del suo libro- è quello di mettere in luce i vari episodi positivi e i casi di buona integrazione sorti attraverso lo sviluppo di un vero e proprio modello italiano, fondato sull'accoglienza diffusa, l'integrazione e la convivenza. Perchè una soluzione esiste: sostituire alla naturale diffidenza una razionale consapevolezza". 
Hanno poi preso la parola Milena Minessi e Roberto Guaglianone che riallacciandosi ai temi anticipati da Stefano Catone hanno scavato nel fenomeno dell'accoglienza,quella buona che passa attraverso gli SPRAR e quella più a rischio dei CAS, rischio di malaffare, di inefficienza, ma anche strumento di buona accoglienza se gli operatori sono professionisti appassionati e non affaristi senza scrupolo, come dimostrano tanti casi citati anche da Stefano e che vanno da Riace, in Calabria, alla Valcamonica , passando per Comerio. 
Prende poi la parola il Sindaco Silvio Aimetti, che senza giri di parole riconduce la sua scelta di accogliere, a Comerio,un gruppo di migranti direttamente all'appello di Papa Francesco. Non ci fu possibilità per lui di aderire allo SPRAR, ma non si diede per vinto e non restò ad aspettare una decisione del Prefetto, no, è lui che si fa avanti che candida Comerio all'accoglienza. E col suo gesto sfida i suoi colleghi di tutta la provincia a fare lo stesso, perchè se tutti i sindaci accolgono volontariamente, ciascuno un piccolo numero di migranti, nessuno più potrà speculare sui grossi numeri ospitati in vecchi alberghi e creare i problemi sociali di cui sappiamo.
E nasce così la "Rete Civica dei Sindaci per l'accoglienza" che, sull'esempio dei comuni del lecchese, punta a coinvolgere tutti i comuni del Varesotto ad accogliere spontaneamente. Solo così, dice mostrandoci una interessante tabella, si possono superare le discrepanze attuali che vedono comuni con criticità derivanti dall'eccesso di presenze di migranti e comuni ad accoglienza "ZERO" . Prende poi la parola Dario Cecchin vice-presidente delle Acli varesine che introduce un argomento nuovo, e lo fa spiazzando un pò tutti ! E' stato detto tanto fin'ora , il tema è stato sviscerato che di più ci pareva non si potesse, finchè lui non interviene per parlarci di armi, di produzione di armi in Italia, In Francia, In Spagna e fa bene a scuoterci perchè non basta accogliere, bisogna rimuovere le cause dell'esodo, che risiedono innanzitutto nelle guerre che si combattono con armi che alimentano il PIL dell'Occidente e producono un pezzo di quella ricchezza che ci indurisce il cuore. 
E' tardi, qualcuno si sofferma ugualmente a far domande a dibattere, altri vorrebbero intervenire . Ma non c'è più tempo e così siamo costretti a chiudere, stanchi e felici, orgogliosi di aver osato ! 
Questo succedeva a Morazzone, mentre a Roma, in Vaticano, papa Francesco accoglieva i partecipanti al "3° Incontro mondiale dei Movimenti popolari", che nel pomeriggio di sabato ha salutato con un discorso di altissimo livello da cui estraggo un passaggio che mi pare molto significativo e molto in sintonia con quanto abbiamo fatto noi a Morazzone: "Nessuna tirannia si sostiene senza sfruttare le nostre paure. Questo è una chiave! Da qui il fatto che ogni tirannia sia terroristica. E quando questo terrore, che è stato seminato nelle periferie con massacri, saccheggi, oppressione e ingiustizia, esplode nei centri con diverse forme di violenza, persino con attentati odiosi e vili, i cittadini che ancora conservano alcuni diritti sono tentati dalla falsa sicurezza dei muri fisici o sociali. Muri che rinchiudono alcuni ed esiliano altri. Cittadini murati, terrorizzati, da un lato; esclusi, esiliati, ancora più terrorizzati, dall’altro. È questa la vita che Dio nostro Padre vuole per i suoi figli?
La paura viene alimentata, manipolata... Perché la paura, oltre ad essere un buon affare per i mercanti di armi e di morte, ci indebolisce, ci destabilizza, distrugge le nostre difese psicologiche e spirituali, ci anestetizza di fronte alla sofferenza degli altri e alla fine ci rende crudeli. Quando sentiamo che si festeggia la morte di un giovane che forse ha sbagliato strada, quando vediamo che si preferisce la guerra alla pace, quando vediamo che si diffonde la xenofobia, quando constatiamo che guadagnano terreno le proposte intolleranti; dietro questa crudeltà che sembra massificarsi c’è il freddo soffio della paura. Vi chiedo di pregare per tutti coloro che hanno paura, preghiamo che Dio dia loro coraggio e che in questo anno della misericordia possa ammorbidire i nostri cuori. La misericordia non è facile, non è facile... richiede coraggio. Per questo Gesù ci dice: «Non abbiate paura» (Mt 14,27), perché la misericordia è il miglior antidoto contro la paura. E’ molto meglio degli antidepressivi e degli ansiolitici. Molto più efficace dei muri, delle inferriate, degli allarmi e delle armi. Ed è gratis: è un dono di Dio". E' un discorso da leggere per intero ! 

 (Clicca QUI per andare al discorso integrale di papa Francesco)



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