Uomini e donne, diversi eppure uguali, solo insieme siamo la Vita !

8 marzo 2011. Solo qualche giorno fa, a Giffoni Valle Piana , sotto una pioggia battente , con mia moglie, le sue sorelle, suo fratello, i nostri figli, i nipotini e un nugolo di amici, abbiamo dato l’ultimo addio a mamma Gigina . Tra i tanti pensieri, le emozioni, il dolore… ho pensato alle mimose che io e Gina non avremmo più potuto farle avere , telefonando al fioraio sotto casa, come avevamo fatto per tanti anni, per lei e mia madre, andata via già qualche anno fa. Oggi il mio pensiero va a loro, a mamma Gigina e mamma Amalia, a loro che non avevano vissuto il ‘69 da giovani donne in rivolta, come me e Gina , bensì da mamme in ansia per i loro figli e così hanno continuato a fare tutta la vita, ma che pure in quel fiore ( che ogni anno aspettavano ) vedevano il segno, la speranza che almeno per altre donne, dopo di loro, la vita potesse essere meno crudele.


Per anni , l’8 marzo ho regalato mimose a loro, a mia moglie alle mie colleghe di lavoro, alle amiche e a Sofia, la mia nipotina di 8 anni. Non so se quest'anno lo farò! A partire dal 13 febbraio 2011 , da quella meravigliosa giornata di rivolta e di rivendicazione della propria dignità, da parte delle donne, credo che sia cambiato tutto ! Non serve che noi uomini regaliamo una mimosa, alle donne dobbiamo molto di più e lo dico richiamando un passo del post pubblicato da Concita di Gregorio su L’Unità di oggi: “….. La vedova del premio Nobel per la letteratura ( Pilar del Rio Saramago) ci aveva chiamato a ridosso del 13 febbraio per comunicare la sua adesione alla rivolta e per dire quanto questo «vento nuovo» le facesse pensare alle parole e ai gesti compiuti insieme al marito, negli ultimi suoi anni, a proposito della forza delle piazze contro i regimi di ogni densità e tipo. Oggi, per l'8 marzo, pubblichiamo il suo appello agli uomini italiani. Dovrebbero essere gli uomini ad uscire per strada e dire ora basta, scrive. «Il giorno in cui scenderanno in piazza, noi donne dai marciapiedi li applaudiremo e getteremo loro dei fiori».


13 febbraio 2011 a Varese.
Si, credo che Pilar del Rio abbia ragione: il 13 febbraio le donne sono scese in piazza anche per noi , rivendicando dignità e rispetto per il loro corpo lo hanno implicitamente fatto anche per noi ... ora tocca a noi scendere in piazza, agire, per rivendicare la stessa dignità (altro che regalar mimose ! ), perché quando è oltraggiato e offeso il corpo di una donna è oltraggiato e offeso il corpo dell’umanità che condividiamo: uomini e donne, diversi eppure uguali, solo insieme siamo la Vita !

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