Il 4 dicembre VOTO NO ! Convintissimo e in piena libertà di coscienza.



Ci siamo ormai,  il traguardo del 4 dicembre è appena a quattro giorni di marcia:finalmente si vota !
Non ne posso più di questo clima di tensione, di divisione e di attesa spasmodica e lunga (volutamente lunga, per calcoli elettorali). In questi mesi si  è fatto di tutto e si è detto di tutto ( da una parte e dall’altra)  per far vincere  le proprie ragioni, in modo  spesso irrazionale ed  esageratamente emotivo.  Si è fatto ricorso alla paura, alla catastrofe, al diluvio, al terremoto, come se di catastrofi naturali non ne avessimo vissute e sofferte a sufficienza. Ho visto intorno a me ed ho vissuto sulla mia pelle, e a carico del mio fegato,  i danni che possono fare le esasperazioni, le manipolazioni, gli accostamenti offensivi, le battute ironiche e …gli appuntamenti al dopo : “…dovesse vincere il NO, vedremo la riforma che riuscirete a fare voi, insieme a  Salvini, Meloni e Forza Nuova” .  E’ veramente triste che a questi amici ( o devo dire ex ?) non sia mai venuto in mente che, a livello locale, insieme a loro facciamo da decenni tanta buona amministrazione o, secondo la collocazione, tanta buona opposizione. E’ veramente triste che non venga loro in mente che forse potremmo insieme “produrre “ qualcosa di buono anche sul terreno delle riforme istituzionali.
Ma finalmente si vota e, votando NO, si volta pagina sul serio !
Finalmente ! Perché non mi piacciono le campagne elettorali fondate sulla paura ( di paure si è  ingrassata la Lega di Salvini )  e non mi piacciono le campagne referendarie fondate sul catastrofismo ( agitato principalmente da Renzi e chi lo segue pedissequamente)

Il libro del prof andrea pertici che mi ha fatto
da stella polare in questi mesi.
Non mi piacciono i ricatti, l’odio e neppure  l’ironia - soprattutto  quando le vittime sono i più deboli -mi arrabbio  come una biscia se mi dicono che devo entrare nel merito e allo stesso tempo mi accusano di essermi schierato con la peggiore destra, con Salvini e i suoi cloni locali. Non capisco cosa mi accomuni a Salvini, a parte quel NO: certamente non  le valutazioni di merito, né tantomeno le alternative, le prospettive, i valori.   Dovesse vincere il NO -come io  spero e concorro a rendere possibile-  e, in conseguenza di ciò, il Presidente  Renzi dovesse dimettersi (dimostrando di avere il coraggio e la tempra di  un comandante che abbandona la nave in una situazione di emergenza) ricordo a tutti che non cambierà comunque l’assetto del Parlamento e il PD continuerà ad avere un ruolo centrale.  E quello sarà il momento di avere i nervi a posto.
Voto NO, perché questa riforma  non mi piace. Non mi piace  nel merito e per le modalità con cui si è giunti ad approvarla

Penso che le Riforme costituzionali debbano essere fatte  per ritornare allo spirito originario delle Costituzioni stesse, mai per annacquarlo, mai per tradirlo, soprattutto si devono fare  per rendere i principi  ispiratori, e i diritti che ne conseguono, sempre concretamente fruibili, da tutti, pur nel mutare dei tempi. E  non mi pare che la Riforma Boschi/Renzi faccia questo.
Voto NO, perché una Grande Riforma, che voglia essere all’altezza della nostra  Costituzione nata dalla  Resistenza antifascista - ma soprattutto nata da un moto popolare di ripulsa della guerra e di ogni violenza, dal desiderio di un nuovo protagonismo popolare, dalla ricerca operosa e quotidiana di gesti di pace, di riconciliazione nazionale, di un compromesso culturale e politico altissimo e nobile- non può essere il parto di una  maggioranza risicata, non può nascere senza un confronto vero col nuovo che si agita nella società, non può nascere da patti privati (ad esempio quello del  Nazareno), non può essere il frutto di tatticismi e furbizie regolamentari e debolezze umane ( come canguri, tagliole, pressioni indebite e assensi pusillanimi…) .
Voto NO, perchè lo spirito e i proclami da “rottamatore “ non si addicono a chi vuol mettere mano alla Costituzione italiana, una costruzione delicata ove ogni parola è soppesata ed i diritti fondamentali (quelli individuali, ma anche quelli collettivi di partecipazione e associazione, ecc…) sono affermati con chiarezza  e convinzione e senza inutili retoriche, ove anche le virgole hanno un loro valore e l’intero testo trasuda cultura, passione, onestà profonda e patriottismo . E non serve affermare che  “ non vengono  toccati i principi fondamentali, la prima parte della Costituzione” se poi si manomettono confusamente e pesantemente gli istituti della partecipazione  che su quei principi affondano le radici.

