ROMA LADRONA? I VERI LADRONI SONO BOSSI E BERLUSCONI CHE CI SCIPPANO IL DIRITTO DI VOTARE TENENDO IN VITA ARTIFICIALMENTE UN GOVERNO GIA’ MORTO !

Casini e Bersani -foto Adn-kronos
La lettera di Roberto pubblicata come commento al mio post del 25 Agosto, insieme a quello di “legnanesi e bustocchi" che ringrazio, è uno sfogo in piena regola, legittimo, generato da cause profonde e da un bisogno sincero di buona politica che merita rispetto e qualche risposta convincente. Io provo a dire la mia opinione con la speranza che possa servire.

Il tema intorno a cui ruotano le sue tante domande è la diffusa e crescente disaffezione dalla politica e l’astensionismo che toglie ossigeno alla democrazia. Intanto dico subito che penso si tratti di un fenomeno oggettivo e inconfutabile, iniziato dalla fine degli anni ’70 e da allora non si è ancora arrestato. Nel periodo preso in considerazione gli elettori votanti sono passati dal 90/92 % degli aventi diritto a poco meno del 70%. Perché fino alla fine degli anni ’70 il 92% dei cittadini si recava alle urne in massa? E’presto detto, si trattava di quella generazione di uomini e donne che era nata e/o vissuta durante il fascismo, che dal fascismo era stata ingannata e poi sottomessa fino alla perdita della stessa dignità. La vittoria delle forze democratiche nella guerra di Resistenza e il ritorno alla democrazia con il referendum sulla forma Costituzionale dello Stato e l’elezione della Assemblea Costituente ( 1946 ) e poi le prime elezioni politiche ( 1948 ) hanno rotto quelle catene, liberando intere generazioni.
Per me che sono sessantenne, si tratta delle generazioni che vanno da quella dei miei nonni ( nati nell’’800 ) fina a quella dei miei genitori ( nati nel primo ventennio del XX secolo): milioni di persone che nei primi anni del dopoguerra sono tornati alla vita! Sono tornati a sognare e lavorare, costruire il proprio futuro con fatica certo, ma all’ombra della Costituzione repubblicana, quell’insieme di Valori diventati Diritti Fondamentali di un popolo e per le sue generazioni future. Insomma l’Italia era un “cantiere aperto e creativo”, che si recava in massa alle urne sapendo e credendo che il futuro si costruiva anche attraverso quel gesto profondo, segreto, intimo: il voto dato secondo coscienza e in libertà.
Poi c’è stata la generazione dei figli, quelli nati nel primo dopoguerra che la storia del fascismo, delle guerre di espansione coloniale, della negazione delle libertà politiche e di pensiero, del confino di tanti e tanti antifascisti ( da Silone a Levi), del carcere ( da Pertini a Gramsci ) delle fughe all’estero per continuare la lotta ( dai Flli Rosselli a Togliatti ) degli assassini politici ( da Don Minzoni a Matteotti) e delle leggi razziali, dell’alleanza con Hitler e della dichiarazione di guerra, della guerra partigiana e degli alleati, restati sul terreno, per la nostra libertà, più numerosi delle tante croci bianche di cui sono pieni i verdi cimiteri di cui è costellata oggi l’Italia, l’ha vissuta attraverso il racconto dei padri e dei nonni, attraverso lutti in famiglia , ricordati dalle innumerevoli lapidi poste in ogni angolo d’Italia. Questa è anche la generazione che ha continuato a tenere alta la percentuale dei votanti e la partecipazione alla vita politica, rifiutando magari i partiti tradizionali, ma non perché fatti di ladri o imbelli, ma solo perché voleva far fare alla democrazia un altro balzo in avanti, voleva mettere ali alla nostra libertà, perché tutti potessimo osare di più, E’ anche la generazione che ha vissuto insieme, il dramma della guerra in Vietnam e insieme la guerra per i diritti degli afroamericani guidati da Martin Luther king e Malcom X. E’ la generazione di credenti che ha letto per prima la “Pacem in terris” di Giovanni XXIII, che ha vissuto lo spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II e ancora si ostina a credere che una Chiesa diversa e un mondo diverso siano possibili. Per queste generazioni, per tutte queste generazioni è stato facile avere fiducia nelle Istituzioni e nella politica, magari non la politica dei padri, né le Istituzione lasciate loro dai padri, bensì nella forza della Politica ( con la P maiuscola ) strumento per aggiornare anche le Istituzioni.
Poi c’è stato il crollo del Muro di Berlino e quello delle ideologie e qualcuno strumentalizzando quel crollo ha lavorato perché con le ideologie crollassero anche Valori Veri, il meglio o forse l’unica cosa buona di quelle ideologie: la solidarietà, la partecipazione, l’amore per la “cosa pubblica”, la politica come servizio, “come forma la più alta di carità” ,di amore verso i propri simili” ( Paolo VI ).
Le generazioni che si sono succedute dagli anni ’60 in avanti,a partire da quella che aveva 18/20 anni al momento del crollo del Muro di Berlino (novembre 1989), non hanno vissuto la Resistenza né direttamente sulla propria pelle, né attraverso il racconto dei genitori e neppure hanno vissuto la ribellione giovanile del ’68, la rinascita religiosa figlia del Concilio ecumenico, il sogno di Martin Luther King e la resistenza vittoriosa del Vietnam all’occupazione americana.

