Il 2 giugno Festa della Repubblica: dalla mia finestra sventolerà il tricolore italiano.
E’ il mio modo di rendere onore al sangue versato dai partigiani italiani che, nella guerra di liberazione, lasciarono sul campo 80.000 martiri prima di entrare come liberatori in tante città del Nord, e con loro rendere omaggio al sacrificio dei tantissimi caduti degli eserciti alleati che, da Salerno, ove sbarcarono nel settembre 1943, e poi da Anzio, iniziarono la lunga e dolorosa marcia che avrebbe portato nella primavera del 1945 alla Liberazione dell’Italia intera dall’oppressione nazi-fascista.
Ma è anche il modo di esprimere tutto il mio sdegno per la stupidità di chi, ancora nei giorni scorsi, ha gettato fango sul tricolore italiano oltraggiandolo, in perfetto stile leghista, mutuando dal linguaggio stesso di Bossi le parole per dichiarazioni e comportamenti deliranti. Mi riferisco a quell’assessore di Malnate, reso famoso dall’adesione ad una pagina di Facebook “ io il tricolore lo uso così”; mi riferisco al nanismo politico di chi ha ridotto la il “25 aprile Festa di Liberazione” ad una scampagnata fuori città, a “festa di primavera”, come hanno fatto il Sindaco leghista e la pro loco di Morazzone; mi riferisco all’intento negazionista di chi, come il Presidente della provincia di Salerno, mentre da una parte si inchina giustamente alla memoria dei caduti anglo-americani visitando il cimitero di guerra di Pontecagnano, dall’altra getta fango sulla Resistenza, negandone il ruolo militare insostituibile e il patriottismo puro, finalizzato unicamente alla conquista della libertà per tutti.
Senza il 25 aprile, senza cioè l’azione congiunta tra forze partigiane ed alleati, non avremmo avuto il 2 giugno, non avremmo cioè avuto altre libere elezioni dopo quelle celebrate nel 1924, 22 anni prima: 22 anni vissuti senza democrazia.
Il 2 giugno, dalla mia finestra sventolerà il tricolore italiano
perché quest’anno la ricorrenza della Festa della Repubblica assume un significato particolare, collocata come è all’interno dell’arco temporale delle celebrazioni del 65° anniversario dell’Unità d’Italia, a cui ha dato inizio il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il 5 maggio scorso a Quarto, ricordando lo sbarco dei Mille.
Sventolerà in aperta polemica con quanti prendono le distanze da queste celebrazioni, dalla Lega e dai suoi dirigenti, dai suoi Ministri ( ministri spergiuri, perché mentre giurano fedeltà alla Costituzione programmano di stravolgerne lo spirito) che parlano di festeggiamenti retorici, loro che hanno inventato il rito dell’ampolla(!), da quegli amministratori locali, il cui unico obiettivo è costruirsi trampolini di lancio per improbabili carriere ( magari ) romane.
Sventolerà per dire NO alla loro politica di divisione, di lacerazione del corpo vivo del paese: hanno messo una generazione contro l’altra, il nord contro il sud, gli italiani contro gli immigrati, i privilegiati contro gli emarginati, senza alcuna lungimiranza politica. Monoteisti adoratori dell’unico dio che conoscono, il dio-danaro, immaginano ( poveri illusi !) che possa incarnarsi per loro nel vitello d’oro del federalismo fiscale e a quest’illusione sacrificano l’unico valore vero su cui, all’inizio, hanno costruito il loro successo politico: la lotta al privilegio, alla corruzione, al centralismo … ma erano altri tempi, c’era Craxi da crocifiggere e i giudici di “mani pulite” da strumentalizzare. Un passato dimenticato in fretta, visto che oggi non si scandalizzano più di niente e in Parlamento votano di tutto: dalle leggi ad personam, ai condoni, agli scudi fiscali, al centralismo più sfrenato …. Altri tempi: oggi c’è Berlusconi che ha attratto la Lega nella sua orbita e ne ha fatto l’elemento determinante del suo sistema di potere piduista e autoritario.
