25 APRILE 2010: RICORDARE PER AMORE DI CHI HA DATO LA VITA PER LA LIBERTA'


ALLE FRONDE DEI SALICI


E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo ?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
(Salvatore Quasimodo, “Giorno dopo giorno”, 1947)


25 Aprile 2010, 65° anniversario della Liberazione dall’oppressione nazi-fascista: a Morazzone, per il Comune a guida leghista e la Pro loco, è solo una “Festa di Primavera” . Non è comunque l’unico caso.  Altrove, nord o sud, si parla di “Festa del 25 aprile” punto e basta. Da Varese ( Sindaco leghista ) alla mia  Salerno ( Pres. Prov.  Pdl,  ex An ) l'obiettivo è chiaro: svuotare questa ricorrenza di ogni ricordo, di ogni emozione legata alla Resistenza partigiana e alla lotta politica e militare contro le atrocità dell’occupazione nazista e fascista. A questo mira l'alleanza di ferro tra Berlusconi e Bossi: il resto, federalismo compreso, è alibi, è fumo negli occhi !  A questo è funzionale il revisionismo d'accatto di chi tenta di imporre letture riduttive, quando non del tutto false, del contributo eroico e determinante della Resistenza partigiana alla Liberazione dal nazi-fascismo.
Non saranno nè l'arroganza dell'armata leghista intruppata dietro sindaci-podestà-pro tempore, nè un premier da ventennio a cancellare dalla memoria collettiva degli italiani i Valori fondanti, condivisi e vivificanti, della nuova Italia nata dalla Resistenza!  Non si cancella il ricordo di chi ha dato la propria vita, o anche semplicemente l'ha messa a rischio, per la  Libertà. Non si cancella il ricordo e l'orgoglio di quello scatto di dignità che ci ha affrancati dalla incredibile violenza esercitata da quel ... “piede straniero sopra il cuore”.
Cancellare quelle pagine di orgoglio e di altruismo, di disperazione e di coraggio, di oppressione e ribellione, di voglia di vivere e, per essa, capacità di andare sereni anche incontro alla morte, significa strapparci dal petto il cuore di carne viva e pulsante che fa grandi gli italiani, soprattutto nelle sventure, per impiantarvi un cuore di pietra, dove non vi sia più posto per valori quali la democrazia, il rispetto per le persone (ogni persona), le loro diversità e peculiarità; dove non vi sia più posto per sentimenti di solidarietà, sobrietà, condivisione.
Il 25 aprile è la festa di un popolo che, liberandosi “ dal piede straniero sopra il cuore”, ha giurato di ritornare a vivere, senza cancellare dai propri occhi l’orrore immenso di quei corpi giovani e straziati, “crocifissi sul palo del telegrafo”; senza cancellare dalla memoria ormai violata il “lamento d’agnello, dei fanciulli “ mandati al macello da dittatori assetati solo di potere, preda essi stessi del loro ego smisurato e perennemente inappagato; senza strapparsi dal cervello l’eco lacerante dell’ ”urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso”. Ritornare a vivere ha significato recuperare le cetre appese alle fronde dei salici, riattaccare i buoi all’aratro, sentire di nuovo i colpi del martello inferti dal fabbro sull’incudine, per forgiare falci e zappe per il lavoro dei campi.
Alle fronde dei salici” è stata scritta da Quasimodo alla fine del 1944, quando si intravedeva soltanto la luce della Libertà, in fondo al tunnel drammatico dell’occupazione e alla tragedia delle rappresaglie naziste. Si ispira al Salmo 137, e assimila alle sofferenze del popolo di Israele deportato in Babilonia dopo la distruzione di Gerusalemme del 586 a. C. le sofferenze dei nostri padri, la tristezza dei nostri poeti:
Sui fiumi di Babilonia,
là sedevamo piangendo
al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra
appendemmo le nostre cetre.”
................................................
“Se ti dimentico, Gerusalemme,
si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia”.
I versi di Salvatore Quasimodo, e soprattutto  il Salmo 137, sono un chiaro monito ai pre-potenti d'oggi e di casa nostra, ai quali ricordano che i popoli a lungo oppressi non dimenticano. Essi, come l’erba perenne, anche dopo una stagione di ghiaccio, sanno ritornare vivi, raddrizzare la schiena, scrollarsi di dosso padroni e dittatori !

