28 marzo 2010: “Per una politica più sobria e vicina alla gente".


Mi ha colpito in modo particolare nei giorni scorsi una “striscia rossa” de l’Unità dedicata ad una dichiarazione di Carlo Azeglio Ciampi : “ Sulla soglia dei 90 anni mi accorgo che questa non è l’Italia che vagheggiavamo a 20 anni. Allora ci svegliavamo ogni mattina convinti che avremmo fatto un passo avanti. Oggi ci accorgiamo ogni giorno di aver fatto un altro passo indietro” .
Nel leggerla ho visto passare davanti ai miei occhi la generazione di chi ( come Ciampi ) aveva 20 anni negli anni ’40, di chi ogni mattina svegliandosi si stropicciava gli occhi e “metteva a fuoco” lo sguardo sulle macerie del fascismo e della guerra: macerie morali e ambientali, tragedie umane, ferite laceranti nel tessuto sociale, negli affetti, nella carne stessa di milioni di italiani. Stropicciavano gli occhi e stringevano i pugni, giurando a se stessi di voler costruire un’Italia migliore, ed erano laici, credenti e non credenti , cristiani e non , liberali, socialisti, comunisti o semplicemente italiani onesti. Mi passano davanti agli occhi le immaggini di chi ho fatto in tempo a conoscere e di chi ho amato senza poterlo conoscere perché nella lotta per la libertà, anche la mia libertà, ha donato la vita stessa. Quanti volti, quante storie, quanti nomi. L’elenco è troppo lungo per citare tutti senza far torto a nessuno, ma li conservo dentro con amore e gratitudine: sono il mio Pantheon Civile !
E mi passano davanti agli occhi i miei 20 anni e quelli della mia generazione e i sogni da sessantottino !

Sì, quanto scrive Ciampi, vale anche per me, per ogni donna ed ogni uomo che nella sua vita abbia provato il piacere di mettersi al servizio della collettività, anche attraverso la politica vissuta come un atto d’amore per il prossimo: anche noi ” ogni mattina ci svegliavamo convinti che avremmo fatto un passo avanti” , oggi invece, “ci accorgiamo ogni giorno, di aver fatto un passo indietro”…ed è così , anche se con temporanee e limitate rotture di continuità frutto di soprassalti di orgoglio civile , da circa 20 anni !
Ogni mattina, posando lo sguardo sulla realtà ben raccontata dalla stampa libera ( ancora ci sono “testate” e giornalisti con la schiena diritta ! )e dalla rete di internet, abbiamo visto crescere quotidianamente il cumulo di macerie prodottoe negli ultimi 10 anni soprattutto da Berlusconi e Lega, in una sorta di gara nella quale si fatica a stabilire a chi spetti la palma del “demolitore” più efficiente .
Non sono solo le macerie de L’Aquila, che pure gridano ancora vendetta contro chi ne ha fatto il “set” per un “reality planetario”, con i protagonisti della tragedia, gli aquilani, scritturati come comparse e le comparse di luss, i Grandi della terra, chiamati al ruolo di protagonisti . Un “set” immediatamente recintato e difeso da improbabili sciacalli-pezzenti, e subito dopo ceduto a sciacalli-di-lusso, che in “lettoni ” dorati, tra pizzi, fruscii di sete e moine di escort, brindavano al sisma che fa tremare tanti ed arricchisce i pochi soliti ormai noti.
Non solo le macerie de L’aquila, ma soprattutto le macerie di quest’italia che ci frana sotto i piedi non appena le piogge assumono livelli insoliti; frana da nord a sud, da una sponda all’altra dello Stretto di Messina, quelle stesse sponde che dovrebbero sostenere il peso di un’opera pubblica ( il ponte sullo Stretto) a cui Berlusconi ha assegnato il compito di ricavargli un posto al sole della storia.