Sventolerà per la nostra Carta Costituzionale, il cui seme fu posto proprio in quel 2 ( e 3 ) giugno 1946, in cui si tennero l’elezione dell’Assemblea Costituente incaricata proprio di elaborare la Carta Costituzionale e il Referendum Istituzionale da cui è nata la Repubblica Italiana.
Sventolerà per difenderne i Principi fondamentali (racchiusi soprattutto nei primi 12 articoli ) di libertà, di giustizia e i diritti inviolabili di ogni persona. Principi fondamentali su cui si è espresso in modo mirabile il Presidente Emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in occasione delle celebrazioni del 60° della Resistenza,che riporto integralmente di seguito:
“E' nata la Carta Costituzionale, ha un marchio questa Carta, in questa Carta risorge la Persona Umana, questo è il punto focale e questa è la distinzione tra la dittatura e la democrazia: la dittatura mortifica la persona. Nei primi articoli, nei primi undici articoli della nostra Carta, si dice che la persona umana, il cittadino, è titolare dei diritti e partecipa alla vita dello Stato, quegli articoli sono un dialogo tra il cittadino e lo Stato. Lo Stato non nasce con prepotenza, ma perché i cittadini lo fanno nascere, e lo Stato deve pensare alla persona, incominciando da quella più emarginata e più debole, per consentirle di camminare e tenere il passo con gli altri! La Carta proclama i diritti della Persona, ma che cosa è la politica se non la capacità di fare in modo che quei diritti scritti diventino realtà vissuta per tutti i cittadini? Questo è un tema che non si estingue mai,perché è un divenire continuo, quindi anche oggi c'è lo spazio per una politica con la P maiuscola. La politica attende voi giovani, comunque schierati, a difendere i valori, i diritti, la dignità della persona umana, fino a quell'incantevole diritto che è l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, sino a quella pacificazione religiosa che dice che tutte le religioni hanno pari dignità, sino a quell'articolo 11 che dice "l'Italia ripudia la guerra", ed è forse uno degli articoli più formidabili!”
A margine di questo post riporto gli articoli della nostra Costituzione che costituiscono i “Principi fondamentali”, ma prima di concludere consentitemi di chiudere con l’appello a condividere, ciascuno di voi, in ogni parte d’Italia , il mio proposito, perché siano migliaia, centinaia di migliaia le finestre da cui il 2 giugno sventolerà il tricolore italiano. Ancora un invito: al suo fianco esponiamo anche la bandiera della Pace perché, ha ragione il Presidente Scalfaro, quell’articolo 11 ove è scritto “che l’Italia ripudia la guerra è veramente formidabile!” E io aggiungo che in esso è il fondamento del nostro stesso spirito di solidarietà, altruismo, accoglienza che fa apprezzare gli italiani nel mondo !
Dalla COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Principi fondamentali
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
Ma è anche il modo di esprimere tutto il mio sdegno per la stupidità di chi, ancora nei giorni scorsi, ha gettato fango sul tricolore italiano oltraggiandolo, in perfetto stile leghista, mutuando dal linguaggio stesso di Bossi le parole per dichiarazioni e comportamenti deliranti. Mi riferisco a quell’assessore di Malnate, reso famoso dall’adesione ad una pagina di Facebook “ io il tricolore lo uso così”; mi riferisco al nanismo politico di chi ha ridotto la il “25 aprile Festa di Liberazione” ad una scampagnata fuori città, a “festa di primavera”, come hanno fatto il Sindaco leghista e la pro loco di Morazzone; mi riferisco all’intento negazionista di chi, come il Presidente della provincia di Salerno, mentre da una parte si inchina giustamente alla memoria dei caduti anglo-americani visitando il cimitero di guerra di Pontecagnano, dall’altra getta fango sulla Resistenza, negandone il ruolo militare insostituibile e il patriottismo puro, finalizzato unicamente alla conquista della libertà per tutti.
