Buona Pasqua, papa Francesco !
Papa Francesco, Piazza s. Pietro, festività delle Palme. 24 marzo 2013. foto: www.lettera43.it |
Buona Pasqua, papa
Francesco !
Buona Pasqua a te
e con te a quanti – credenti e non –
hanno gioito per la tua elezione, arrivata nelle nostre case e nelle nostre
coscienze come il vento caldo e vivificante dello Spirito.
Buona Pasqua, auguri
che pronuncio con la semplicità e
l’affetto dei tuoi “buon giorno” , “buona sera” o “buon appetito”.
Buona Pasqua a chi
crede nella resurrezione di Gesù e
nella propria resurrezione, a chi crede che l’umanità intera risorgerà.
Buona Pasqua anche
a chi non crede, ma è ugualmente in festa perché la natura intorno a noi rinasce, con la
primavera, metafora temporale di ogni “risveglio” , a partire da quello delle
coscienze.
Buona Pasqua e
grazie, papa Francesco, grazie per aver accolto la chiamata al ministero petrino,
per aver detto il tuo SI’ come Maria e come Gesù, e aver preso sulle tue
spalle la Croce, luogo di sacrificio per eccellenza, ma anche stazione obbligata di ogni Resurrezione.
Grazie, papa
Francesco, per ognuno di quei tanti gesti che hai compiuto fin dall’inizio del
tuo ministero: tutti gesti semplici
ma fortemente evocativi di scenari nuovi e antichi allo stesso tempo, che non
potevano sfuggirci, assetati come siamo di Buone Notizie.
Grazie per quella croce di ferro che abbiamo notato subito
sul tuo petto, povera come quella caricata sulle spalle di Gesù e issata
sul Golgota, povera e scomoda come quella caricata sulle spalle dell’ umanità
sofferente; grazie per le scarpe nere e per il tuo abito bianco senza
sovrastrutture e segni di potere; per il conto pagato all’albergo; per esserti
girato con tenerezza, tutte le volte che qualcuno tra la folla ti ha toccato ,
come Gesù con l’emorroissa (Matteo 9,20-22).
Grazie per il nome
con cui hai scelto di essere chiamato, Francesco, un nome che in ogni
cristiano evoca la potenza rigeneratrice dell’incontro con Gesù e l’adesione
piena alla sua chiamata, così come è stato per Francesco d’Assisi, l’alter Christus.
Grazie per
l’enfasi data al tuo essere prima di
tutto Vescovo di Roma, implicitamente sottolineando la tua propensione per
un ministero che si arricchisca del valore della collegialità, riconoscendo
così a tutti i nostri vescovi, ed
alle Chiese che essi guidano, il ruolo collegiale che compete loro come successori
degli Apostoli.
Grazie per
l’attenzione al mondo femminile, evidenziata nel corso delle celebrazioni
del Giovedì santo, con l’inserimento di due donne tra i dodici a cui il Papa ha
lavato i piedi, in memoria di quanto fatto da Gesù a i suoi apostoli .
Grazie per la
coerenza e la trasparenza che ha legato in ogni tua manifestazione gesti e
parole: amore, bontà, tenerezza, i poveri, i deboli, gli emarginati, le
periferie del mondo. Quelle periferie ove i poveri continuano ad accalcarsi ai
margini delle metropoli, sui fianchi
scoscesi, precari, maleodoranti delle loro discariche: vere ferite nel cuore
del creato e nei nostri cuori.
Queste situazioni estreme di povertà, emarginazione ed
oppressione hanno sempre generato voglia di riscatto nel popolo di Dio,
spingendo talvolta fedeli e pastori ad intraprendere
scorciatoie affascinanti ma non sempre in linea con la dottrina ufficiale della
Chiesa. Mi riferisco alla Teologia della liberazione che tu stesso
( pur non condividendone le tesi) hai
avuto modo di conoscere e in qualche misura anche rimanerne contaminato, visto
che la TdL è nata proprio nell’America
latina dove, negli anni ‘70 e ’80, ha avuto grande diffusione e generato ( oltre
ad inevitabili divisioni) anche grandi speranze.
Ma in quelle terre
l’opzione
della Chiesa per i poveri ha saputo andare oltre la TdL e così non ha generato
solo divisioni e incomprensioni, ma
soprattutto ha formato pastori di grande fede e coerenza, schierati sempre a difesa della dignità della persona umana
di fronte al dilagare della violenza di stato e di strada che ha prodotto e ancora produce solo
macerie umane.
Pastori schierati in
difesa degli oppressi, alla scuola del Vangelo, fino al martirio.
E’ per questo che i miei auguri di Buona Pasqua, Papa
Francesco, li formulo con negli occhi le tue
immagini colte in occasione della
processione delle Palme mentre, con i paramenti rossi e tra le mani una palma simbolo proprio del martirio, davi
il via alle celebrazioni della settimana
liturgica più importante dell’anno, quella della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù, che ha preso il via
domenica 24 marzo, lo stesso giorno in cui ricorre
l’anniversario dell’assassinio di Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador ,
ucciso il 24 marzo del 1980 da squadre paramilitari colluse col regime.
Buona Pasqua, papa
Francesco ,con l’augurio che presto possa essere avviato il processo di
beatificazione di mons. Romero, il cui sangue innocente versato sull’altare
della sua ultima Messa, ha già prodotto frutti di rinascita spirituale e
prodotto unità e pacificazione nella Chiesa latino-americana.
Mons. Romero, assassinato il 24 marzo 1980 durante la celebrazione di quella che sarà l'ultima sua Messa.
Davide Maria de
Luca , “ il post .it“ del 24.03.2013
“Romero sapeva che la sua attività gli aveva procurato
numerosi nemici e che la sua vita era a rischio. Nei suoi ultimi sermoni
ricorreva spesso il tema del martirio e del suo sacrificio per la causa dei
poveri e degli oppressi. «Come cristiano – disse – non credo nella morte
senza resurrezione. Se mi uccidono, io ritornerò ancora a fianco al popolo
salvadoregno». ( Leggi qui l’articoloper intero.)
A TUTTI BUONA PASQUA DI RESURREZIONE !
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