Ho pianto sulla Libia, sul sangue dei suoi giovani eroi e ho pensato al mio ’68.


Roma, 12 marzo 2011: manifestazione per la Costituzione Scuola Pubblica.


Il ’68 a Salerno. In forma di ballata.*
Dedicato a: Antonio , Mimmo, Angelo, Giovanni…
di Ernesto Scelza


"Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte dalla pazzia
la mia generazione
le menti migliori
distrutte dalla pazzia
E intanto Rosanna cresceva

Che grande sogno, ricordi, Antonio?
I ragazzi come noi, Antonio
a Parigi: li seguivamo giorno per giorno
con pochi giornali e poca tv.
Ma le loro voci, quelle sì
erano le nostre

Chiedere l’impossibile, l’immaginazione che prende il potere:
Non consumiamo Marx
Qui si spontaneizza
Qualcuno di quelli che sanno sempre
Sempre tutto
ci dirà che erano situazionisti, anarchici, destinati a fallire.
fuori dai grandi partiti, destinati a fallire
E quelli che non sono falliti: che fine hanno fatto, Antonio?

La verità è che dei programmi, delle teorie, allora, ci importava
meno
Molto meno
Ed eravamo quelli che avevano già letto Foucault
che avevano messo in scena
Sartre delle mani sporche
che facevano domande imbarazzanti ai professori
che citavano poeti e filosofi che nessuno di loro aveva mai sentito…."

In questi giorni ed in particolare il 12 marzo durante il C-Day , il giorno dedicato alla difesa della Costituzione e della Scuola Pubblica, ho pensato proprio ad Ernesto, Rosanna, Piero, Francesco, Michele, Silvana,Mimmo, Enzo, Antonio, Mario, Ferdinando, Nicola, Grazia,Franco e tanti, tanti altri compagni con cui ho percorso – tra il ‘68 e il ‘72 – un tratto di strada breve ma intenso, a Salerno e nella piana del Sele, tra studenti , braccianti ed operai . Ho pensato a loro perché con loro ho condiviso ideali , speranze, l’utopia di un mondo di esseri umani liberi, sottratti all’oppressione , alla violenza di regimi armati . Con loro ho imparato a scendere in piazza non solo per me , la mia scuola , la mia libertà, ma per libertà di ogni essere umano oppresso , dal sud America all’Indocina . Ho pensato a loro mentre vedevo centinaia di migliaia di giovani in piazza, il 12 marzo, per il C-Day e poi , il 14 marzo, leggevo sul sito " perlapace.it"  le parole con cui Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, ne interpretava i sentimenti

"questi sono giorni cruciali per impedire un nuovo massacro. L’Italia, l’Europa e l’Onu non possono permettersi di stare fermi. Voglio sperare che il mondo si mobiliti per evitare che Bengasi faccia la fine di Srebrenica. Per quanto complessa sia la situazione, la diplomazia internazionale deve agire senza esitazioni per raggiungere un cessate il fuoco immediato. Dobbiamo innanzitutto fermare l’escalation della violenza. La parola deve tornare alla politica. I costi umani dell’inazione saranno ancora una volta elevatissimi ".


Ho pensato al mio, al nostro ’68 e a quanti l’hanno denigrato, sporcato, caricato di tutti i mali contemporanei, eppure è quel '68 la madre di ogni solidarietà che travalica i confini delle nazioni, ch va oltre ogni credo e oltre il colore delal pelle… ed ho pianto sulla Libia, sul sangue dei suoi giovani eroi . Ho pianto sulla nostra incapacità di dar luogo a manifestazioni veramente epocali per manifestare solidarietà piena ai giovani che stanno dando la vita per sottrarsi al fanatismo violento di un dittatore folle, come tutti i dittatori e gli aspiranti dittatori, mentre l’Europa osserva dall’alto delle sue fragili torri di indifferenza.
Avremmo dovuto essere tanti tanti di più  in piazza, come allora facemmo per il Vietnam e poi per il Cile, se fossimo ancora come allora sognatori, appassionati, innamorati dei nostri semplici ideali di libertà, giustizia e pace. Non ne siamo stati capaci…ma proviamoci ancora, altrimenti non ci daremo pace!




*La ballata di Ernesto Scelza, recitata dall’autore ( con l’accompagnamento musicale di Antonio Giordano ) durante un convegno sul ’68 a Salerno è inserita nel volume “68 a Salerno. Miti, Utopie, e Speranze di una generazione, a cura di Piero Lucia e Francesco Sofia.
Può essere anche letta integralmente e ascoltata sul sito http://www.colonnarotta.it ( clicca qui per il link ).

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