Senza il 25 aprile, senza cioè l’azione congiunta tra forze partigiane ed alleati, non avremmo avuto il 2 giugno, non avremmo cioè avuto altre libere elezioni dopo quelle celebrate nel 1924, 22 anni prima: 22 anni vissuti senza democrazia.
Il 2 giugno, dalla mia finestra sventolerà il tricolore italiano
perché quest’anno la ricorrenza della Festa della Repubblica assume un significato particolare, collocata come è all’interno dell’arco temporale delle celebrazioni del 65° anniversario dell’Unità d’Italia, a cui ha dato inizio il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il 5 maggio scorso a Quarto, ricordando lo sbarco dei Mille.
Sventolerà in aperta polemica con quanti prendono le distanze da queste celebrazioni, dalla Lega e dai suoi dirigenti, dai suoi Ministri ( ministri spergiuri, perché mentre giurano fedeltà alla Costituzione programmano di stravolgerne lo spirito) che parlano di festeggiamenti retorici, loro che hanno inventato il rito dell’ampolla(!), da quegli amministratori locali, il cui unico obiettivo è costruirsi trampolini di lancio per improbabili carriere ( magari ) romane.
Sventolerà per dire NO alla loro politica di divisione, di lacerazione del corpo vivo del paese: hanno messo una generazione contro l’altra, il nord contro il sud, gli italiani contro gli immigrati, i privilegiati contro gli emarginati, senza alcuna lungimiranza politica. Monoteisti adoratori dell’unico dio che conoscono, il dio-danaro, immaginano ( poveri illusi !) che possa incarnarsi per loro nel vitello d’oro del federalismo fiscale e a quest’illusione sacrificano l’unico valore vero su cui, all’inizio, hanno costruito il loro successo politico: la lotta al privilegio, alla corruzione, al centralismo … ma erano altri tempi, c’era Craxi da crocifiggere e i giudici di “mani pulite” da strumentalizzare. Un passato dimenticato in fretta, visto che oggi non si scandalizzano più di niente e in Parlamento votano di tutto: dalle leggi ad personam, ai condoni, agli scudi fiscali, al centralismo più sfrenato …. Altri tempi: oggi c’è Berlusconi che ha attratto la Lega nella sua orbita e ne ha fatto l’elemento determinante del suo sistema di potere piduista e autoritario.
Sventolerà per la nostra Carta Costituzionale, il cui seme fu posto proprio in quel 2 ( e 3 ) giugno 1946, in cui si tennero l’elezione dell’Assemblea Costituente incaricata proprio di elaborare la Carta Costituzionale e il Referendum Istituzionale da cui è nata la Repubblica Italiana.
Sventolerà per difenderne i Principi fondamentali (racchiusi soprattutto nei primi 12 articoli ) di libertà, di giustizia e i diritti inviolabili di ogni persona. Principi fondamentali su cui si è espresso in modo mirabile il Presidente Emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in occasione delle celebrazioni del 60° della Resistenza,che riporto integralmente di seguito:
“E' nata la Carta Costituzionale, ha un marchio questa Carta, in questa Carta risorge la Persona Umana, questo è il punto focale e questa è la distinzione tra la dittatura e la democrazia: la dittatura mortifica la persona. Nei primi articoli, nei primi undici articoli della nostra Carta, si dice che la persona umana, il cittadino, è titolare dei diritti e partecipa alla vita dello Stato, quegli articoli sono un dialogo tra il cittadino e lo Stato. Lo Stato non nasce con prepotenza, ma perché i cittadini lo fanno nascere, e lo Stato deve pensare alla persona, incominciando da quella più emarginata e più debole, per consentirle di camminare e tenere il passo con gli altri! La Carta proclama i diritti della Persona, ma che cosa è la politica se non la capacità di fare in modo che quei diritti scritti diventino realtà vissuta per tutti i cittadini? Questo è un tema che non si estingue mai,perché è un divenire continuo, quindi anche oggi c'è lo spazio per una politica con la P maiuscola. La politica attende voi giovani, comunque schierati, a difendere i valori, i diritti, la dignità della persona umana, fino a quell'incantevole diritto che è l'uguaglianza di tutti davanti alla legge, sino a quella pacificazione religiosa che dice che tutte le religioni hanno pari dignità, sino a quell'articolo 11 che dice "l'Italia ripudia la guerra", ed è forse uno degli articoli più formidabili!”
