PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA: lettera aperta a Debora Serracchiani.

 Parco Sempione-Mi, agosto 2009: Debora con Rocco Luigi e me
Cara Debora,
ho letto e riletto con attenzione il tuo post ( dal blog su "Il Fatto Qotidiano") sulle primarie di coalizione del centrosinistra e devo dire (molto deluso, da te che pure ho seguito con passione, passo dopo passo, a partire da quella famosa assemblea con Franceschini segretario, che ti portò alla ribalta)  che non mi è piaciuto.
La lettura che dai di questo evento mi appare parziale,  distorta, come lo sono quelle di tutti o quasi i media, perchè anche tu vedi delle primarie solo ciò che è sensazionale, rumoroso come un albero che si schianta al suolo e, di conseguenza, inviti tutti, generalizzando ingiustamente, a "ricondurre i toni nell’alveo di un confronto più sereno, in cui le idee politiche e programmatiche non siano soffocate dalle bordate esplose quotidianamente da una parte o dall’altra."  Concludi poi auspicando che si sia "ancora in tempo per cambiare registro, e che offriremo agli elettori, i nostri tradizionali e quelli potenziali, una diversa rappresentazione del Pd". Peccato, cara Debora, che neppure tu ti sia accorta che quanto auspichi, vive già, quotidianamente - pur senza far rumore, proprio come una foresta che cresce - nello stile mite, pacato e forte insieme e nelle proposte politiche di Laura Puppato. Sai, è anch'essa candidata alle primarie e certamente merita anche da te, oltre che dai media, e  oltre che dal PD, più attenzione!

Laura Puppato, candidata alle primarie
 ( link al sito di Laura )
La sua candidatura non piace allo stato maggiore del PD, nè ai tanti stati minori locali che le hanno messo addosso mantello dell'invisibilità, perchè è partita dal basso e dal basso sta crescendo, richiede quindi tempo, pazienza, coraggio, sia  per Laura e per chi deve sostenerla.  Per anni ho esibito orgogliosamente su FB una foto in cui sono ritratto al tuo fianco, Debora, l'ho fatto perchè la tua freschezza, la tua carica dirompente: il tuo coraggio titanico in un corpo di scricciolo mi avevano conquistato. Da oggi tornerò ad esibire quella foto e ci scriverò " Per Laura Puppato" ! Certo è una dichiarazione che riguarda me, ma lo faccio perchè non posso credere che proprio tu vorrai negare  il tuo appoggio a Laura, di fatto vi unisce una visione del partito che è già  oltre gli steccati ( semplicemente democratici, ci diciamo) così è del paese  e  dell'Europa e vi unisce - non è cosa da poco- serietà, competenza, rispetto e una mitezza incrollabile che fa ssumere alla vostra fisionomia politica quei tratti di novità e di lungimiranza che tanti auspichiamo.
Debora, aspetto con fiducia una tua risposta e intanto ti saluto  con l'affetto e la stima di sempre.

Giovanni de Rosa

Commenti

  1. Un politico perde la sua forza propulsiva nel momento in cui ha acquisito o vuole acquisire, e mantenere nel tempo più a lungo possibile, una posizione di prestigio all'interno del partito.
    Deve fare scelte vincenti e il calcolo diventa centrale,
    La Serracchiani in più di una occasione l'avremmo voluta vedere più spontanea e meno politica, di lei l'Italia ricorderà quel suo viso giovane e fresco che con onestà disse ai matusalemme del PD, che la guardavano con tenerezza affettuosa, come si guarda il figlio liceale alla dissertazione della tesina alla maturità, quel famoso discorso, trasemesso e ritrasmesso mille volte.
    Di lei non ci ricordiamo null'altro di dirompente.
    Io stimo molto Cristiana Alicata e, sono certa, avesse ragionato scevra dal contorto calcolo dei numeri sarebbe stata con Laura.
    Si è schierata con quanto di più lontano è dalla storia della sinistra e da quell'immagine del mondo che più ci appartiene, si è schierata con Renzi visto come il rinnovatore, il vincente.Il nuovo Blair italiano...Non ci
    credo manco morta che col cuore stia con Renzi.
    Stesso discorso vale per la Serracchiani a cui un buon master in via del Governo Vecchio di un tempo le avrebbe insegnato cosa significa stare dalla parte delle donne.
    Si rischia On.Serracchiani ! esattamente come rischiò lei a quella famosa assemblea in cui il massimo che era non glielo toglieva nessuno.

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