Missili e fucili sobri, per una parata sobria


Foto tratta dal sito www. nonviolenti.org
(clicca qui per andare al sito)

La parata militare:
Il mio punto di vista...

Anche quest’anno, come avviene puntualmente da qualche tempo, è divampata la polemica pro o contro la parata militare delle “Forze Armate” .E va detto subito che  la tragedia del terremoto che ha colpito così pesantemente e dolorosamente  l’Emilia è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso , uno spunto ulteriore e aggravante della polemica. In realtà lo scandalo primo  è proprio nella decisione stessa di tenere  la  Parata delle Forze Armate nel giorno della “Festa della Repubblica “, trasformandola di fatto nella festa delle Forze Armate: come se pilastro di questa democrazia non fosse il suo intero popolo pacifico e laborioso, ma una sua parte, quella in armi,naturalmente.  A  corollario di questa polemica, chiunque osa avanzare delle obiezioni, non sulla Festa della Repubblica che è sacrosanta, ma sulle parate militari con cui viene subdolamente identificata, è additato come anti-italiano, antipatriottico ecc... . Io sono uno di essi, ne sono orgoglioso e ribadisco ancora una volta  il mio NO A TUTTE LE PARATE MILITARI, NO ALL’ESIBIZIONE DELLA FORZA IN UN GIORNO DI FESTA POPOLARE!
Sono anti-italiano? Non ci penso neppure ! Al contrario, io mi sento molto italiano, molto patriottico ( scrivo Patria con la P maiuscola) e  amo la Costituzione italiana, tutta ed in particolare l'art. 11 che recita :" L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".

E proprio nel  rispetto dell’art. 11 della nostra Costituzione,  il 2 giugno di ogni anno  dalle finestre di casa mia sventola il tricolore e con esso la bandiera arcobaleno della pace. Rispetto le Forze Armate, so bene che non sono un optional, ma sento di amarle  soprattutto quando restano nei limiti che la Costituzione assegna loro e per questo  sono contro decisioni di riarmi fatti all’insegna dell’aggressività ( vedi F35, per qualità e quantità ), e contro l'utilità di esibire i muscoli il 2 giugno, con una sfilata che snatura , essa sì, l’essenza di questa Festa.
Il 2 giugno è la Festa della Repubblica e della Costituzione  elaborata ed approvata dall’Assemblea Costituente, eletta contestualmente alla scelta della Repubblica nel Referendum  istituzionale del 2-3 giugno 1946, NON E’ LA FESTA DELLE  FORZE ARMATE.

Per questo  dovrebbe essere la festa di tutti: tutti i cittadini e tutte le istituzioni, tutti, tutti quelli che fanno l'Italia bella, solidale e libera. Dire NO alla sfilata delle FFAA, significa rifiutare l'identificazione della Repubblica con le Forze Armate.  Scendiamo invece  tutti in strada e nelle piazze, ciascuno con i segni e simboli del suo lavoro (siamo o non siamo una Repubblica fondata sul lavoro ? ), sfilino la sanità in camice bianco e verde, sfilino le forze armate nelle loro peculiari divise (rigorosamente  senz'armi ) sfili la croce rossa, sfilino i lavoratori dell'industria, della terra, del commercio, sfilino i ricercatori, gli studenti e gli insegnanti, le mamme e i papà con i loro figli; si festeggi nelle piazze e per le strade con tavole imbandite lunghe km e balere grandi come le più grandi piazze d'Italia (Prato della Valle a Padova,Piazza Vittorio Veneto a Torino, Piazza Unità a Trieste ,Piazza Duomo a Milano, piazza San Giovanni a Roma, Piazza Plebiscito a Napoli,Piazza della Concordia a Salerno, ecc...), sfreccino pure le belle frecce tricolori: ma lo facciano per LA FESTA DELLA REPUBBLICA E DELLA COSTITUZIONE. Solo così sarà veramente festa di popolo !

