L’astensionismo mi parla di un popolo deluso, ma non da Berlusconi e Bossi...


In piedi , costruttori di Pace !


Mi ha conquistato fin da subito la versione che don Tonino Bello diede del famoso versetto del Vangelo di Matteo, “Beati gli operatori di pace” ( Mt, 5,7 ), nel discorso all’Arena di Verona del 20-22 febbraio 1986. “In piedi”, esprime meglio di ogni altra esortazione l’invito a reagire, perché ciò che conta non è esser caduto, l’aver subito una sconfitta, è risollevarsi, reagire… reagire prontamente!

In piedi, allora, e guardiamoci dentro e intorno, ma non per capire quanti siamo, bensì chi siamo veramente: definiamo la nostra identità, diamo un volto alle nostre idee, diamo carne e sangue ai nostri valori, incarniamoli. Solo dopo, in piedi e a testa alta, avremo la forza per ripartire.

Abbiamo subito una sconfitta, ma non è la disfatta che qualche tempo fa temevamo ed io concordo pienamente con quanti, senza cedere al catastrofismo, leggono il risultato delle urne come interlocutorio e per certi aspetti contraddittorio: non si è chiusa nessuna stagione ,è vero, ma neppure si sono sprecate opportunità storiche, che non abbiamo ancora visto all’orizzonte. In Piemonte abbiamo perso per una manciata di voti, ebbene, se pure quella manciata di voti fosse restata al centrosinistra, avremmo avuto il governo di una regione in più, ma non sarebbe cambiata la realtà politica italiana, non sarebbe cambiato il dato veramente saliente di queste elezioni: l’astensionismo in crescita verticale e la frantumazione a sinistra, sempre più incomprensibile. I grillini hanno tradito Bresso ? Bresso ha tradito i grillini? I grillini hanno fatto vincere Cota ? Anch’io sono convinto, come tanti del resto, che gli elettori del movimento “5 stelle” siano potenzialmente elettori di centro sinistra: peccato che abbiano confuso le elezioni regionali con un referendum sulla TAV.

E’ bene quindi che nel partito non si aprano rese dei conti ( smettiamola, per favore, di cambiare segretario ogni 6 mesi !) incalziamo piuttosto Bersani perché si apra nel partito un dibattito serio che ci aiuti a ridisegnare i nostri lineamenti, a definire la nostra identità. Noi in politica chi siamo ? Da che parte stiamo? Chi rappresentiamo ? In questo momento siamo ancora un miscuglio eterogeneo:di fatto c’è ancora il trattino tra centro e sinistra, c’è ancora distinzione tra laici e cattolici, tra ex Margherita ed ex DS, nonostante tutti gli apprezzabili sforzi di mescolarsi durante l’ultimo congresso. Se vogliamo essere la soluzione vera ai problemi del paese, e sappiamo che possiamo esserlo, che solo noi possiamo esserlo, dobbiamo avere il coraggio dell’identità, una identità forte, riconoscibile.

In un’Italia dove la destra è destra vera, e lo dichiara con orgoglio, noi troppo spesso ci definiamo di “sinistra” quasi con pudore,sottovoce, e parliamo di centrosinistra non tanto “per far sentire a casa” i moderati, i tanti “semplicemente democratici” che sono il nuovo PD , ma per anestetizzare le nostre inquietitudini da ex . La destra, alla sua destra non ha confini, tra noi invece c’è chi vede avversari politici, non dico alla sua sinistra o alla sua destra , ma nel suo stesso partito, pur camminando fianco a fianco.

L’astensionismo mi parla di un popolo deluso, ma non da Berlusconi e Bossi ( la destra ingloba tutto e tutto amalgama )ma da noi, sì soprattutto dal PD. Ma da questa colpa non sono indenni neppure gli altri partiti o partitini, quelli “in moto perpetuo verso sinistra”, sempre più a sinistra, oltre ogni sinistra. Non si illudano: quel plus di astensionismo che si è aggiunto anche in questa tornata elettorale( un altro 8% )è una sconfitta anche per Ferrero, Agnoletto, ed anche per Grillo. Questa delusione ci dice che possiamo recuperiamo credibilità solo gareggiando a chi rende più vicino il giorno dell’alternativa al berlusconismo, con comportamenti coerenti, programmi chiari, lealtà politica.

Io mi auguro che il PD in questo sappia essere di esempio, dimostrando attenzione e generosità perché tutti i partiti e movimenti che “animano” l’area di centrosinistra da esso possano trarre stimoli per ritrovarsi, allearsi. Lo spirito “ maggioritario” deve innanzitutto indicare che si è superata la “maggiore età’, si è cioè maturi per condividere la responsabilità di ridare speranza agli italiani che chiedono lavoro buono, giustizia vera, democrazia viva , rispetto dei diritti civili, delle regole e della Carta Costituzionale

Debora Serracchiani ai microfoni di CNRmedia ieri ha dichiarato ( Apcom ): "E' scontato dire che il voto per le liste di Grillo è stato un voto di protesta, come è scontato dire che i grillini hanno pescato a sinistra"; per l’europarlamentare , il PD deve assolutamente "aggregare alla propria sinistra e aggregare anche le forze di protesta". Per Debora Serracchiani “non bisogna guardare solo all'Udc ma anche a tutta quella galassia che c'è intorno al centrosinistra” e si riferisce esplicitamente “ al popolo viola ma anche a Grillo".

Come dargli torto se in piazza, col popolo viola, sono scesi regolarmente anche tanti militanti e dirigenti PD?

Chissà ? Forse Bersani, d’ora in avanti farebbe meglio a pensare un po’ meno alle alchimie asimmetriche (per parafrasare una espressione in voga qualche anno fa )a cui si è dedicato generosamente peraltro in tutti questi mesi, e un po’ di più all’anima del PD e ai movimenti reali che animano il popolo di centrosinistra.

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