DON TONINO BELLO: AL VIA LA CAUSA DI CANONIZZAZIONE .

Caro don Tonino, tu lo sai già ma permettimi di ricordarlo per i lettori: questa sera, dopo la Santa Messa presieduta da Mons. Amato, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, nella Cattedrale di Molfetta si insedierà, e presterà giuramento nelle mani del Vescovo monsignor Luigi Martella, il Tribunale davanti al quale si svolgerà il processo di Canonizzazione che ti riguarda personalmenteLa tua intera vita verrà osservata, scrutata con una lente d’ingrandimento o forse qualcosa di più, capace di far materializzare anche i pensieri; verranno poste sotto esame le tue opere, ma non solo quelle letterarie, di cui pure si vorrà accertare il rigore teologico; si ripercorreranno tutte le tappe e i gesti della tua breve ma intensissima vita, verranno esaminati documenti, verranno ascoltati testimoni che racconteranno come tu hai vissuto e testimoniato le virtù cristiane in maniera eroica! Se la tua vita ora non fosse quella beata, alla presenza di Dio, mi verrebbe di dire che è dura la vita, anche per un candidato agli onori degli altari !

Siamo in tanti ad aver atteso con cuore trepidante questo giorno e, ora che ci siamo, sento di essere immensamente grato a Dio per il dono grande che mi ha fatto, concedendomi di poterti conoscere e amare, attraverso i tuoi scritti e la testimonianza di chi ha avuto la fortuna di starti accanto, in vita. Non ti nego che talvolta mi assale il timore di doverti vedere ridotto a “santino”, buono per ogni occasione e ricorrenza ( come si sta già facendo con tanti tuoi scritti, estrapolati dal contesto della tua vita ), ma si tratta di un sentimento effimero, un attimo e svanisce, perché tu non sei mai stato neutrale. Tu ti sei sempre schierato, come Maria, “ basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata “. E’ così che hai scritto di Lei, in una delle più belle preghiere che, copiose, le hai rivolto e ci hai consegnato.

Mentre a Molfetta fervono i preparativi per candidarti agli onori degli altari, io mi “porto avanti” (è da così tanto tempo che vivo in Lombardia da aver ormai mutuato i comportamenti dei lombardi: sempre solerti,concreti, mai con le mani in mano, sempre impegnati a metter fieno in cascina) e ti rivolgo una”preghiera”, non come ad un santo, ma ad un amico che considero già santo.

Don Tonino, viviamo momenti drammatici, la crisi economica che stiamo attraversando e che colpisce soprattutto i più poveri, sta generando diffusi sentimenti di paura e di diffidenza che non fanno parte della nostra cultura, ma che oggi vengono usati da uomini potenti e senza scrupoli, per toglierci la libertà, a partire da quella di manifestare liberamente le nostre idee, testimoniare le nostre convinzioni.
Questo non si verifica solo a livello nazionale, ma sta diventando prassi anche al livello delle nostre piccole comunità.

Ti ricordi della manifestazione di affetto che ti abbiamo dedicato il 10 aprile scorso, presso l’Oratorio di Morazzone, con la collaborazione della Parrocchia, delle Acli e l’intervento di don Renato Sacco ?
Eravamo tanti ! ed eravamo orgogliosi di essere lì per te, anzi “con te”. Ma non ci sono sfuggite, quella sera, tante assenze importanti, eloquenti più di un monito esplicito. Ci sono potenti che quando disertano un evento è come se lo censurassero e la loro censura ha, per gli altri, il valore di un divieto assoluto ad assistervi o, peggio, parteciparvi... se non si vuol far loro un torto.
Don Tonino, voglio essere più esplicito: la disgrazia che ha colpito gli italiani ( complici gli italiani stessi ) col combinato disposto dell’avvento al potere di una classe politica ingorda, gaudente, strafottente, di parte ( ma non dalla parte degli ultimi, posizione troppo scomoda per lor signori ) e l’esplodere della crisi economica, ci ha reso tutti più fragili, facili prede di uomini a vario titolo potenti, per l’autorità politica, per le fortune economiche accumulate, le posizioni di potere raggiunte in campo professionale o quelle a cui sono stati cooptati.