A margine di questo post riporto gli articoli della nostra Costituzione che costituiscono i “Principi fondamentali”, ma prima di concludere consentitemi di chiudere con l’appello a condividere, ciascuno di voi, in ogni parte d’Italia , il mio proposito, perché siano migliaia, centinaia di migliaia le finestre da cui il 2 giugno sventolerà il tricolore italiano. Ancora un invito: al suo fianco esponiamo anche la bandiera della Pace perché, ha ragione il Presidente Scalfaro, quell’articolo 11 ove è scritto “che l’Italia ripudia la guerra è veramente formidabile!” E io aggiungo che in esso è il fondamento del nostro stesso spirito di solidarietà, altruismo, accoglienza che fa apprezzare gli italiani nel mondo !
Dalla COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Principi fondamentali
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
complimenti per il tuo blogspot
RispondiEliminasaluti salvatore scarciglia
sono pienamente daccordo su tutto.
---------- Messaggio inoltrato ----------
RispondiEliminaDa: massimiliano rossi
Date: 29 maggio 2010 20.55
Oggetto: il 2 giugno
A: giovanniderosa@gmail.com
Caro Givanni, ti posso assicurare che il 2 Giugno dalla mia finestra sventolerà il TRICOLORE e lo posizionerò verso il nord verso la linea gotica che dista in linea d'aria 5 o 6 km . Guarderà S,ANNA DI STAZZEMA dove è stata commessa una delle stragi più vili nella quale vennero massacrati bambini , donne ,anziani dal bastardo di Kesserling e dalle spie e ruffiani fascisti (mi dispiace ma io non li posso perdonare ).
LIBERTA' e costata tante vite e tanto sangue .Ti ringrazio per aver risvegliato in me questo sentimento per il TRICOLORE che oggi viene solo
ricordato ai più per le vittorie della nazionale italiana
ti ringrazio di nuovo
ROSSI MAX
da Massimo Berton
RispondiEliminaDavvero bravo Giovanni, credo non ci sia proprio nulla da aggiungere.
Forse soltanto che questa disgraziata nazione avrà bisogno, un'altra volta, di schiantarsi sul fondo per rendersi consapevole di quanta civiltà, in cosi' breve tempo, sia stata tradita.
Saluti
Massimo BERTON
Massimo, ti ringrazio per la risposta,la tempestività e la qualità, profoinda e amara,amaramente consapevole dei rischi che corriamo !
RispondiEliminaCiao.
Giovanni.
RICEVO CON PIACERE A MZZO MAIL DA:
RispondiEliminaMANUELA FURIANI.
CONDIVIDO IN PIENO QUANTO SCRITTO NEL BLOG E DAL 25/4 SUL MIO BALCONE STA SVENTOLANDO IL TRICOLORE E COSI' SARA' PER TUTTO IL PERIODO DI CELEBRAZIONI DELLA UNITA' D'ITALIA .
MANUELA FURIANI
Gli Artt. della Costituzione nn. 1,2,3,4 e 9 (che ho avuto modo di rileggere grazie a te, Giovanni) non li vedo neppure pensati ne´dalla maggior parte dei politici ne´dalla maggior parte delle persone.
RispondiEliminaBuongiorno Giovanni, è con immenso piacere che ho letto il tuo blog.
RispondiEliminaOltre a farti i complimenti condivido in tutto e per tutto il tuo pensiero, che ci accomuna. E' un grande piacere leggere le tue email,non stancarti, continua a mandarle cosi ho la sensazione di avvertiancora vicino, un affetuoso abbraccio.
Alessandro Bosinco.