Varese news testimonia l'impegno dei militanti di Possibile
nell'operazione  Caffè  RiCostituente .
Sono contro ogni Riforma ? assolutamente NO.  Molto più semplicemente mi schiero con chi sostiene che la Costituzione è materia  viva, una “creatura” di cui ci si deve prendere cura con attenzione e premura, con opere di manutenzione costante, che impediscano lenti decadimenti ed evitino la necessità di Grandi Riforme, che sono possibili solo in presenza di grandi eventi e momenti storici caratterizzati da particolare passione civica  e una positiva tensione ideale e morale… insomma “un clima da Stato nascente”.
Voto NO, perché non mi piace il declassamento  del Senato ( quanta storia c’è dietro quel nome e quanta ne è passata in quell’aula!) a Camera di serie B, per l’eccessiva riduzione del numero dei suoi membri ( 1/6 dei membri della Camera dei Deputati! ), per  la mancanza di elezione diretta da parte dei cittadini ( checché ne dicano quanti prima l’hanno votata, questa norma, ed ora sono in affanno e non sanno come  modificarla o interpretarla ), per l’incomprensibile ampiezza e disorganicità  delle materie su cui ha competenza.

Giulio Cavalli a Tradate per il NO 
Trovo ragionevole, efficiente ai fini della stabilità degli esecutivi  che sia una sola Camera a “dare la fiducia al Governo ”,  ma che a fronte di un rafforzamento di questa funzione si sia puntato a svilire la funzione del Senato, non giova certo né al rafforzamento né alla semplificazione della funzione legislativa.  Due  Camere, più snelle, per quanto concerne il numero di Deputati e Senatori, ma più celeri ed efficienti, grazie a nuovi regolamenti, servizi e tecnologie digitali, avrebbero potuto esaltare la rappresentanza ed evitare di mortificare la partecipazione dei cittadini in un momento così delicato.
Voto NO, perché non mi piace il bicameralismo pasticciato con cui si è sostituito quello paritario, e perché non penso che le lentezze legislative siano dipese dalla “doppia lettura”, ma dalla cattiva politica, quella che non ha a cuore la “cosa pubblica” ma gli interessi personali e/o quelli di bottega e gioca a ping pong con le leggi. Va comunque detto, ad onor del vero, che questo fantomatico  ping pong  tra le due Camere riguarda una percentuale molto bassa di  leggi, e inoltre  si potrebbe evitare  con una “soluzione  (già collaudata in altri paesi) per eliminare anche i pochi casi in cui una proposta incontra difficoltà a essere approvata, senza bisogno di stravolgere il sistema rischiando di complicarlo: l’istituzione di una commissione paritetica bicamerale (composta cioè dallo stesso numero di deputati e di senatori), da attivare nel caso in cui le Camere assumano posizioni differenti, al fine di licenziare più facilmente un testo chiaro e condiviso” E’ la proposta sostenuta da  Possibile (http://www.possibile.com/wp-content/uploads/2015/06/le-alternative-definitivo.pdf)