C’è un degrado civile che avanza inesorabile e scuote le fondamenta della nostra convivenza civile, mettendone in discussione i valori su cui essa si fonda, a partire dalla lealtà fiscale, sentimento nazionale sconfitto dall’egoismo individuale e dall’incapacità politica di intere classi dirigenti, prima ancora di ricevere il colpo di grazia dal federalismo fiscale e dalla cultura dell’egoismo alimentata dalla Lega.
Le piccole comunità come la nostra, come Morazzone, rischiano in questo clima di perdere la loro identità vera, l’anima ( che non vive solo di tradizioni gastronomiche), per consentire a piccoli ma voraci caimani locali di mirare in alto, di far carriera, politica o professionale che sia, meglio se con la benedizione della Chiesa, spesso blandita per meglio soggiogarla.

Alla propria brama di carriera le Autorità civili locali hanno sacrificato anche la Memoria del 25 aprile, Festa di Liberazione, declassandola a festa di primavera, senza che questo destasse scandalo. Importanti organismi religiosi locali,vengono usati per accreditarsi come protettore dell’autorità religiosa, senza che questo desti scandalo né presso l’autorità religiosa né presso la comunità. Tutto ciò mentre i pochi strumenti espressione della libertà di manifestazione del proprio pensiero muoiono sotto l’imperversare del pensiero unico leghista. La tecnica usata è rozza, ma efficace: alle polemiche dei personaggi noti - a Vittorio sgarbi, per intenderci - si risponde sempre e in tutte le sedi, ad ogni costo, degli altri si fa finta di niente … non esistono. Così si distrugge ogni possibilità di dialogo, non si alimenta il confronto, non si fa crescere la democrazia, e in compenso non si rischia di perdere il controllo del territorio !

Don Tonino, scusami se ti distraggo dalla partecipazione alla cerimonia che è in corso in tuo onore nella Cattedrale di Molfetta, ma mi sembra il momento migliore per chiederti di aiutarci a scrollarci di dosso la paura che sta minando la nostra stessa dignità di uomini, fatti a Sua immagine e somiglianza. Aiutaci a rivolgerci a Maria,donna accogliente, con la tua confidenza di figli e le tue stesse parole: “Santa Maria, donna accogliente, rendici capaci di gesti ospitali verso i fratelli. Sperimentiamo tempi difficili, in cui il pericolo di essere defraudati dalla cattiveria della gente, ci fa vivere tra porte blindate e sistemi di sicurezza. Non ci fidiamo più l’uno dell’altro. Vediamo agguati dappertutto. Il sospetto è divenuto organico nei rapporti col prossimo. Il terrore di essere ingannati ha preso il sopravvento sugli istinti di solidarietà che pure ci portiamo dentro. E il cuore se ne va a pezzi dietro i cancelli dei nostri recinti.
Disperdi, ti preghiamo, le nostre diffidenze. Facci uscire dalla trincea degli egoismi corporativi. Sfascia le cinture delle leghe. Allenta le nostre ermetiche chiusure nei confronti di chi è diverso da noi. Abbatti le nostre frontiere: le frontiere culturali, prima di quelle geografiche. Queste ultime cedono ormai sotto l’urto dei popoli “altri”, ma le prime restano tenacemente impermeabili. Visto allora che siamo costretti ad accogliere gli stranieri nel corpo della nostra terra, aiutaci perché possiamo accoglierli anche nel cuore della nostra civiltà”.

Don Tonino, grazie per tutti i consigli che anche oggi mi hai dato, ma ora devo lasciarti sono quasi le 18, 00 e fra qualche minuto comincia la diretta televisiva, dalla Cattedrale di Molfetta, dell’avvio della “tua “ Causa di Canonizzazione. Tu non puoi mancare. Io mi contenterò di vederla in streeming, sul sito di Telenorba.

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