Buon Natale e Buon Anno Nuovo 2012 !
foto tratta dal sito forumlive.net |
25 dicembre, Natale di Gesù
26 dicembre, santo Stefano Protomartire
27 dicembre, san Giovanni Apostolo ed Evangelista
San Giovanni Apostolo ed Evangelista - che non a caso la Chiesa ricorda , insieme a santo Stefano, subito dopo il Natale- aprendo il suo Vangelo ci mette subito di fronte, senza tergiversare , al Mistero ineffabile del Verbo che si Carne e al dramma del nostro rifiuto:
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
--- [4] In lui era la vita
[5] la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
---[6] Venne un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
---[8] Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
[9] Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10] Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11] Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12] A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio....
(Vangelo di Giovanni 1,1;4-6;9;11)
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11] Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
[12] A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio....
(Vangelo di Giovanni 1,1;4-6;9;11)
La Nascita di Gesù ,infatti, in questo brano si sottrae ai canoni della
narrazione e della rappresentazione
tradizionale quella che oggi si materializza nel Presepe, per rivestirsi solo
dei veli del Mistero
teologico, con una prosa quasi ermetica che diventa poesia altissima, e si
decontestualizza per uscire dalle
cronache dell’epoca ed entrare nella storia, non quella narrata, ormai fatta di
monumenti e documenti, ma quella viva, fatta di generazioni che si susseguono,
si parlano e danno vita ad un fiume perenne di
pensieri, sentimenti, emozioni , bisogni , lotte, sofferenze: la storia
che viviamo noi, tutti insieme, gli uomini che furono , quelli che siamo e
quelli che saranno.
Giovanni è l’evangelista
della Carità, ma è anche il teologo
della Verità, perché si è lasciato conquistare fino in fondo dalla Carità, dall’Amore ( di sé
scrisse: “il discepolo che Egli amava
“ ). E segno di verità è la chiarezza
con cui coglie il dramma
dell’umanità, che nella sua cecità consuma un rifiuto che l’Evangelista
sottolinea ben tre volte (
come tre saranno le occasioni in cui Pietro rinnegherà il Maestro): “ la Luce splende nelle tenebre , ma le tenebre non l’hanno accolta” ;
”....il mondo fu fatto per mezzo di Lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne
fra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto” .Un rifiuto, che ci tocca da vicino, anzi ci coinvolge personalmente e come comunità, laici e credenti, perché si perpetua ogni giorno anche attraverso le nostre debolezze. Quante volte, infatti, come laici non abbiamo riconosciuto nell’altro la comune umanità che ci rende fratelli e come credenti non abbiamo riconosciuto il volto di Gesù nell’emarginato, nel povero, nel debole, nel perseguitato, nell’oppresso, nel Rom perennemente in fuga, nell’immigrato in cerca di libertà e di affrancamento dalla miseria !
Eppure Gesù, con
una delle sue parabole, ci aveva detto con
chiarezza dove avremmo potuto incontrarlo, amarlo, abbracciarlo:
[34] .... il re dirà a quelli che stanno
alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno
preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
[35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
[36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
[38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
[39] E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
[40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. ( Vangelo di Matteo, 25, 34-40 )
Per un cristiano il primo comandamento è l’amore e non credo che sia diverso per un laico; forse è diverso il fondamento su cui poggia, ma è sempre e solo amore, che in campo sociale si esprime nell’impegno per una buona politica, che non è tale se non suscita e sostiene rapporti di solidarietà tra persone, generazioni , ceti sociali e territori, agendo con gratuità e solo al fine di perseguire una vera giustizia sociale.
Oggi, in piena
crisi economica e con il “rischio povertà “ che arriva a lambire anche fasce di
ceto medio, [35] Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
[36] nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
[37] Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
[38] Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
[39] E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
[40] Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. ( Vangelo di Matteo, 25, 34-40 )
Per un cristiano il primo comandamento è l’amore e non credo che sia diverso per un laico; forse è diverso il fondamento su cui poggia, ma è sempre e solo amore, che in campo sociale si esprime nell’impegno per una buona politica, che non è tale se non suscita e sostiene rapporti di solidarietà tra persone, generazioni , ceti sociali e territori, agendo con gratuità e solo al fine di perseguire una vera giustizia sociale.
IL MIO AUGURIO DI BUON NATALE,
per tutti noi, è che:
- LA NOSTRA PROPENSIONE A RAPPORTI DI SOLIDARIETA’ diventi sempre
più radicale e coerente,
- SI ACCOMPAGNI
SEMPRE A COMPORTAMENTI IMPRONTATI
A SOBRIETA’, perché la sobrietà lungi dall’essere espressione di avarizia è premessa e
fondamento di equità sociale e di
rispetto per le persone e il creato; - Il Verbo di Dio fatto carne,come noi, ci faccia riscoprire l’essenza del Natale, che è dono di sé agli altri ed è riconoscimento nell’altro, nel “diverso” da noi, del Volto stesso di Gesù. Da qui il riconoscimento pieno “di ciò che gli è dovuto, di ciò che gli compete” , del “ suo più suo” che “ non sono semplicemente le cose, ma più propriamente è la stessa dignità della persona” ( Dionigi Tettamanzi, Non c’è futuro senza solidarietà).
Una lezione splendida di umanità e di amore.Grazie Giovanni, Adriana Scanferla
RispondiEliminaCaro Giovanni,
RispondiEliminaho naturalmente avuto la "pazienza" di leggere i tuoi preziosi blog, come del resto mi accade normalmente. Come sempre mi ritrovo quasi completamente sulla tua lunghezza d'onda e oserei dire che anche in questa occasione ti ritrovi a sfondare una porta aperta.
Questo comune intendimento potrebbe, ad una analisi minimamente più approfondita, apparire un tantino curioso, in quanto bisognerebbe domandarsi per quale strano motivo un dichiarato "non credente" razionalista, quale il sottoscritto, possa condividere così integralmente tematiche apparentemente ancorate ad un terreno di appartenenza religiosa.
Voglio pensare che questo miracolo sia determinato dalla più semplice delle ragioni : si tratta soltanto di un forte sentimento umanitario.
Ti prego di non voler considerare questo breve commento in termini critici, soltanto, se ne avrai voglia, consideralo come uno spunto per guardare il mondo "illuministico e relativistico", al quale a volte in maniera forse impropria mi sento di appartenere, con la dovuta benevolenza.
Non ti sarà di certo sfuggito che la mia citazione di questi due ambiti di pensiero sia avvenuta con un minimo di malizia dato che proprio essi raccolgono le principali abiure da parte della gerarchia religiosa ufficiale. Ma allora, a questo punto, qualche cosa non funziona, però ............... é tutto un'altro discorso.
Ciao Giovanni, auguri sinceri
Penso che quanto mi scrive l'anonimo di cui sopra ( anonimo per mia scelta visto che lui il suo commento lo ha indirizzato alla mia mail corredato di tutti i dati personali)meriti una risposta ben ponderata, cercherò di darla nei prossimi giorni, anche se non sono certo di essere all'altezza dei temi che tocca. In ogni caso penso che "tra pesone di buona volontà" non sia difficile trovare terreni di intesa comune quando si pone al centro l'uomo,la nostra comune umanità. ancora buone Feste e Buon anno 2012.
RispondiEliminaGiovanni de Rosa