Giulio Cavalli in un'affollatissima assemblea per il NO a Tradate 
Voto NO
, perché si poteva cogliere l’occasione per dare attuazione all’articolo 1,” la sovranità spetta al popolo” , potenziando gli istituti di democrazia diretta, referendum e iniziativa legislativa popolare, invece si è scelto di triplicare ( da 50.000 a 150.000) le firme necessarie per la presentazione di “Disegno di Legge di iniziativa Popolare” .  Che la Legge di Riforma  preveda ora che  “La discussione e la deliberazione conclusiva sulle proposte di legge d'iniziativa popolare sono garantite nei tempi, nelle forme e nei limiti stabiliti dai regolamenti parlamentari”, mi pare semplicemente una esplicitazione di ciò che finora è stato tacito. Sbandierare questo come un passo avanti mi sembra francamente un po’ da presa in giro. Più interessante sarebbe stato invece  se la Legge di  Riforma avesse previsto   ( come suggerisce il documento di Possibile già citato ) “un obbligo di deliberazione in materia, entro un termine trascorso il quale su questa si devono esprimere direttamente i cittadini con un referendum (deliberativo)”.
Potrei aggiungere altro, parlando di composizione del Senato, delle modalità di elezione della Corte Costituzionale, della revisione del titolo V e della contraddizione tra l’elezione di un senato che si vorrebbe rappresentante delle autonomie locali e la riduzione delle autonomie stesse  ( fatte salve le prerogative delle regioni a statuto speciale di cui opportunisticamente ma  inopportunamente non si è mai parlato ) ma concludo qui, per non annoiarvi ancora.

Voto NO, stando assolutamente dentro il  merito e lo faccio in modo assolutamente convinto e sereno, in assoluta libertà di coscienza. Una libertà che rivendico per tutti, perché la Costituzione viene prima delle nostre scelte di partito o ideologiche, ci precede per farci luce lungo il cammino, un cammino che sarebbe buio (visto il crescente distacco dalla politica)  se non ci fosse la mobilitazione di tanti giovani e tante donne!.


Donne per il NO !




Commenti

  1. Io invece voto CONVINTISSIMO SI perché è ora di cambiare e anche di avere norme che siano applicabili.
    Caro Giovanni è meglio avere una norma che prevede l'iniziativa popolare con 50.000 firme che non viene poi presa in considerazione dal Parlamento (Come sicuramente sai che in 60 anni le leggi di iniziativa popolare approvate forse son un paio o meno, mentre tuttte le altre sono rimaste sempre nei cassetti del Parlamento) oppure avere una norma che prevede 150.000 e la certezza che in tempi brevi la norma sarà votata dal Parlamento. io preferisco questa ultima possibilità.
    la democrazia deve essere concreta e non solo a parole.
    Potrei replicare punto su punto a quanto affermi per sostenere il no, ma ci vorrebbe troppo tempo.
    Tre sole considerazioni, se votare No significa voltare pagina, ti dico che vero ma le pagine devo essere voltate in avanti e non indietro per ritornare al passato; perché i fautori del NO non hanno fatto una proposta alternativa e si sono limitati solo a dire NO; terzo io ritengo di non avere ne oggi ne domani, sia che vinca il si o che vinca il no, degli "ex amici", ma solo degli amici.
    Forse è questo il principio più importante che distingue chi vota si e chi vota no.
    Walter