Concludo ricordando (dal sito : www. anpivarse.it )
I CADUTI DELLA PROVINCIA DI VARESE NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE

I caduti per la libertà della provincia di Varese, risultanti dalla incompleta documentazione
accessibile, sono 372. Di loro 108 sono caduti in provincia, 114 in altre parti d’Italia (soprattutto in
Valdossola, Valsesia, Verbano), 35 nella Resistenza all’estero (di cui 21 in Jugoslavia, 6 in Albania, 6 in Grecia, 1 in Francia, 1 in Austria), 80 sono deceduti in campi di deportazione (50 a Mauthausen o nei suoi sottocampi di Gusen, Ebensee, Melk, 7 a Dachau, 8 a Flossenburg, 5 a Buchenwald, 4 a Fossoli, 2 ad Auschwitz, 1 a Bolzano). Tre caduti di Cefalonia ed uno delle Fosse Ardeatine sono varesini. Le donne cadute sono 5.
75 partigiani sono caduti durante l’insurrezione o nei giorni successivi.
L’elenco che segue è incompleto, non solo perché non comprende tutti i caduti, ma anche
perché per molti di loro non sono noti tutti i dati anagrafici, o la formazione di appartenenza, a volte
neppure le circostanze precise in cui sono caduti: si auspica che chi è in possesso di notizie al riguardo voglia comunicarle all’ANPI provinciale ( di Varese ) , perché l’elenco possa essere integrato.