Queste generazioni hanno “assistito “ al crollo di una casta di politici corrotti, ma non ad opera degli elettori, bensì per l’intervento della magistratura ( “ operazione mani pulite” ) e, dalla discesa in campo di Berlusconi in avanti, hanno vissuto la Resistenza, la Costituzione, le Istituzioni e i partiti come vecchiume di cui sbarazzarsi; hanno vissuto come sopruso l’esercizio della giustizia; delle tasse hanno sentito dire che sono un furto ( fatto mettendo le mani nelle tasche degli italiani) da uno stato ladrone; dei fratelli migranti gli è stato detto che si tratta di un esercito di miserabili mercenari pronti ad ogni sopruso, liberi di portarci via donne, lavoro e averi. Queste generazioni, del sogno di un lavoro vero, per durata, dignità, retribuzione e tutela della salute hanno sentito parlare come di un lusso che non possiamo più permetterci, a loro è stata offerta solo precarietà ; della scuola hanno vissuto il lento invecchiamento anche degli stabili e la riduzione degli investimenti, di tante università il superaffollamento e la perdita del prestigio di un tempo, ma soprattutto la perdita di contatto col mondo della ricerca più avanzata a livello mondiale.

Quanti torti hanno subito queste generazioni ! E con i torti la beffa del raggiro ad opera di chi in politica c’è andato solo per occuparsi degli affari suoi ( Berlusconi, cosa dì cui Fini e i suoi uomini più avveduti sembra si stiano rendendo conto) avviando un processo di svuotamento delle Istituzioni per concentrare il potere nelle sue sole mani, le stesse mani che tengono stretto buona parte dei media e quindi dell’informazione, dell’intrattenimento, dell’editoria.
Ma forse subiscono un ulteriore torto anche ad opera di affabulatori senza scrupoli, che mettendo tutti i partiti e tutti i politici sullo stesso piano di fatto generando un diffuso e generalizzato allontanamento dalla politica e dal voto che fa comodo solo a Berlusconi, che si vede così spianare la via verso l’instaurazione di un regime autoritario.

Chi ha a cuore questo paese, le sue sorti, quelle dei giovani che vengono condannati alla precarietà del lavoro e del futuro, delle donne che si vuole respingere di nuovo entro le mura di casa, dei “diversi per mille ragioni” messi ai margini della società, degli immigrati respinti, dei deboli irrisi, non può più cadere nella trappola della fuga dalla politica. La politica e i partiti che ne sono una indispensabile funzione, non è cosa in sé sporca , viene sporcata da avventurieri mai paghi dei loro loschi affari, da cricche dedite al malaffare, viene sporcata da viscidi parolai col sorriso stampato sulle labbra e l’egoismo impresso nel cuore. Gente che la schiena ce l’ha dritta ( non  comer lo intendi tu, Roberto ) solo perché non l’ha mai piegata su un lavoro onesto.