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Walter, ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. Ti stimo troppo sotto il profilo umano e professionale per pensare di poter dibattere ad armi pari con te che sei un notissimo e affermato avvocato, ma sono onorato di avere l'occasione di farlo e non mi tiro indietro.
      Entro subito nel merito:
      - "...è meglio avere una norma che prevede...." . E' vero che in 60 anni sono state poche le Leggi di Iniziativa Popolare discusse e approvate dal Parlamento, ma è riduttivo dire che questo si è potuto verificare per mancanza di una legge ordinaria che disciplinasse la materia. In realtà è avvenuto per mancanza di volontà politica di tutti i Parlamenti figli delle Legislature che si sono succedute finora. E' incredibile infatti che nessuno abbia pensato ad una legge per disciplinare la materia. E non vale dire che la Costituzione non l'ha prevista, perchè sfido chiunque a dimostrare che fosse necessaria una tale previsione. Peccato che chi vuole farlo ora pensi che sia indispensabile triplicare il n° delle firme necessarie per presentare un DdL di IP. Si è forse triplicato il numero degli aventi diritto al voto? si è forse triplicato quello dei votanti effettivi? No è allora cos'è una sorta di "tassa" da pagare ? Sapessi, caro Walter che labirinto burocratico si apre davanti ai volontari che raccolgono firme, tutte le volte che parte una nuova raccolta ! Capisco che non c'è tempo per affrontare tutte le questioni che pone la legge di Riforma però una cosa voglio dirla anch'io: non è assolutamente corretto affermare che i fautori del NO non hanno fatto alcuna proposta alternativa, è vero invece che il Governo ( pur non essendo la funzione legislativo una sua prerogativa principale) ha preferito andare a testa bassa, utilizzando tutti i meccanismi più "birichini" o lazzaroni ( tagliole, canguri, richieste di dimissioni, esautorazione di membri ostili nelle commissioni, ecc...) per non doversi confrontare con le varie opposizioni, anche quelle interne. Tra le proposte del NO c'è solo l'imbarazzo della scelta, io comunque nè ho sostenute alcune formulate dai costituzionalisti e/o giuristi di chiara fama, come Pasquino, Viroli, Pertici, Zaccaria. Una sintesi puoi puoi trovarla al link che riporto in fondo. Scusami se prendo una scorciatoia, ma non mi basterebbero i caratteri previsti dal sistema per esporla io. Ultimo punto punto: so bene che non sei tra quelli che alzano il tono, tolgono il saluto o seminano tempeste. E' lo stile che apprezzo e che personalmente pratico... spero anch'io quindi che da lunedì continuiamo tutti a far politica con la stessa passione di sempre, lo stesso rispetto personale e un'accresciuta consapevolezza della necessità di dialogo. Perchè una cosa veramente positiva è successa in questi mesi: non si è solo litigato, si è parlato di Costituzione tantissimo, come certamente non si era mai fatto prima. Anche questo mi fa sperare che votando NO, si possa aprire una stagione di riforme più contenute, ma meglio mirate e più utili al paese. Buona lettura, buon voto e cordialissimi Saluti. Ecco il link ad alcune controproposte http://www.possibile.com/possibile-lalternativa-questa-riforma-costituzionale/

      Elimina
  2. Commento di Claudia Nicora a mezzo mail :

    Inviato dal mio dispositivo Huawei

    Ho letto le motivazioni del tuo NO. Io non voterò perché sono via quel giorno e penso che questo potrebbe farti piacere perché io avrei votato SI. Perché sono per il cambiamento, non temo atti di potere o diminuzione delle mie libertà, ma auspico per una spinta riformista. Un ulteriore rinvio non farebbe che incentivare il mio senso di non appartenenza, di non sentirmi parte di questo 'povero' paese..Non mi sento Renziana,leghista,forzista o altro mi sento un parte di un sistema che non amo ma in cui vivo e vorrei provare a cambiarlo, in meglio? ci conto! un abbraccio claudia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Claudia, grazie per il commento,
      mi fa piacere saperti in viaggio, spero per te che sia una vacanza!
      In quanto al fatto che la tua impossibilità di votare possa "farmi piacere", devo deluderti Non mi mi rallegro solitamente per un voto non espresso, semmai mi rammarico per un voto NON conquistato. Ma non ne faccio una malattia, perchè la democrazia è pluralità e rispetto.
      Mi consola però il fatto che entrambi, benchè per strade diverse, pensiamo comunque di cambiare in meglio il paese.
      Speriamo che sia ancora possibile.
      Ciao e buona notte!

