Cécile kyenge: una bella persona !
Cècile Kyenge, Ministro per l'integrazione |
Io questo
solo percepisco dalla sua biografia (QUI), dalla sua militanza politica, dalla
sua proposta sullo “ius soli”, dalle
sue posizioni sull'abolizione del “reato di clandestinità” ( per il quale ci
sono in corso almeno 2 sottoscrizioni, organizzate da Famiglia Cristiana e Sel, che vi invito a sottoscrivere subito ), sull’abolizione
dei Cie, che - cambia il nome, ma – restano sempre “campi di concentramento”, assolutamente
indegni (oltre che incostituzionali) di un paese civile. Temi questi che papa Francesco
ha trattato con forza e grande umanità –
nella sua visita a Lampedusa (QUI) - scuotendo
dal letargo le nostre coscienze assopite di cristiani con la “pancia piena” e
la mente volta all’adorazione del “dio
benessere”, piuttosto che del Dio degli ultimi.
Cècile, a
differenza di quei quattro farabutti, leghisti o fascisti, che l’hanno
insultata e offesa nella sua identità e dignità di donna,di africana nera, di madre e anche di neo-italiana “orgogliosa
di esserlo” ( come lei stessa spesso dice) è una persona per bene, una “bella persona”.
Non si può dire la stessa cosa di Calderoli, di Borghezio, dei “campioni di lancio delle
banane “ che neppure hanno il coraggio delle proprie azioni e di quanti li spalleggiano,
li coprono, li difendono. Come è avvenuto per il sen. Calderoli che
spudoratamente continua a ricoprire la carica di vice-presidente del Senato ( una vergogna per
il ns Parlamento ! ) difeso non solo dal
suo partito, la Lega nord ( quella che
qui a Morazzone-Va abbiamo conosciuto
per le discriminazioni, verso gli
extracomunitari regolarmente residenti nel comun , nell’assegnazione del “bonus
bebè “ e nelle modalità di “accesso ai servizi anagrafici” ) ma dall’intero
centro-destra, dal PdL e dalla sua potente corrente interna che fa capo a CL
Non è
mancato comunque intorno a Cècile il calore delle italiane e degli italiani che
dell’integrazione, dell’accoglienza, della multiculturalità e multietnicità hanno
fatto la loro bandiera ! Io mi associo a loro, perché i loro sentimenti sono i
miei e mi piace farlo con le parole di un mio carissimo amico che, all’ Africa
nera ed in particolare alla Repubblica democratica del Congo ( da cui proviene
Cécile Kyenge ) ha dedicato 20 anni facendo animazione missionaria: parlo
di fra Lucio Viscido, che oggi vive nel convento dei Cappuccini di Salerno e,
conoscendolo, so bene quanto gli insulti alla Ministra Kyenge l’abbiano fatto
soffrire.
Alle donne
dell’Africa , fra Lucio ha riservato il suo fervore di missionario e la sua creatività
di poeta, pittore e scultore, sarà perciò contento ( perché certo vedrà questo
post) nel leggere che una sua poesia diventa il mio e suo omaggio, solidale e
fraterno a una donna, madre, cittadina esemplare di questo paese, insultata perché
nera, figlia dell’Africa nera.
Un
abbraccio, signora Cècile, e tanta ammirazione per la “forza calma “ con cui
sta affrontando un problema che certamente le procura grande sofferenza!
Cécile Kyenge
Donna
dell’Africa
Mamma dell’Africa
Che porti quei grossi cesti
Di masango sulla testa
Mamma dell’Africa
Che porti i tuoi figli
Aggrappati al tuo corpo
Come i frutti della papaia
Mamma dell’Africa
Che porti in testa quei grossi
Catini d’acqua attinta lontano
Mamma dell’Africa
Che pesti tutto il giorno
La mandioca e il pondu
Mamma dell’Africa
Che porti il grosso fardello di legna
E le tue ginocchia sembrano piegarsi
Mamma dell’Africa
Che accendi il fuoco della sera
Riuscirai a sopportare
Anche il peso della notte.
Libenge , 1994
Il secchio pieno può e deve dare acqua a quello vuoto, quando però anche quello pieno si sta svuotando (ci sono molti italiani che l'hanno vuoto), sarebbe opportuno interrompere il travaso altrimenti dovremmo andare a bere a casa della Kyenge e dei suoi concittadini. Se ne occupi tutta l'Europa della loro accoglienza e del loro mantenimento. Siamo tutti Cristiani, ma non possiamo sopportare il peso maggiore!
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