Bethelemme: Casa del Pane - Helfaya : Strage del Pane.
Domenica 23 dicembre, l’aviazione siriana bombarda un panificio a Helfaya
nella provincia di Hama. Ancora vittime innocenti,tutti civili: donne, uomini,
bambini, decine di persone. Forse centinaia, il canale satellitare di Al
Arabiya parla di 300 vittime, la fonti governative dicono “novanta” , come se “novanta”
fosse una cifra accettabile !
Il bombardamento aereo effettuato dal regime in risposta all’avanzata ribelle ha colpito un panificio e , facile dedurlo, la gente numerosa in fila per comprare il pane ! E così tra i corpi straziati, il pane si arrossa del loro sangue innocente versato per mano di un satrapo assetato di vendetta.
Il bombardamento aereo effettuato dal regime in risposta all’avanzata ribelle ha colpito un panificio e , facile dedurlo, la gente numerosa in fila per comprare il pane ! E così tra i corpi straziati, il pane si arrossa del loro sangue innocente versato per mano di un satrapo assetato di vendetta.
Sarà perché è Natale, mi viene in mente Bethelemme che in
arabo significa “casa della carne” e in ebraico “casa del pane” .
Ad Hefaya centinaia di persone hanno quindi celebrato la loro personale Eucaristia, il loro
sacrificio, l’ennesima testimonianza della crudeltà e imbecillità della guerra,
dell’assurdità del riarmo che l’Europa persegue con gli F35, dell’assurdità
della diffusione popolare di armi da guerra nei civilissimi Stati Uniti d’America,
dove l’ultima ( volesse Iddio fosse l’ultima! ) orribile strage di bimbi innocenti
è solo di qualche giorno fa, il 15 dicembre, presso la Sandy
Hook Elementary School di Newton.
Giovanni de Rosa
Il commento
Casa
del pane
E’ una notizia a cui non si è dato molto peso.
In Siria, domenica 23 dicembre, un bombardamento aereo a Helfaya nella
provincia di Hama uccide decine, o forse centinaia, di persone in coda davanti
ad un panificio.
Come a Sarajevo, il 27 maggio 1992: 23 persone in fila per comprare il pane uccise
dalle granate.
Oggi come allora la notizia non sconvolge più di tanto. A Sarajevo la
guerra è continuata per anni. E in Siria?
Tutti i riflettori della politica e dell’informazione sono oggi puntati su
chi sta nei palazzi. Non c’è posto, non si perde tempo per chi viene ucciso per
il pane.
Luca parlando della nascita di Gesù dice ‘per loro non c’era
posto’ e Matteo scrive che ‘Erode resta turbato e con lui tutta
Gerusalemme’.
Eppure, il Bambino che oggi, Natale 2012, accogliamo e di cui
tutti giornali e Tv parleranno, con gli auguri, con le immagini delle liturgie
da tutto il mondo, ecc ecc… nasce a Betlemme che vuol dire ‘Casa del
Pane’.
E, senza parlare, ci dice con chi sta Lui, e con chi dobbiamo stare anche
noi.
Allora… Buon Natale!
d. Renato Sacco
Cesara, 24 dicembre 2012
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