Ed ora vi lascio all’ Opinione di ...don Renato Sacco che ospito con piacere.


Missili e fucili sobri, per una parata sobria
31 maggio 2012 –
L’opinione di… Renato Sacco  -   
www. mosaicodipace.it


Sapevamo delle “bombe intelligenti” le cui vittime civili sono solo “effetti collaterali”. Ma quella dei missili e fucili d’assalto “sobri” è un’assoluta novità in campo militare.
In questi giorni è aumentata l’attenzione alla Parata militare del 2 giugno e la richiesta di annullarla, anche alla luce della tragedia del terremoto. E, appunto, abbiamo sentito che sarà una ‘parata sobria’. Non solo, ci è stato detto che ‘in questo momento la Repubblica, lo Stato e le Istituzioni debbono dare prova di fermezza e di serenità …abbiamo il dovere di dare un messaggio di fiducia e ci sono le ragioni per poter dare questo messaggio di fiducia’.

Ma dove è scritto che questo messaggio di fiducia lo devono dare le Forze Armate? Mi sembra che ci sia una grossa confusione tra Festa della Repubblica e Parata Militare. E non si può certo dire che le Forse Armate del nostro Paese siano sobrie! È significativo che in queste ore che precedono il 2 giugno, intervenga il ministro della Difesa, ammiraglio Di Paola: “La Festa della Repubblica, è la festa di un popolo, del nostro popolo. E quest’anno il popolo italiano rende omaggio alle comunità colpite dal sisma. I simboli di un Paese non possono e non debbono piegarsi di fronte alle avversità di qualunque tipo”.
Esatto, proprio per questo sarebbe stato più significativo l’intervento, per es. del ministro del Lavoro, visto che l’Italia è fondata sul lavoro e non sulla guerra.
L’Italia è un popolo vivo, di tanta gente diversa, (lavoratori, disoccupati, precari, studenti, artisti, sportivi, persone disabili, missionari, casalinghe, pensionati) non uniformi. Il ministro Di Paola ci dice che non ci saranno le Frecce Tricolori e non sfileranno né cavalli né mezzi. Meno male!
Altrimenti avremmo visto sfilare i missili Spada 2000 Plus o i missili Aspide 2000 che, con sobrietà, abbiamo venduto al Pakistan per una somma di 415 milioni di Euro. Oppure i cannoni Oto Melara venduti all’Oman per 18,7 milioni. Oppure i siluri leggeri A244/S della WASS venduti anche al Bangladesh per 3,4 milioni di euro; al Cile per oltre 33,3 milioni di euro. E a Singapore, ma erano quelli pesanti Black Shark, per oltre 21,5 milioni di euro. E forse non vedremo neanche sfilare i fucili d’assalto ARX 160, in dotazione al Comando Subacquei e Incursori. Ne abbiamo venduti a migliaia anche alla grande e solida democrazia del Turkmenistan!

Prima ancora dei costi, e non è roba da poco, il 2 giugno ci pone una questione di cultura, di identità di un Paese, di militarizzazione delle menti che devono essere uniformi e arruolate, come i pochi giovani del Servizio Civile che marceranno anch’essi alla parata di sabato.
Non vorrei che la tanto invocata “sobrietà” sia come la pubblicità dei vari giochi d’azzardo e slot-machine che gettano sul lastrico migliaia di famiglie italiane: “Gioca con moderazione”.

Mentre Rai1 trasmetterà in diretta la Parata Militare “sobria” io sarò a Milano con alcune famiglie arrivate da Baghdad e Mosul, in Iraq, per il grande incontro Mondiale delle Famiglie. In questi anni ho visto le loro case distrutte dalla guerra. Alcune hanno perso i propri cari. Spero non mi facciano domande imbarazzanti sulla parata, del tipo: “ma perché per ricordare delle vittime bisogna fare sfilare strumenti e persone che fanno la guerra, che provocano altre vittime, anche più numerose di un terremoto?”.

d. Renato Sacco
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