      Elimina
  3. Da mano.berton@libero.it ricevo:

    Caro Giovanni,

    ho letto con l'usuale interesse il tuo blog, ne ho ricavato gli stimoli che mi spingono a risponderti per evidenziarti il mio disaccordo al tuo perentorio NO.
    Non la voglio fare troppo lunga e quindi vengo al sodo :

    - tutti concordiamo sul significato alto della costituzione, stento però a credere che ciò possa essere ragione sufficiente per non poterne fare mai nulla. Per meglio spiegare : se gli attuai parlamentari sono così distanti, in termini di statura morale, competenza e lungimiranza, da quelli che 70 anni fa furono protagonisti della carta, non ci resta altro da fare che farcene una ragione tentando di proseguire nel difficile percorso del cambiamento, a meno che non si ritenga il caso di dover intervenire. Nel fare ciò diventa gioco forza il fare a meno di quelle forze (purtroppo la maggioranza in Parlamento) che nessuna intenzione hanno di operare a favore delle necessità del paese, sarà poi compito dei cittadini condividere oppure rifiutare, esattamente ciò che si sta ora facendo.
    Scusami Giovanni, ma realisticamente quando pensi si potrà mai fare una qualsiasi operazione unitaria se i compagni di viaggio debbono essere raccolti o tra la sfasciata ed impresentabile destra oppure tra gli "incorruttibili" 5 stelle ? Oppure il tuo malessere nasce dal fatto di avere escluso la minoranza del partito o la sinistra a sinistra del partito ? Ma è successo proprio così ? Non ci sono state moltissime commissioni e/o sedute parlamentari ?
    Personalmente ho deciso di abbandonare gli aulici principi per puntare ad obiettivi di utilità generale concretamente raggiungibili : propendo per considerare la politica come la nobile arte del gestire nel migliore dei modi realtà e necessità, esattamente ciò di cui il mondo in generale, l'Italia in particolare, hanno disperata necessità.

    - non mi picco certo di essere un conoscitore dei meccanismi istituzionali, però mi risuonano nelle orecchie le ripetute litanie, provenienti più o meno da ogni soggetto istituzionale, concernenti la assoluta necessità per il Parlamento italiano di modificare la propria struttura di bicameralismo perfetto per passare alla più snella organizzazione dell'imperfetto, con poteri separati tra camera e senato ed, in particolare, con la realizzazione del senato delle autonomie locali (altrimenti detto delle regioni). Riferimenti a tale organizzazione si possono trovare in moltissimi stati mondiali tra i quali, giusto per citarne i principali, Austria, Belgio, Canada, Germania, Stati Uniti, Svizzera, Brasile, India, Malesia, Pakistan, Russia, Sudafrica dove non mi risulta siano mai sorte particolari criticità democratiche od inefficienze causate dalla tipologia di Parlamento esistente. Lo so: stiamo parlando di stati federali, quindi non del tutto assimilabili alla nostra situazione, però facendo magari una forzatura nell'equiparare stati a regioni, quasi quasi ci siamo. Viceversa registro, da quanto tu dici, che non esistono problemi nell'esistenza della doppia camera, anzi manifesti già sin d'ora nostalgia per il Senato che si intenderebbe ridimensionare : io avevo capito che le cose fossero messe in un altro modo.
    ( segue)

    RispondiElimina
  4. segue commento di mano.berton@libero.it:

    - anche l'idea di meglio coordinare le politiche regionali e la redistribuzione delle loro sfere di competenze rispetto allo stato centrale, mi pare argomento meritevole di essere affrontato, nel senso che nel praticare in modo virtuoso tale disciplina, ed i presupposti a questo punto ci sarebbero, si può concretamente ambire ad una maggiore efficacia ed efficienza delle attività regionali che oggi tanto costituiscono una palla al piede della nazione. Il modo di eleggere i rappresentanti delle regioni al senato è, come noto, oggetto di ulteriore trattativa, poco importa ai miei occhi se a ciò si è giunti in seconda battuta piuttosto che con maggiore tempestività.

    Parecchie altre faccenduole potrebbero essere degne di nota, tanto per citarne un paio la soppressione ufficiale delle province ed il ridimensionamento dei vergognosi stipendi dei consiglieri comunali.

    Certo è che tutto è perfettibile, non fa sicuramente eccezione questa riforma costituzionale, ma altrettanto certo è che se non si guarda con un po' di disincanto e ragionevole pragmatismo alla natura dei fatti, puntando sempre ad una ipotetica e tanto effimera perfezione, difficile sarà poter registrare qualsivoglia progresso.