Roberto, quando scrivi che “coerenza, schiena dritta, carisma, semplicità, onestà. Il panorama politico non offre nessuno di questi valori basilari” dici una cosa non esatta. Il Pd e i partiti di centro sinistra ( ma ce ne sono anche a destra ) sono pieni di uomini e di donne piene di dignità, impegnati nel governo di comuni, province e regioni con serietà e ottimi risultati che potrebbero governare questo paese con spirito di servizio e grande capacità; uomini e donne che in questo anno e mezzo di legislatura avrebbero potuto occuparsi a tempo pieno dei problemi degli italiani, perché non esposti su mille fronti con la magistratura, come capita a chi oggi ci governa.
E non è esatto che il PD sia un partito inerte, si può non condividere la sua politica, non condividerne certe cautele, ma non si può dire che sia inerte, soprattutto in questo momento in cui proprio Bersani ,dopo aver per settimane sondato i vari partiti di opposizione ( dentro e fuori del parlamento) ha avanzato una proposta che ha rimesso in moto il quadro politico e fatta rinascere la speranza di poter sfrattare l’attuale inquilino di Palazzo Chigi, cambiare la legge elettorale e poi richiamare i cittadini alle urne per voltar pagina.
In realtà chi oggi è inerte è il Governo,lo sono Bossi e Berlusconi che a Lesa, nei giorni scorsi hanno dichiarato che il governono è “né morto, né vivo” , è a riposo in attesa delle decisioni di Fini. E così tengono congelato il paese solo per sete di potere: l’autore dello slogan “Roma ladrona” dopo aver detto che questo governo era al capolinea e bisognava andare a nuove elezioni, ci ha scippato il diritto di votare tenendo il governo in stato di coma. Roma ladrona ? altro che parlar chiaro, anche questo è un mito che presto vacillerà, perché costruito sul niente come il mito del “defunto “ “governo del fare”.

Roberto, non tirati indietro, è questo che vogliono, non rifiutarti di votare, contano proprio su questo per perpetuare il loro potere. Guarda al centrosinistra con animo sereno, ma non ai soliti D’Alema, o Veltroni, di cui sono inflazionate le cronache politiche; è il momento di Bersani ora, non sarà un grande oratore, un “carismatico predicatore pentecostale”,ma è un uomo tutto d’un pezzo, è persona seria, è uno sgobbone e lo ha dimostrato da Ministro nei governi Prodi, guarda con fiducia a Franceschini, a Marino, a Debora Serracchiani, al sindaco di Firenze, Renzi, al presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, ad Anna Finocchiaro, a Renato Soru, a Sergio Chiamparino e, oltre il PD, a Niki Vendola, a De Magistris, a Di Pietro: è questa la gente seria, onesta, laboriosa, orgogliosa, che il centrosinistra candida a governare.
Insomma nel PD c’è un mondo che può rappresentare la tua insoddisfazione ,farsi carico dei i tuoi bisogni , condividere la tua lotta per un futuro migliore.

Commenti

  1. Ciao,

    complimenti per la bella ricostruzione storica.

    Quando parlavo di PD e di panorama politico, mi riferivo alla sua "superficie", cioe' i vertici di partito. Ovviamente sono sicuro che di gente onesta e che lavora sodo ce ne e' tantissima. Che questa gente affiori allora alla superficie !

    E' quello che chiede anche Prodi tra l'altro

    http://www.romanoprodi.it/articoli/italia/bersani-risollevi-le-sorti-del-paese-con-il-nuovo-ulivo_1929.html

    E' anche vero, come lasci intendere tu, che il "porcellum" e' un ulteriore ostacolo a tutto cio'. Va eliminato al piu' presto.


    Saluti,
    Roberto

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  2. Certo, la legge "porcata" va sostuita in toto o almeno per la parte riguardante il voto di preferenza che deve tornare assolutamente nella disponibilità piena ed esclusiva dell'elettore.
    Ciao e grazie a te per gli ottimi stimoli.

