L'Espresso:Candidiamo Lampedusa al Nobel per la pace !
La tragedia che
ancora si sta consumando in queste ore a Lampedusa non è solo una vergogna disumana, è soprattutto un dito puntato contro di noi e i nostri malcelati egoismi,
perché figlia della chiusura
irresponsabile e irragionevole dei nostri cuori e della nostra intelligenza ai
bisogni degli ultimi ultimi al mondo: i migranti di oggi, quasi
fossero diversi da noi, migranti di ieri.
La carne umana che giace in
quella teoria infinita e inquietante di bare che ci ha appena mostrato il TG3 e
quella che marcisce negli abissi dello Jonio, non è diversa dalla carne dei nostri migranti, nel secolo scorso,
verso l'Argentina, gli Stati Uniti, il Belgio, l'Olanda,la Germania e perfino
l'Australia. Non è diversa dalla mia
carne e da quella di tanti miei coetanei emigrati dal Sud verso Nord Italia.
La tragedia di Lampedusa, le troppe tragedie dell'immigrazione sono
figlie legittime ( per legge ! ) della Bossi/Fini e che si è inventata un
reato di immigrazione clandestina che
non ruba, non uccide, non calpesta (se non il suolo su cui cammina) non
insulta, non opprime...chiede solo aiuto !
I lampedusani sono un popolo di
samaritani che l'Italia non merita, che l'Europa non merita se non ne
riconoscono lo straordinario quotidiano eroismo nell’ accogliere chi
fugge da un destino di fame, nel soccorrere in mare i profughi, nel
lenire le ferite e sfamare chi riesce a vincere la lotteria dell'approdo su
quel molo proteso verso i migranti come le braccia di una madre.
Oggi L'Espresso.it ha lanciato un importantissimo quanto
tempestivo appello:"
Candidiamo Lampedusa
al Nobel per la pace
Ad ognuno di noi
tocca ora firmarlo e divulgare l'iniziativa perché quest’'obiettivo può essere
raggiunto, deve essere raggiunto.
Nell’appello sono elencate 5 buone ragioni perché
a Lampedusa sia assegnato il Nobel per la pace, le riporto di seguito: leggete e poi, di corsa a firmare !
"Ha ragione Fabrizio Gatti: la piccola-grande isola di Lampedusa, che in queste ore vive l'ennesimo dramma dell'immigrazione, merita il premio Nobel per la pace. "L'Espresso" sposa questa causa, se ne fa interprete, si batterà perché la candidatura diventi realtà. Abbiamo tempo fino a febbraio 2014 per raccogliere e presentare le firme. Mi auguro che l'idea conquisti l'appoggio delle istituzioni, del mondo politico, degli intellettuali e sopratutto dei cittadini ai quali chiediamo di firmare il nostro appello, il modo più semplice per condividere la nostra proposta. Che è nata da almeno cinque buone ragioni.
1. Lampedusa è oggi la più importante porta d'ingresso all'Europa. Dall'altra sponda del Mediterraneo - spinti dalla fame, dal dolore, dalle persecuzioni razziali tribali o religiose - partono centinaia di uomini donne e bambini che per tentare di conquistarsi il diritto a vivere mettono nel conto perfino la possibilità di morire. Lì, su quell'isola, si svolge ogni giorno una nobilissima battaglia in nome e per conto del mondo intero.
2. A combatterla è una piccola comunità - 6300 abitanti - che mette da parte la sua vita privata e dimentica i suoi interessi legati a una stagione turistica che dura poche settimane all'anno, per impegnarsi in una straordinaria gara di solidarietà. Uomini donne e bambini che fermano lo scorrere della loro vita normale per aiutare e ospitare i sopravvissuti a drammatici viaggi della speranza. Un popolo che non ha mai smesso di essere umano.
3. Premiare
un'isola e i suoi abitanti con un riconoscimento internazionale altamente
significativo servirebbe anche a svegliare l'Unione Europea dal suo torpore, da
un silenzio talvolta fatto di egoismo e indifferenza, e spingerla a occuparsi
del dramma di intere popolazioni di migranti che non può essere affidato alla
generosità e all'altruismo di un solo paese o addirittura di un piccolo scoglio
in mezzo al mare.
4. Premiare Lampedusa sarebbe come gridare "alt" allo scandaloso traffico di carne umana sul quale lucrano all'origine mediatori, scafisti e perfino piccoli ras locali e che costituisce per molti governi del Mediterraneo il sistema più semplice per fingere di risolvere, o almeno di allentare e rinviare nel tempo, drammatici problemi di fame e miseria.
5. Premiare Lampedusa significherebbe infine offrire una piccola ma intensa luce di speranza a chi è costretto ad abbandonare la sua terra e a cercare a casa altrui ciò che non avrà mai a casa propria. Vorrebbe dire che qualcuno nel mondo sta pensando anche a loro, ai dannati della terra, ai morti del mare.
Per queste ragioni chiediamo a tutti di combattere insieme a noi una battaglia di civiltà. Sarà, almeno, una sentita testimonianza di vicinanza e solidarietà ".
Il direttore
Bruno Manfellotto
4. Premiare Lampedusa sarebbe come gridare "alt" allo scandaloso traffico di carne umana sul quale lucrano all'origine mediatori, scafisti e perfino piccoli ras locali e che costituisce per molti governi del Mediterraneo il sistema più semplice per fingere di risolvere, o almeno di allentare e rinviare nel tempo, drammatici problemi di fame e miseria.
5. Premiare Lampedusa significherebbe infine offrire una piccola ma intensa luce di speranza a chi è costretto ad abbandonare la sua terra e a cercare a casa altrui ciò che non avrà mai a casa propria. Vorrebbe dire che qualcuno nel mondo sta pensando anche a loro, ai dannati della terra, ai morti del mare.
Per queste ragioni chiediamo a tutti di combattere insieme a noi una battaglia di civiltà. Sarà, almeno, una sentita testimonianza di vicinanza e solidarietà ".
Il direttore
Bruno Manfellotto
Ed ora precipitatevi
a firmare l’APPELLO, cliccando QUI e poi divulgatelo e invitate i vostri amici a firmare !
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