    Sia ben chiaro che la tua scelta ha tutto il mio rispetto, sinceramente mi duole molto dovermi rassegnare al fatto che questa sarà anche quella della maggioranza degli italiani. Concordo con te circa l'inesistenza di successivi diluvi o terremoti (nonostante i tanti loschi figuri che da lunedì berceranno il loro entusiasmo).
    Purtroppo con il NO si perderà una buona occasione, non ci saranno tempi supplementari da giocare su questo tema.


    Un caro saluto ed un sincero invito a non prendertela troppo

    RispondiElimina
  5. Carissimo Massimo, innanzitutto grazie per il tuo bellissimo commento e soprattutto per l’attenzione che hai dedicato al mio blog.
    E’ un piacere risponderti, purtroppo sono costretto a farlo di corsa, perché non ho intenzione di sforare la mezzanotte me manca veramente poco.
    Cercherò quindi di essere insieme sintetico e ( spero esaustivo)
    Credo vivamente - e non ho dubbi che lo pensi anche tu – che la nostra Costituzione sia la più bella del mondo ( per usare un’espressione alla moda ), tuttavia non sono tra coloro che la ritengono intoccabile. Nel mio post ho parlato infatti della necessità di sottoporla periodicamente a “manutenzione” perché possa rispondere sempre puntualmente alle mutate esigenze di una società che è mutevole di per sé e che negli ultimi decenni ha anche velocizzato le sue modalità di cambiamento. Non averlo fatto con più regolarità ha spinto il Governo ( benché per l’Esecutivo legiferare non sia proprio il principale compito) ad interessarsene con tanta decisione e tanta ampiezza. E’ questa ampiezza che mi fa ritenere il momento ( ma non ho dato giudizi sulle persone) inadeguato, perché non mi pare di cogliere quell’ansia, quel bisogno, quella tensione ideale che si coglie solo nei momenti storici ( come fu l’immediato dopoguerra), per mettere in piedi una trasformazione di tale portata. Scrivevo comunque di tempi e non di uomini.
    In quanto ai compagni di viaggio di questa avventura renziana, ti prego di non dimenticare che è stato il PD, ad abbandonare immediatamente l’ala sinistra dello schieramento che aveva vinto -anche se alla sola Camera - le elezioni, assicurandosi un premio di maggioranza che poi verrà considerato abnorme dalla corte costituzionale.
    Una volta buttata alle ortiche l’alleanza con SEL ( quell’alleanza che Aveva fruttato il premio di maggioranza) è stato facile fare il governo col Centro-destra, ma era indispensabile farci anche le Riforme ? Non poteva il Governo limitarsi a stimolare e vigilare sul Parlamento perché portasse avanti un compito che era tutto suo? Era proprio necessario che Renzi e Boschi si intestassero in prima persona il DdL di riforma ? Non dimentichiamoci che nel nostro ordinamento è il Parlamento che Legifera e il Governo l’ organo che rende applicabili le leggi, emanando gli opportuni Decreti attuativi e vigilando sulla loro attuazione ed efficacia . In ogni caso, credo che non sia sfuggita neppure a te la determinazione di Renzi a fare da solo, ad imporre al suo partito mediazioni che non piacevano, limitando poi iol dibattito in parlamento con il ricorso a tagliole, canguri , pressioni individuali e dimissioni di membri delle commissioni non in sintonia. Insomma ha fatto di tutto per discutere il meno possibile. Non sarebbe stato più utile discutere durante il varo della legge per condividerla con una maggioranza più ampia anzicchè travolgere tutti gli interlocutori e volare verso il traguardo con una Coastituzione che, oggi anche gli estensori, sostengono che potesse essere fatta meglio ?
    Ma parliamo del Bicameralismo, e guarda che non c’è bisogno di essere costituzionalisti per esprimersi su questi temi, c’è bisogno invece di esserlo per scrivere le norme, scriverle con chiarezza e poi far funzionare i meccanismi previsti.
    Il tema del bicameralismo si incrocia con il tema della governabilità, perché il Governo sta in piedi, se ha la fiducia di entrambe le Camere e se chi gli da la fiducia risulterà poi affidabile.
    La Costituzione oggi in vigore prevede che a dare la fiducia al governo siano entrambe le Camere, come ad entrambe è affidato il potere legislativo.
    Poiché queste vengono elette con due meccanismi elettorali diversi può verificarsi ( e si è verificato spesso in questi anni ) che le due camere abbiamo maggioranze diverse tra loro ( in maggiore o minore misura) da qui l’instabilità dei governi e il ping pong tra Camera e Senato nel caso di disaccordo sul testo delle leggi in discussione .