E poi le “macerie programmatiche” della politica energetica di Belusconi e Lega che punta al nucleare, in evidente e stridente contrasto con la naturale vocazione del nostro territorio ad una politica energetica pulita, fatta di solare, eolico, biomasse, ecc…green economy per intenderci, quella sposata dalle economie più avanzate del pianeta.
Crescono le macerie della nostra economia, con piccole e medie aziende in crisi o chiuse, che hanno lasciato sul lastrico 2 milioni di lavoratori dipendenti, e tanti lavoratori autonomi e piccoli imprenditori .
Crescono le macerie nel mondo della Scuola e della ricerca , l’uno scosso dalle riforme Gelmini, l’altro con l’ossigeno dei finanziamenti ormai al lumicino: macerie culturali e macerie sociali con l’espulsione in atto e programmata di decine di miglia di insegnanti e ricercatori.
E crescono le macerie nel delicato tessuto delle Istituzioni pubbliche , ove sono da tempo in azione “demolitori operosi” delle regole e libertà democratiche: qui emerge sempre più chiaro il disegno (piduista) di un riassetto autoritario dello Stato con la riconduzione della Magistratura sotto il potere Esecutivo , l’esautorazione o marginalizzazione del Parlamento, la riduzione del servizio pubblico radiotelevisivo a semplice cinghia di trasmissione, se non addirittura agenzia pubblicitaria, del Governo, la carta stampata sempre più all’angolo, sotto la costante minaccia di eliminare ogni sostegno economico, e internet sotto il ricatto continuo di limitazione, filtri, tasse, cc…
Crescono le macerie umane: appaiono cioè sempre più forti e preoccupanti i segnali di un diffuso vuoto morale, di un sistematico corrompimento delle coscienze, di un totale smarrimento di coordinate culturali e valoriali. Mentre la società civile diventa più complessa, perché sempre più multietnica e necessariamente multiculturale, dalla politica ( quella prevalente, governativa ) provengono segnali inequivocabili di una preoccupante involuzione culturale che marcia sul doppio binario del fenomeno leghista, con la sua ossessiva e antistorica avversione ad ogni forma di multiculturalismo e multi etnicità, e del fenomeno berlusconiano con la sua corte decadente, i suoi ammiccamenti perversi, il luccichio fatuo delle promesse agitate come specchietti davanti ad occhi sudditi, offuscati dalla luci abbaglianti di una politica trasformata in perenne spot pubblicitario. I modelli di riferimento per le giovani generazioni, oggi più che mai, sembrano essere l’arricchimento facile, l’individualismo più egoista e sfrenato, la ricerca a tutti i costi di piaceri smodati , l’ostentazione del potere, l’esercizio delle funzioni pubbliche vissuto non come servizio ma come privilegio e il potere esercitato non per promuovere il bene pubblico, collettivo, ma per sopraffare gli altri.
Contro questa deriva, i “quotidiani passi indietro” a cui si riferiva Carlo Azeglio Ciampi vedo oggi schierarsi con sempre maggiore vigore una nuova generazione, un popolo nuovo che usa tutti i colori dell’arcobaleno per esprimere la sua protesta ( il viola, il giallo, il rosso, il verde…l’arcobaleno, insomma )e la sua proposta: l’alternativa Berlusconi e alla Lega.
Un’alternativa morale, innanzitutto , fatta di rispetto delle regole, perché la democrazia senza regole è arbitrio e l’arbitrio è la legge dei potenti, dei tiranni: una storia d’altri tempi, morta, seppellita, che nessun fenomeno da baraccone, nessun mago nell’arte dell’affabulazione può richiamare in vita, ridarle futuro.
