Piangere davvero !

Condivido questa mia riflessione personale, immediata, a caldo...
 ciao   d.r.

==============
Piangere davvero.
Davanti alla tragedia di oggi, 3 ottobre a Lampedusa, con centinaia di morti, ti vengono in mente le parole di Francesco, pronunciate là, a Lampedusa:
Chi ha pianto per quanti sono morti in mare?”
 E ti chiedi se sei proprio tu interpellato. Con tutte le cose da fare, come ogni giorno. Cose anche serie, importanti. E non trovi lo spazio, il tempo per piangere, per sentirti umano e lasciarti andare. E devi incontrare le persone, fare delle cose con loro.  Allora cerchi di guardarle con occhi diversi, quasi a voler comunicare il magone che hai dentro, e cerchi di essere più umano.  E poi ti metti in macchina in un pomeriggio grigio, triste. Pensi alle storie di quelle persone, ai loro loro affetti, a chi sta aspettando qualche notizia per sapere se sono arrivati alla ‘terra promessa’. E cerchi di immaginarti al loro posto. Ma di loro non si saprà più nulla. Neanche i loro nomi. Solo Dio, che conosce il povero Lazzaro per nome. Noi invece conosciamo bene i nomi dei potenti, dei ricchi, di chi mette in atto una cultura di violenza e respingimento che è di morte, non di vita. I loro nomi li conosciamo. Abbiamo visto ieri il teatro-commedia in Parlamento.
E oggi la tragedia.
E, mentre sei fermo al semaforo, ti cade l’occhio sui manifesti della Lega che se la prende con chi si interessa di rom e migranti. Come fai a piangere?  ‘Prima il Nord’. E ti viene la rabbia, più forte del magone. E non ce la fai a piangere. E ti senti in colpa di abitare in un Paese così, in un mondo così. Ti chiedi se non è davvero anche un po’ colpa tua, dei tuoi silenzi, della tua rassegnazione. E’ un pugno nello stomaco. E non sai se piangere o arrabbiarti. Forse ha ragione Francesco. Prima bisogna piangere. Per avere poi la forza di arrabbiarsi veramente. Di gridare con lui: “Vergogna”. La debolezza del pianto ti fa sentire un essere umano per reagire, per non essere complice di queste tragedie umane. Ormai è sera. Mi arriva un sms per dirmi che si parla di Lampedusa anche da Bruna Vespa. E da Santoro c’è pure il ministro della Difesa. No, basta. Non accendo neanche la Tv, se no la rabbia cresce a dismisura. Mi rileggo le parole di don Tonino Bello, al ritorno da Sarajevo, nel dicembre 1992: Poi rimango solo 
e sento per la prima volta una grande voglia di piangere. 
Tenerezza, rimorso 
e percezione del poco che si è potuto seminare 
e della lunga strada che rimane da compiere.”
3 ottobre 2013


d. Renato Sacco,  coordinatore nazionale di Pax Christi
d. Renato Sacco






Via alla Chiesa 20 - 28891 Cesara - Vb
 0323-827120 ***  348-3035658
drenato@tin.it 

Commenti

  1. Ciao Don Renato,
    grazie per aver condiviso con noi il tuo dolore...il tuo pianto.
    E grazie a papa Francesco che ci fa sentire la Chiesa più vicina, nella sofferenza , nella speranza, nella condanna dei nostri egoismi.
    Un abbraccio !

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Il presepe di Greccio - Fonti Francescane capitolo XXX

Il futuro all'inizio è sempre un cantiere !

Contro la “Antonini “ di Morazzone : integralismo, arroganza e abuso di potere!

Buon Anno 2016 : In piedi costruttori di Pace !