    ( 1/2 segue)

    RispondiElimina
  6. (Segue 2/2)
    Quindi nessuno dei due problemi ( governabilità e velocità del processo legislativo) nasce dal bicameralismo, bensì dal sistema elettorale.
    Per quanto mi riguarda ritengo che, se su questo punto si fosse riflettuto di più, sarebbe stato facile capire che i due problemi si sarebbe potuto risolverli meglio separandoli. Come ?
    - Eliminando le differenze insite nei sistemi elettorali delle due Camere ed eleggendole entrambe a suffragio universale;
    - Assegnando ad una sola Camera ( quella dei deputati) il compito di dare la fiducia al Governo;
    - Lasciando ad entrambe il compito di legiferare e quindi approvare le leggi con una doppia lettura ( quattro occhi vedono meglio di due !) . Il ping pog potrebbe essere evitato affidando ad una commissione mista ( Deputati+Senatori ) quelle poche leggi che avrebbero richiesto approfondimenti e ricerca di una sintesi ( fa così il Parlamento americano e lo fa anche quello francese, con una sola differenza, che in caso di mancato accordo prevale il testo votato dalla Camerav che da la fiducia al governo);
    - Riducendo in modo proporzionale il numero dei Deputati e quello dei Senatori, per rendere più snelle le discussioni e più veloci i dibattiti.
    Aggiungo che definire “Senato delle autonomie”, il Senato che esce fuori da questa riforma mi sembra veramente poco serio, visto che le autonomie vengono ridotte al lumicino, mentre restano solo quelle delle Regioni a statuto speciale che dovrebbero essere eliminate per prime, non essendo più giustificate né storicamente, ne socialmente né politicamente.
    Se vincerà il NO, non penso che non ci saranno più occasioni, è una sciocchezza, vorrebbe dire che le forze politiche non hanno colto appieno la ricchezza del dibattito di questi mesi, la passione della gente, la popolarità che ha raggiunto la nostra Costituzione. Io penso invece che proprio il NO può riaprire i giochi e che nessuno, nè a sinistra, nè al centro dello schieramento politico e neppure tra gli elettori di destra ( almeno quella parte di destra che nutre valori conservatori, ma liberali e democratici) dovrebbe tirarsi indietro, nell’interesse esclusivo del paese. Così come penso che Renzi non dovrebbe dimettersi perché sarebbe un gesto veramente troppo presuntuoso ed egocentrico
    Le proposte in campo sono tante c’è solo da selezionarle, precisarle e coordinarle. Di seguito ti lascio il link ad un gruppo di esse – quelle a cui io mi sento più vicino - elaborate dai costituzionalisti e giuristi Pasquino, Pertici, Viroli, Zaccaria ( e sostenute anche da Possibile ) .
    Mezzanotte è passata da 5 minuti, cerco di trasferire subito sul blog quanto ho scritto. Quindi chiudo e ti ringrazio ancora per questa opportunità e mi scuso se non ho risposto a tutte le tue osservazioni. Non volermene. A presto e buon voto, sapendo bene che qualunque esso sarà non potrà modificare i nostri rapporti ed il reciproco rispetto.
    Questo il link: http://www.possibile.com/possibile-lalternativa-questa-riforma-costituzionale/

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il presepe di Greccio - Fonti Francescane capitolo XXX

Contro la “Antonini “ di Morazzone : integralismo, arroganza e abuso di potere!

Il futuro all'inizio è sempre un cantiere !

Buon Anno 2016 : In piedi costruttori di Pace !