Un’alternativa morale che riscopre valori veri, quelli su cui si fonda la nostra democrazia: il lavoro, la libertà di pensiero, di parola, di associazione, di culto, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, l’accoglienza, la solidarietà, la sobrietà. Una sobrietà che non è negazione né freno per lo sviluppo e miglioramento delle condizioni di vita, che non è chiusura verso gli altri, non è avarizia che acceca e che fa guardare ai beni solo in funzione del proprio esclusivo benessere, fuori e lonatano da ogni condivisione. Di questa sobrietà voglio parlarvi citando testualmente uno dei libri che amo di più, del Card. Dionigi Tettamanzi : “Non c’è futuro senza solidarietà”. Tettamanzi scrive: “ Non mi schiero affatto per una sobrietà fine a se stessa: corre il rischio di trasformarsi in vera avarizia, magari sotto forme ostentate di povertà. Dico invece che la sobrietà non è un assoluto, non è qualcosa da perseguire in sé e per sé: essa è per un bene più grande. Non è virtù negativa, che spinge al calcolo e alla rinuncia in ogni campo del vivere, ma è l’atteggiamento di chi è consapevole del limite, proprio per creare spazio agli altri; di chi non espande i propri domini all’eccesso, proprio perchè gli altri abitino la terra; di chi risparmia non per mettere via per sé, ma per condividere quello che può; di chi non si esibisce, non perché non ha nulla da comunicare agli altri, ma perché preferisce aspettare modi e tempi appropriati e non sospetti per farlo “.
Sobrietà quindi è anche accettazione del limite ai mandati, per creare spazio agli altri , magari dello stesso centrodestra, elettori volendo. Certo che , dovesse ancora risultare eletto governatore Formigoni , si imporrebbe per tutti una profonda riflessione sui guasti derivanti alla democrazia ( quella vera, non quella formale) da un potere forte, come quello del Governatore , esercitato senza soluzione di continuità per quattro lustri !
La sobrietà , da cui solo può scaturire una solidarietà sociale ( oltre che individuale ) rinnovata e forte deve essere la stella polare delle nostre scelte politicheed elettorali: dalla scelta del Partito all’ indicazione della preferenza , sempre ma soprattutto anche in occasione delle prossime elezioni regionali, che indubbiamente avranno un’elevata valenza politica. Mi piacerebbe che fosse così per tutti e lo dico senza alcun riferimento al “partito maggioritario”, ma con attenzione solo per i criteri che devono guidare il popolo del centrosinistra nelle sue scelte elettorali. Anche votando partiti diversi, possiamo incidere positivamente sulla qualità complessiva della rappresentanza di centrosinistra, se daremo la preferenza a candidati affidabili sotto il profilo dei valori , valori vissuti, prima ancora che declamati.
Coerente con questa idea di sobrietà come premessa di solidarietà, mi è apparsa la decisione di tre candidati del PD (ma perché non tutti ? qualcuno ce lo spiegherà ? ) di inserire nel loro programma una proposta singolare per la nostra classe politica: ridurre la retribuzione dei Consiglieri Regionali Lombardi del 50 %, portandola dagli attuali 12.500,00 euro a 6.000,00. Con un risparmio per la Regione di circa 8 milioni di euro l’anno, con cui costituire un fondo a disposizione del Consiglio Regionale. ” Tale fondo – è scritto nel loro programma - potrebbe essere utilizzato per gli interventi di carattere sociale di volta in volta più urgenti. Per il 2010 proponiamo di destinare metà di queste risorse al Fondo Famiglia e Lavoro attivato dal card. Tettamanzi e l’altra metà ad enti e associazioni che si occupano dei più bisognosi”.
Hanno sottoscritto questa proposta i candidati:
Augusto Airoldi candidato nel collegio di Varese, PD (www.augustoairoldi.it )
Marco Granelli candidato nel collegio di Milano, PD (www.marcogranelli.it)
Fabio Pizzul capolista nel collegio di Milano, PD (info n. 339.623.7907)

Io voterò nel collegio di Varese e VOTERO’ PER PENATI PRESIDENTE e darò con molto piacere la mia preferenza ad AUGUSTO AIROLDI.
Invito i miei amici, quanti leggeranno questo blog, a fare altrettanto: la coerenza va premiata !

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