Schiranna-Va, venerdì 3 agosto 2012: Festa Democratica con Pierluigi Bersani


Festa Democratica della Schiranna-Va:
 Pierluigi Bersani presenta la "Carta d'intenti" 
Da Palos, il 3 agosto 1492 salparono Cristoforo Colombo a bordo della santa Maria , Vincente Yanez Pinzon a bordo della Nina e Martin Alonso Pinzon  a bordo della Pinta   (Wikipedia.org )

Durante gli anni della mia formazione, studiai testi di ogni genere: cosmografia, storie, cronache, filosofia e altre discipline. Attraverso questi scritti, la mano di nostro Signore aprì la mia mente alla possibilità di navigare fino alle Indie, e mi diede la volontà di tentare questo viaggio. Chi potrebbe dubitare che questo lampo di conoscenza non fosse l'opera dello Spirito santo?      (Cristoforo Colombo, Libro delle profezie, 67)

 Schiranna 3 agosto 2012: dalla “ banchina” del grande tendone degli eventi della più lunga “Festa Democratica” d’Italia (come sottolinea con orgoglio Fabrizio Taricco,segretario provinciale del PD varesino) ha preso il largo la “ Carta  d’intenti “ , la barca/testo su cui nei prossimi mesi discuteranno democratici, progressisti e moderati ( quelli che ci stanno) che si preparano a dare all’Italia un governo nuovo, all’altezza delle difficoltà di questi tempi di crisi.  Sarà stata la coincidenza delle date, sarà stata la metafora della “barca”, ma  ieri sera guardavo Bersani e pensavo a Cristoforo Colombo che il 3 agosto 1492, da Palos, salpava per le Indie:  lui non lo sapeva, ma ci stava portando verso il nuovo mondo e fuori dal medio evo . Un bell’impegno, Pierluigi, complimenti !
Questo venerdì 3 agosto m’è piaciuto tantissimo e certamente me ne ricorderò a lungo : è cominciato di buon mattino con l’euforia delle borse, il raffreddamento dello spread e si è chiuso, qui alla Schiranna-Va, con l’entusiasmo dei democratici e dei progressisti che, in non meno di mille, hanno soffiato sulla barca della Carta d’intenti  messa in acqua da Bersani, per gonfiarne le vele e spingerla lontano, lontano ...oltre il medioevo presente.

Sì, eravamo almeno in 1000, ad affollare la grande sala della Festa e le sue immediate adiacenze per ascoltare Bersani, incoraggiarlo  con la presenza e sostenerlo con applausi numerosi e fragorosi.  Il suo intervento non è stato di circostanza, la presentazione della “Carta” non è stata formale né didattica, ma è stata attentamente enunciata  declinandola con l’attualità politica e la peculiarità del nostro territorio, che il PD sta strappando alla Lega, pezzo dopo pezzo, con le mani sulle cose concrete da fare  e con lo sguardo rivolto al mondo, all’Europa.

Il momento più emozionante, certamente vissuto con più intensità e partecipazione da una platea che faceva respirare l’atmosfera dei momenti migliori, si è verificato quando Pierluigi Bersani ha illustrato il punto riguardante i diritti ( 9) ed ha detto , citando il testo:“un bambino, figlio di immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L'approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura”. 

Tutti abbiamo colto in questo impegno , il nocciolo stesso della “Carta d’Intenti”, che non è un programma di governo ma individua i  “paletti” ( così li ha definiti Bersani ) ossia il “sistema di valori “ a cui ancorare il Programma di Governo, piantati con energia  già a partire dal primo punto, quello dedicato alla Visione, dove tra l’altro è detto. “ Il traguardo è ricostruire quel patrimonio collettivo che la destra e i populismi stanno disgregando: la qualità della democrazia, la dignità di ciascuno, legalità, cittadinanza, partecipazione. La realtà è che mai come oggi nessuno si salva da solo. e nessuno può stare bene davvero, se gli altri continuano a star male: è questo il principio a base del nostro progetto, sia nella sfera morale e civile che in quella economica e sociale. ...Oggi, in un mondo in subbuglio, pace, cooperazione, accoglienza,devono ispirare di nuovo il discorso pubblico. Nella coscienza dei singoli come nella diplomazia degli Stati. Con questa visione noi, i democratici e progressisti, ci candidiamo alla guida del Paese”.

Pierluigi Bersani, tra Fabrizio Taricco, segretario
provinciale PD, e il giornalista Giovanni Cerruti. 
 L’intervista, condotta dal giornalista de "La Stampa" Giovanni Cerruti,  spazia oltre la stessa Carta d’Intenti, tocca l’attualità economica, lo spread in calo e l’impennata delle borse, l’Europa da ripensare (è il PD, dice Bersani,” il pilastro dell’Europa “); i rapporti con Di Pietro e il suo grottesco tentativo di carpire la fiducia del popolo PD, a suo dire più in sintonia con lui che con la stessa dirigenza PD ( un argomento che Bersani non degnerà di alcuna attenzione); i rapporti con Vendola e Casini, l’uno parte integrante del popolo di centrosinistra, l’altro alleato prezioso contro il populismo che ha ormai pervaso la destra dei suoi umori malsani, alleato anche perché “noi non siamo settari e non vogliamo regalare nessuno ( che sia conquistabile) alla destra”: parola di Bersani; e poi la Lega, Formigoni, la Lombardia,le prossime elezioni e la legge elettorale con cui si terranno, i distinguo sull’eliminazione delle province e la rivendicazione della coerenza nel sostenere Monti, “ di cui non condividiamo tutte le scelte, ma che sosterremo fino in fondo con coerenza”. Un’affermazione che è già parte del “programma vincolante” per la coalizione di centro-centrosinistra, che si profila all’orizzonte.
Pierluigi Bersani, sollecitato da Cerruti ricorda la sue origini popolari, il suo rapporto col partito e il ruolo del compagno Baldo nella sua adesione al PCI e sarà proprio il ricordo dei tanti generosi “Baldo” ( ex Pci, ex DC, ex PSI,ex altro) che gli offre la possibilità di chiudere con un appello a non dimenticare, mentre parliamo di rinnovamento, mentre reclamiamo il rinnovamento, quanti “ci hanno portato fin qui”. E’ l’appello accorato e sereno, con cui chiude una serata in cui è stato bello vedere insieme unità e diversità.
In primo piano il senatore Paolo Rossi, mentre
sotto il palco la gente si accalca per stringere la mano a Bersani.

Mentre Pierluigi Bersani si alza per salutare, scoppia un ultimo lunghissimo applauso e centinaia di uomini e donne si accalcano sotto il palco per stringergli la mano e raccogliere un’ultima battuta personale o forse solo uno sguardo. Corre sotto il palco anche Gina, non è alta ma si tende verso Bersani che ormai stringe le tante mani protese verso di lui con tutte e due le mani e non sempre riesce a incrociare lo sguardo di tutti; anche Gina non riesce ad incrociare il suo sguardo, ma non rinuncia e non molla la mano di Bersani che è riuscita a stringere tra le sue, finchè con un urlo non ne attira l’attenzione: “ Bersani , sono qua !”. Il segretario finalmente si gira e  la saluta con un sincero e sonoro  “ brava ! “. Gina è contenta e sorride soddisfatta, finalmente può mollare la presa.

Se questo non è carisma, cos’è ?   
Forza PD ! Grazie Bersani !














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