Aimé Alfredo
Albertali Genesio
Albertoli Giacomo
Alberti Giovanni
Albertoli Gianpi
Arconti Vittorio
Armani Ugo
Arto Giovanni
Aspesi Angelo
Avegno Carlo
Baioni Elio
Baj Bartolomeo
Balconi Carlo
Ballarati Giovanni
Balzarini Bruno
BalzariniFranco
Baratelli Fernando
Barbieri Gianni
Barbieri Remo
Bardelli Luigi
Bassi Emilio
Bastanzetti Pietro
Beati Pierluigi
Bellotti Agostino
Bellotti Nino
Bergo Ermenegildo
Bertolotti Renato
Berzi Nevio
Besani Ermanno
Besozzi Mario
Bestetti Giuseppe
Betti Angela
Bianchi Aldo
Bianco Isaia
Bocchetta Pino
Bogni Gianni
Bollini Calisto
Bonicalza Mario
Bonomi Luigi
Borella Pietro
Borghi Giuseppe
Bornaghi Giuseppe
Borriero Cesare
Bosio Carlo
Bossi Ambrogio
Bossi Angelo
Bottigelli Andrea
Bottini Gaetano
Branca Vincenzo
Braut Francesco
Brazzelli Costante
Bresolin Aquilino
Broggini Edoardo
Brogioli Franco
Broglia Carlo
Brusa Giuseppe
Buffoni Franco
Buraschi Antonio
Caimi Pietro Luigi
Cajelli Giuseppe
Calderoni Walter
Callini Giuseppe
Campagnani Giuseppe
Campiotti Lucio
Camussi Guido
Cantoreggi Carlo
Caravatti Attilio
Cardoletti Germano
Carlotti Filippo
Carnelli Luigi
Caronni Luigi
Casale Giorgio
Casale Mario
Cassani Giovanni
Castelli Costante
Castiglioni Annibale
Casula Giuseppina (detta : Nuccia)
Casula Marcello
Cattaneo Carlo
Caverzasio Serafino
Cazzulli Carlo Guido
Ceriani Giampiero
Ceriani Piero
Ceriani Renzo
Cerini Fedele
Checchi Egidio
Chiesa Mario
Chirola Armando
Ciampini Giuseppe
Cima Pericle
Codari Gaetano
Colli Renato
Colombo Alvaros
Colombo Bruno
Colombo Giovanni
Colombo Giovanni
Colombo Giuseppe
Colombo Pierino
Colombo Pietro
Comi Emilio
Comi Mario
Conte Giuseppe
Conti Ugo
Contini Emilio
Contini Ferdinando
Copelli Elvio
Coppe Romeo
Corno Bruno
Corti Luigi
Cova Emilio
Cova Fedele
Covalero Augusto
Crespi Carlo
Crespi Eliano
Crespi Ezio
Crestani Ferdinando
Cristofoletti Alfredo
Crivelli Annunciato
Crivelli Gianfranco
Croce Aldo
Cucchetti Arturo
Cullin Roberto
Danieli Giovanni
Daverio Edoardo
Davi Mario
De Angelis Vincenzo
De Giorgi Antonio
De Grandi Lino Carlo
Del Grande Giuseppe
Del Grande Tullio
Della Bella Guerrino
Del Torchio Angelo
Denna Ermanno
De Poli Giovanni
De Silvestri Antonio
De Tomasi Giannino
Diamanti Antonio
Donzelli Innocente
Espani Angelo
Fantin Silvano
Fantinato Ettore
Fattoretto Pietro
Ferioli Pietro
Ferrari Carletto
Ferrario Bruno
Ferrario Giacomo
Ferrazzi Luigi
Filippini Mario
Fornara Flavio
Forzinetti Francesco
Fossi Giuseppe
Franchi Carlo
Frattini Amedeo
Fuser Emilio
Fusi Luigi
Fustigelli Giuseppe
Gallazzi Ambrogio
Gallazzi Carlo
Gallazzi Enrico
Gallazzi Luigi
Gallazzi Rodolfo
Galletti Celso
Galli Attilio
Gallidabino Cesarino
Garatti Stefano
Garbagnati Giovanni
Gargioli Tullio (nato a Morazzone )
Gargiuolo Dante
Garzonio Carlo
Gaspari Pasquale
Gelati Luigi
Ghiffanti Iginio Cesare
Ghioldi Stefano
Ghiringhelli Luigi
Giacomini Bruno
Giani Enrico
Giani Giacomo
Giani Marco
Giassi Giordano
Giassi Giovanni
Gibilisco Raffaele
Gioia Dionigi
Giorgetti Silvio
Giorgetti Silvio
Girani Dante
Girardello Giovanni
Girardi Antonio
Giudici Luigi
Giudici Osvaldo
Giuliani Luigi
Gobbi Guglielmo
Greppi Mario
Grignani Luigi
Grossoni Pasquale
Guerra Franco
Guglielmi Luigi
Gussoni Bruno
Introini Giuseppe
Introini Pietro
Isabella Benedetto
Jamoretti Bruno
Lanceni Domenico
Lanissa Luigi
Lattuada Francesco
Leone Nicola
Lero Aldo
Locarno Nino
Locatelli Angelo
Lonati Fernando
Lucin Francesco
Lupano Vittorio
Lupi Ausano
Macazzola Emilio
Macchi Luigi
Macciantelli Maurizio
Magnaghi Amedeo
Magnoli Claudio
Mandelli Dante
Mantovani Carlo Alessandro
Mara Luigi
Mara Rodolfo
Marchesi Carlo Angioletto
Marchetti Anselmo (fucilato a 19 anni )
Marcobi Walter
Marcora Leopoldo
Marocco Gian Paolo
Marrone Calogero
Martignoni Gaetano
Martinoli Elio
Mascheroni Angelo
Maspero Ugo
Mattea Leandro
Mauceri Gianfranco
Mauceri Matteo
Mazzel Giovanni
Mazzoleni Egidio
Mazzoleni Ezio
Merzagora Arturo
Michelini Rosa Maria
Miglierina Felice
Milani Luigi
Minelli Carlo Costante
Minelli Vittorio
Mira d’Ercole Riccardo
Missaglia Gemma
Molteni Mario
Moltrasio Giuseppe
Momoli Giacomo
Monfrini Mario
Montanari Domenico
Montani Alessandro
Monti Carlo
Morellini Luigi
Moro Aurelio
Moroni Pietro
Mossolani Carlo
Motta Achille
Nicola Narciso
Nicolini Sandro
Oliva Luigi
Oliva Paolo
Orrù Cosimo
Osculati Demetrio
Ossola Emilio
Pagani Angelo
Pagliolico Pietro
Pajetta Gaspare
Pajetta Oreste
Pajetta Piero
Paleardi Mario
Pantini Cesare
Parietti Dionigi
Pasetti Olinto
Passerini Bruno
Pastori Pio
Pavia Gianni
PedroccaPietro
Pegoraro Angelo
Pellizzari Luigi
Perazzolo Galliano
Perego Francesco
Perego Mario
Perego Paolo
Pezzotta Pietro
Piazzi Achille
Pietraperzia Gregorio
Piffaretti Cesare
Piffaretti Renzo
Pisani Angelo
Ponti Angelo
Porta Pasquale
Pozzi Dante
Pozzi Giuseppe
Praderio Giancarlo
Praderio Giovanni
Prestinoni Cesare
Provasi Luigi
Puppato Emilio
Puglisi Attilio
Quarti Emilio
Raimondi Bruno
Raimondi Rolando
Ramelli Alberto
RanzaniGiuseppe
Ravetti Gianluigi
Rebecchi Walter
Redaelli Giovanni
Regalia Luigi
RiboniVittorio
Ricci Gaetano
Ricci Renato
Robbiani Luigi
Robbiani Maurizio
Rocca Carlo
Romini Carlo
Roncari Angelo
Ronzoni Giovanni
Rossi Angelo
Rossi Gino
Rossi Giuseppe
Rossi Mario
Rossi Nardo
Rossini Carlo
Rudoni Paolo
Ruperto Napoleone
Saronno Teodosio
Sassi Guglielmo
Satriani Guglielmo
Scampini Achille
Scandroglio Carlo
Scattolin Eugenio
Scuccato Sante
Servo Attilio
Servo Rinaldo
Sist Antonio
Solbiati Luigi
Soldavini Antonio
Spotti Amatore
Spotti Idalio
Stallivieri Pierino
Stella Bruno
Suglia Passeri Giannatale
Sulmincio Giuseppe
Tappella Carlo
Timoselli Romeo
Todesco Rino
Tognoli Cesare
Tomasetti Emilia
Tonelli Iginio
Tortorelli Ettore
Trentini Evaristo
Trezzi Franco
Turconi Antonio
Vago Mario
Vailati Carlo
Vanetti René
Vedani Erminio
Venturini Romualdo
Vergani Attilio
Vignati Gianfredo
Vischi Orlando
Vita Vincenzo
Vitali Carlo
Vitali Lino
Zangrilli Nicolino Domenico
Zannini Oscar
Zaro Luciano
Zocchi Bruno
Zuin R.

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