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  3. Ci associamo ai complimenti per l'ottima ricostruzione storica che, secondo noi, dovrebbe essere "adottata" dai nostri emeriti signori della politica. E anche per i commenti interessanti e condivisi.
    Noi siamo gente qualunque, in mezzo alla gente qualsiasi, alla quotidianità della gente comune che appare attenta ai "nuovi" (?) segnali e messaggi di una politica aderente a quella quotidianità.
    Ecco perchè sembrerebbe, secondo il nostro modestissimo parere, che molti, stanchi e stufi e forse persin nauseati da tanti continui rimescolamenti di ex qualcuno o ex qualcosa che tentano di fare maggioranze forse più per un non gradito opportunismo, possano dare un sostegno elettorale ad un "nuovo populista" che sembra avanzare magari proprio da quel Movimento... Oppure confermare e sostenere quel partito che ora appare più coeso e monolito e che sembra essere sicurissimo di ottenere un grande risultato in caso di elezioni anticipate.
    Sono soltanto nostre impressioni, chiacchierando con la gente.
    E che ci permettiamo di buttare lì, senza pretesa alcuna, nella piazza delle discussioni...
    Cordialmente a tutti.
    Legnanesi e Bustocchi, gente qualsiasi

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  4. "Quel 'porcellum' è un ulteriore ostacolo... va eliminato al più presto", scrive Roberto. E', crediamo, il sentire della gente.
    Ma leggiamo che la maggioranza dei partiti, in buona sostanza, non vuole eliminarlo. Da qui un ulteriore concreto elemento di disaffezione da parte degli elettori.
    A che serve allora disquisir di cose politiche se esiste questo distacco dal sentire della gente?
    L. & B.

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  5. Credo che sia rassicurante,in merito alla necessità di andare a votare con una legge elettorale diversa, quanto dichiarato oggi al Videoforum di Repubblica.it da Pierluigi Bersani.

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  6. Cliccando su Google "quel porcellum sciagurato e resistente" appare un interessante articolo odierno pubblicato da uno dei più diffusi e noti quotidiani. In esso le posizioni del Pd in merito sembrano piuttosto variegate.
    L. & B.

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  7. La barra è saldamente in mano a Bersani, che comunque dovrà verificare che esista in parlamento una maggioranza avversa al porcellum. In quanto al PD, non ci scandalizziamo se c'è dobattito,è un partito senza padroni...per fortuna!

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  8. Forse, caro De rosa, possiamo essere fuori tema ma leggiamo in altro blog che il Pd, a Milano, ha presentato Stefano Boeri come candidato alle primarie in viste delle importantissime elezioni del capoluogo lombardo.
    Persona crediamo fuori dai "giochi" di partito, esterno, indipendente, probabilmente anche apartitico... che mira a vincere anche con il consenso di quei cittadini che, scrivevamo, non votano più...
    Che sia una indicazione, questa sua nomina, perchè - diversamente - non ci sono alternative in seno al partito?
    Sentiamo qualche commento di delusione da parte di chi vuole sempre, comunque, persone che fanno parte del partito da sempre.
    Noi invece speriamo bene... e che sia una strada vincente?

    Legnanesi & Bustocchi

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  9. Che il Pd a Milano non sia riuscito a trovare al suo interno un candidato da contrapporre alla Moratti e in grado di vincere, appare ormai evidente, e mi dispiace.Per quanto concerne l'architetto (Archistar!) Stefano Boeri, fratello dell'altrettanto noto economista Tito, non sono in grado di esprimere una opinione compiuta: lo conosco superficialmente. D'altra parte noto che la lista dei personaggi che si contenderà la candidatura attraverso le primarie è ampia e autorevole: accantgo a Boeri troviamo il nome di Giuliano Pisapia, quello di Valerio Onida, quello di Dario Fo e ...a sentire Cacciari,forse non è finita. Credo comunque che la delusione per la mancanza di un candidato interno al PD,sia ampiamente ripagata dalla soddisfazione per la rinascita di un forte dibattito politico e civile sul futuro di MIlano,dovuto anche al coraggio delle candidature che la rinuncia del Pd ha di fatto contribuito a far nascere. Sì, potrebbe essere la strada vincente, aspettiamo comunque l'esito delel primarie.

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